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2.2 Superuomini o superdemoni?
Già ti dissi che il Peccato originale fu provvidenziale…

L’uomo è una unità psico-somatica.
Noi tendiamo ad identificare l’uomo nel ‘corpo’ ma in realtà l’uomo è innanzitutto una ‘soggetto psichico’ che – provvisto di un corpo e grazie ai cinque sensi – si relaziona con il mondo esterno.
     Il Peccato originale fu commesso dall’uomo in quanto soggetto psichico,  e la Psiche, composta da quelli che noi chiamiamo Conscio e Inconscio, è una realtà ‘spirituale’, quella che chiamiamo ‘Anima’.
Il peccato originale non fu un peccato ‘carnale’, come comunemente si ritiene, ma  essenzialmente un atto di disubbidienza, di superbia e di prevaricazione nei confronti di Dio.
La Psiche, cioè il soggetto psichico, corrotta da questo ‘peccato’, come fosse stata intaccata da un ‘virus’ spirituale, perse i doni divini soprannaturali.
Il ‘virus’ intaccò nel profondo la dimensione psicologica dell’uomo, dando origine agli aspetti negativi della nostra attuale personalità, e colpì – a causa della profonda unità psicosomatica - anche il corpo che da quel momento divenne gradualmente soggetto alla decadenza, alla malattia, alla morte.
E per qualche processo psico-metabolico misterioso – come se anche la Mente avesse una sorta di Dna che con la riproduzione della specie si trasmette analogamente ai caratteri fisiologici del Dna del corpo - quel ‘peccato’ contagiò tutta la successiva Umanità.
D’altronde non è un mistero che tra padre e figlio si possano trasmettere oltre che le caratteristiche anatomiche (come ad esempio somiglianza, colore dei capelli o degli occhi) anche quelle caratteriali, che sono appunto caratteristiche della Psiche, cioè dell’Anima.
Il Battesimo – per qualche processo divino tanto misterioso come lo è quello dell’Eucarestia dove Gesù si rende presente - libera dal  Peccato originale, o meglio. per esprimerci alla buona, risana la ferita, ma non ne toglie la ‘cicatrice’: cioè i ‘fomiti’ che ne sono la conseguenza, per cui l’uomo anche se battezzato non riacquista più la Forza e l’Integrità dell’uomo originario che noi chiamiamo Adamo.
Ma mentre le anime ‘normali’ – cioè le nostre, create in Cielo da  Dio perfette - contraggono poi il ‘virus’ della Colpa d’origine  nel momento in cui per comando divino esse vanno ad ‘informare’ l’embrione di un concepito, quella di Maria - in vista del fatto che avrebbe dovuto accogliere in sé il Verbo, Figlio di Dio, Purezza Assoluta - venne preservata da questa ‘macchia’ d’origine.
Essa, nacque quindi senza Colpa, cioè Immacolata, cioè ‘piena di grazia’, come le dice l’Arcangelo rivolgendosi a lei in questo brano del vangelo di Luca.
La Macchia d’origine è il segno del Peccato, del Peccato per eccellenza, e un Dio che ‘odia’ il Peccato non poteva incarnarsi che in una carne priva di peccato.
Mentre stavo scrivendo un altro capitolo del mio ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ la mia ‘Luce’ mi dette al riguardo una spiegazione.
Stavo meditando su un passo dell’opera della Valtorta nel quale Gesù parlava di quella che sarebbe stata la vera evoluzione della razza umana se questa non avesse appunto compiuto il peccato d’origine che l’aveva fatta precipitare nella barbarie spirituale, intellettuale e nella fragilità fisica.
Il concetto della pedagogia del Gesù della Valtorta era grosso modo questo: così come - nelle razze animali - l’incrocio fra esemplari con caratterische razziali eccellenti porta una evoluzione nei discendenti che sommano il meglio  dei due genitori, e così via, dando luogo ad un progressivo perfezionamento evolutivo della razza, così pure nell’uomo -   ove egli fosse rimasto indenne dal Peccato originale, uomo integro nel corpo, nella mente e nello spirito - la riproduzione evolutiva avrebbe dato vita ad uomini sempre più perfetti, a veri superuomini, una sorta di semidei. Essi avrebbero potuto entrare in Paradiso, passando dalla terra al cielo col loro corpo, come successe in qualche  modo nell’ascensione di Gesù o –  sia pur con modalità diverse - nell’assunzione al Cielo di Maria in una specie di estasi, di ‘dormizione’, di trapasso da questa realtà all’altra senza dolore di morte.
Tanto tremenda è stata invece la conseguenza della Colpa d’origine che ora la razza umana – invece che ad una evoluzione ascendente di superuomini spirituali  - si spinge inesorabilmente verso una evoluzione discendente dove nel futuro dell’umanità, se vi saranno da un lato esseri umani spiritualmente sempre più perfetti nel Bene, ma saranno una parte minoritaria, dall’altro se ne vedranno molti spiritualmente perfetti nel Male, una razza cioè  non di superuomini, quali noi siamo convinti che diventeremo, ma di ‘superdemoni’.
Si tratta in sostanza del concetto che emerge dall’interpretazione letterale dell’Apocalisse, dove si vede raffigurata una Umanità in cui Bene e Male si scontrano in maniera grandiosa, e dove - ad un certo punto del corso della Storia – Satana viene ‘incatenato’, cioè messo in condizioni di non nuocere all’Umanità la quale, dopo una prova durissima collegata ad una qualche Grande Tribolazione, mette la testa a partito e si avvia ad un Millennio di conversione e di Pace.
Ma dopo il Millennio l’Umanità, dimentica dell’esperienza, ricomincerà a peccare in maniera sempre più perversa inducendo così Dio a decretare la fine del mondo e della razza umana.
Sono concetti forti, questi, e capisco possano a prima vista lasciare sconcertati.
     Ed ero dunque a questo punto delle mie meditazioni, mentre scrivevo il mio libro, quando…

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 64 – Ed. Segno)

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64. Maria, concepita 'immacolata'per realizzare il 'progetto creativo' di Dio.

Quello che ho appena letto, al Cap. 6°, è un brano di splendida poesia.
Gesù spiega in 'dettato' alla Valtorta la grandezza dell' Anima di Maria, pensata ab-aeterno dal Padre per poter ospitare, immacolata -  cioè priva della 'macchia',  priva del Peccato di Origine (infatti - mi dico - Dio non avrebbe potuto incarnarsi in un corpo contaminato dal Peccato) - il corpo di Gesù.
Maria - senza Macchia - era in Grazia, ed amava, pienamente, con quell'intelligenza superiore che solo la Grazia di Dio - quando è piena - dà.
Cosa sarebbero mai stati gli uomini successivi se i primi due si fossero riprodotti nella 'Grazia'? Sarebbero stati una continua evoluzione verso il perfetto. ‘Quelli sarebbero stati 'superuomini' - dice Gesù - non quelli a cui 'pensate voi', che superdémoni sono’.
‘Satana - Egli aggiunge - sarebbe stato 'atterrato' tante migliaia di secoli prima dell' ora in cui lui e il suo Male lo saranno...’.
Medito.
Il  mio pensiero corre indietro alle "conseguenze del peccato originale sull' Umanità", trattate nel Cap. 22 di questo libro, ed a quel discorso in particolare che parla dell' Eterno Abramo e di quanto l' uomo si sarebbe evoluto verso la perfezione se i primi due avessere saputo 'amare'.

Luce:
Il vero 'superuomo' è l' amante nello spirito. Il vero superuomo è l'amante - nello spirito - dello Spirito, che è Amore.
Solo chi ama è il vero superuomo.
Ecco la conseguenza più importante della Colpa, del Peccato d' Origine.
L' uomo, come Maria SS. concepita immacolata, cioè priva di colpa d'origine, amava perchè pieno di 'Grazia'.
La Grazia è Sapienza, la Sapienza è Dio, Dio è Amore.
L' uomo aveva in sè l' Amore ed amava.
Ma quando la Superbia, quel vapore che già si era condensato in Lucifero, si condensò nei primi due - ed essi, non paghi di avere praticamente tutto, vollero essere come Dio, come Lucifero - ecco essi diventarono di fatto ribelli, usurpatori, e come ribelli ed usurpatori vennero cacciati dal Paradiso.
Perchè essi avevano perso la Grazia, cioè l' Amore di Dio, che sta e permane solo in coloro che amano. E poichè i primi due avevano smesso di amare, sotto le lusinghe e le adulazioni del Ribelle, essi persero la Grazia e, con la Grazia, tutte le virtù 'psichiche', cioè virtù dell' anima, che fino a quel momento avevano reso integra la loro 'psiche' ed il loro corpo.
La 'Psiche', non nella misura limitata in cui la potete intendere e comprendere voi ora, in realtà è l' Anima e dell' Anima, ora, voi non avete alcuna conoscenza : anzi, la negate.
Ma la relazione fra la psiche-anima ed il corpo è strettissima, perchè la Psiche 'anima' il corpo, lo permea in ogni suo poro della pelle, come voi dite, lo permea in ogni sua cellula, molecola, atomo.
La 'psiche-anima' dell' uomo, nell' uomo, è quella che lo mantiene in vita.
E' non solo un principio vitale - chè questo, per bontà del Signore che li ha voluti, e li ha voluti 'vivi' perchè all' uomo servissero, è concesso agli animali, che lo meritano pienamente perchè essi sì, come i fiori e le piante e le erbe (che pure hanno un loro diverso principio vitale) lo servono - ma è anche un principio 'spirituale'.
Perchè questa è la differenza fra l' uomo e l' animale, o animali che, per credervi superiori, vi reputate inferiori a quello che siete: figli di Dio, Figli di Dio, grazie alla psiche-anima, non psiche-animale, che vi dà, che dà a voi uomini, animali ma di un gradino superiore al resto del regno animale, quella differenza che vi rende appunto figli miei e pertanto degni di entrare nel mio Paradiso, un Paradiso fatto su misura per voi: come per voi, uomini di carne, feci il primo paradiso terrestre - poi per mia volontà decaduto - come per voi feci l' universo. Chi come Dio ?
Ma nel mio Regno, in quello dove regno Io, che sono Amore, può entrare solo chi è in 'grazia', solo cioè chi conosce l' Amore.
E come l' uomo primo perse la Grazia - e quindi il diritto, per cominciare, al Paradiso terrestre, anticipazione di quello celeste - così i 'successivi' perdono la Grazia, grazie al peccato: non quello d' origine ma quello che ogni giorno essi commettono contro se stessi andando contro la legge che Dio ha messo nei loro cuori, la legge dei comandi, e peccando d' amore per mancanza d' amore contro Dio e contro se stessi: omicidi degli altri, dell'anima degli altri, grazie al saper odiare, suicidi ad un tempo di se stessi uccidendo la Grazia in sè, quella che rende l' Anima 'viva', quella che la mantiene figlia di Dio e che, una volta perduta, vi fa figli di Satana.
Ed ecco che allora - non tanto per Adamo ed Eva, che pur sbagliarono ma sbagliarono su istigazione perfetta del superbamente intelligente e superbo, il Lucifero, portatore di luce che a loro portò le tenebre - ecco che Io allora, per Pietà per i discendenti che avrebbero automaticamente contratto la 'malattia' con la riproduzione delle specie ( perché l' uomo, persa la Grazia, si può ben considerare un animale e quindi, certo, qui si può parlare di 'specie' ), feci loro la promessa di salvezza
La feci per loro conforto, per dare loro forza ed aiutarli a ravvedersi, come infatti successe dopo l' omicidio di Caino sul povero Abele, sul dolce Abele: prima anticipazione dei tanti omicidi che i caini della terra continuano a commettere, caini ed omicidi nello spirito, prima ancora che dei corpi.
Ma la feci anche per i successivi che sarebbero arrivati ad essere 'caini' non solo per loro merito ma anche a causa della Colpa prima che li aveva privati della Grazia.
Nè potete dire che i successivi, se avessero mantenuta la Grazia sarebbero stati migliori dei primi, perchè anche questa sarebbe superbia.
Già ti dissi che il Peccato originale fu provvidenziale perchè, se l' uomo primo non avesse sbagliato e non fosse piombato nel fango conoscendone tutte le miserie, i successivi - nel loro libero arbitrio  (ricorda sempre, sempre, sempre questo: che non è condanna ma dono, perchè altrimenti non figli ma automi sareste), migliorandosi continuamente, nella moltiplicazione e quindi di generazione evolutiva in generazione evolutiva, di stadio in stadio - sempre più perfetti sarebbero diventate avrebbero finito, nel libero arbitrio, di ritenersi del tutto perfetti, cioè come Dio, anzi loro Dèi, come Lucifero. E si sarebbero ribellati: non disobbedienza ribelle, ma vera ribellione.
Non 'Chi come Dio ?!', ma 'Chi come Io ?!,' avrebbero detto! 
E come Lucifero avrebbero meritato la condanna: eterna, immediata.
Ma nella mia Misericordia - Giustizia coi primi due, Misericordia per i successivi - Io feci la Promessa, la promessa di Salvarvi: la promessa di Maria, la Tutta Bella già concepita nella mia mente ab-initio, la Tutta Pronta, tutta pronta per voi, pronta - come Anima - a discendere in un seno sulla terra - un seno già di santa, sua madre - per santificare la terra accogliendo poi, con il suo libero arbitrio, lo Spirito di un Dio, di Dio - chè altro Dio non esiste all' infuori di quello che voi liberamente eleggete nei vostri cuori - di un Dio che si sarebbe sacrificato per salvarvi, che avrebbe dato la sua vita per ridarvi la vostra, la vera Vita, che vi avrebbe dimostrato - con l’azione, per insegnarvelo - la vera sostanza dell' Amore che non è, no, dare la vita per gli amici - perchè questa è generosità portata al massimo livello, altruismo, ancora venato da interesse umano - ma darla per i 'nemici', i nemici di Dio: non nemici perchè lo crocifiggevano - chè la vita umana nulla vale se non per il fatto che essa è sofferenza e quindi mezzo di santificazione - ma perchè nemici del proprio spirito, che è spirito infuso da Dio, creato da Dio a sua immagine e somiglianza.
'Ama il tuo prossimo come te stesso' insegnò il Cristo-Uomo, 'Ama il tuo prossimo più di te stesso', insegnò il Cristo-Dio.
E' questo il Sacramento dell' Amore, è questo che Io sono venuto a ricordare alla vostra anima, ad insegnare al vostro 'io' solo che questi non voglia chiudere le orecchie dello spirito, chiudere gli occhi della materia, per non avere il coraggio di quella riconversione, cioè della modifica del vostro 'io', che Io a voi chiedo.
Ecco spiegato in breve il 'Progetto creativo' di Dio. Non progetto sull'universo, fatto di materia, ma progetto sull' uomo, fatto di spirito, che in spirito Io voglio ritorni a Me. In spirito dopo il primo giudizio, quello particolare, con la carne glorificata dopo quello ultimo: perché anche la carne gioisca e venga ricompensata nella sua nuova gloria, gloria di carne martirizzata (e perciò superiore alla gloria della carne di Adamo, che gloria non era perchè 'donata' e quindi avuta senza merito ) dalle sofferenze patite e superate nella vita terrena. Perchè la carne, corrotta dal Peccato d'origine, corrotta da Satana per farvi perdere la figliolanza di Dio, è stata da Me utilizzata per ridarvi - attraverso la sofferenza, e quindi con più merito - la figliolanza rubatavi, consentendovi di godere, nel Paradiso celeste, di una Gloria ancora maggiore: quella che spetta a quelli che sanno essere Martiri, martiri della vita, le cui sofferenze, le normali sofferenze, accettano e offrono, sull' Altare dell' Amore di Dio.

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Mi ricordo che – sorpreso da questa spiegazione – me ne ero rimasto a rimuginare un bel poco perché mi era sembrato di cogliere una ‘discordanza’, non nei testi dei vangeli ma nella spiegazione della mia ‘Luce’.
Il Gesù della Valtorta, già lo avevo spiegato - aveva detto che se l’uomo originario fosse rimasto ‘in grazia’ esso si sarebbe riprodotto nella razza evolvendosi sempre di più verso una perfezione spirituale ed una conoscenza di Dio sempre maggiore.
Poi però la mia ‘Luce’ aveva aggiunto che il Peccato originale era stato provvidenziale perché se l’uomo primo non avesse sbagliato e non fosse precipitato nel fango conoscendone tutte le miserie ‘i successivi - nel loro libero arbitrio  (ricorda sempre, sempre, sempre questo: che non è condanna ma dono, perchè altrimenti non figli ma automi sareste), migliorandosi continuamente, nella moltiplicazione e quindi di generazione evolutiva in generazione evolutiva, di stadio in stadio - sempre più perfetti sarebbero diventate avrebbero finito, nel libero arbitrio, di ritenersi del tutto perfetti, cioè come Dio, anzi loro Dèi, come Lucifero. E si sarebbero ribellati: non disobbedienza ribelle, ma vera ribellione’.
E allora mi ero domandato: mantenendoci – nei primi due – nella grazia, noi discendenti saremmo diventati superdemoni o semidei?

E fu  a questo punto che un’idea di chiarimento mi attraversò la mente…

Così come Dio sapeva ab-aeterno che Lucifero – pur perfetto nella sua sostanza angelica – avrebbe finito per sbagliare, ma ciò non impedì a Dio di crearlo, così Dio sapeva che se l’uomo fosse rimasto indenne dalla Colpa d’origine sarebbe via-via diventato sempre più perfetto – cioè superuomo – ma ad un certo punto di questa sua ascesa – arrivato ad essere quasi un ‘semidio’ – avrebbe finito per sentirsi Dio del tutto, e avrebbe sbagliato, come Lucifero.
Fu dunque l’amore per questa razza di uomini, fu anche l’amore per Maria che Egli aveva pensata spiritualmente bellissima – ab aeterno - che lo indusse a permettere il Peccato originale, perché solo l’umiltà nata dal fango della nostra miseria di peccato ci avrebbe consentito di diventare alla fine ‘popolo di Dio’.
Ecco, adesso che ci penso, questo concetto dell’uomo ‘semi-dio’, cioè di una minor perfezione, mi ricorda un’altra spiegazione che la mia ‘Luce’ mi aveva dato – sempre nell’altro libro – proprio in relazione a quanto stiamo ora discutendo:

(G.Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 25 – Ed. Segno)

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25. L' uomo è così come Dio lo voleva, una minor perfezione che rispecchia il suo Autore.
Ma Dio voleva per l'uomo la Gloria...

           
La mia vita di uomo di città che ha scelto di trasferirsi a vivere in campagna è  stata una vita, in questi ultimi anni, da 'pendolare'. Il mattino parto con il mio comodo treno e la sera rientro con uno altrettanto comodo. Non è che io sia pagato dalle Ferrovie per far loro 'pubblicità' ma, rispetto al viaggiare in auto, è proprio tutto un altro viaggiare. Mi prendo un caffè alla stazione, i giornali, il mio libro prediletto del momento lo conservo sempre nella valigetta da lavoro, mi accomodo sul sedile, vicino al finestrino e - se non ho qualche amico con il quale scambiare due chiacchere - leggo... Anzi leggo sempre, ed è per questo che - rifletto - in tanti anni non ho quasi potuto farmi amici in viaggio.
Dunque, dicevo, anche stamattina sono in treno e mi colpisce una frase di un brano che stavo leggendo - questa volta è la Madonna che parla alla mistica Valtorta - e che dice: '...l'uomo è così come Dio lo voleva: una minor perfezione che rispecchia il suo Autore...'. Mi sembra una frase 'criptica', anche sibillina, perchè mi sembra che non venga spiegata dal testo che precede o che segue, e rimango un poco soprappensiero a riflettere sul suo possibile significato...

Luce:
L' uomo è così come Dio lo voleva: una minor perfezione che rispecchia il suo Autore.
Hai letto in passato delle religioni antropomorfe, cioè di quelle religioni in cui i credenti si fanno un' immagine di Dio a loro... immagine e somiglianza. Suggestioni sataniche sono, suggestioni della Scimmia che 'imita' sempre l'Eterno e che, fra i tanti inganni,  ha escogitato anche questo: che Dio assomigli all' uomo, satanico!
 Ma poichè l' Imitatore falso è ma l' imitazione, proprio perchè tale, sempre presuppone un punto di contatto di verità, nel caso nostro, di questa nostra spiegazione, il punto di contatto sta nella 'immagine e somiglianza', non di Dio all’uomo - chè questo significa volerlo sminuire, e questa era l' intenzione, anche, del Satana - ma dell' uomo a Dio.
Ma quale immagine? Perfetta? Quale somiglianza?
Non perfetta, perchè il 'creato' non può essere perfetto come l' Increato, il Potente, l'Infinito, il Buonissimo, l' Intelligentissimo, ma immagine e somiglianza minore - non direi imperfetta - per 'assomigliare' all' Autore, Autore e Padre.
I Primi Due, in effetti, erano umanamente perfetti, cioè perfetti nel loro essere umani. Perchè perfetti? Perchè pieni di 'Grazia', e la Grazia viene da Dio. La Grazia è Pienezza di Dio: la Grazia dell' uomo primo, dell' uomo  prima del Peccato, chè la Grazia nell' uomo attuale, anche battezzato, anche in 'Grazia', risente ormai delle limitatezze imposte dalla Ferita, rimarginata dalla Medicina della Redenzione e dei Sacramenti ma che pur ha lasciato le sue conseguenze in uno spirito, ritornato vivo, ma debilitato e continuamente soggetto a ricadute.
Ritorniamo al 'tema': L' uomo è così come Dio lo voleva, una minor perfezione...!
Ma - come ti dissi - Dio voleva per l' uomo la Gloria, per l' uomo come per il suo Cristo.
E come non risparmiò al suo Cristo la Croce, per dargli la Gloria e il Popolo, così ai suoi 'figli', proprio perchè somiglianti ma imperfetti, concede la Croce perchè questa sia occasione di Gloria, per diventare Popolo di Dio in Cielo ed avere il Cristo, il Figlio, il Fratello, come Re.

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Me ne ero rimasto sbalordito ed un altro bel po' a rimuginare... Qui il discorso diventava sempre più 'difficile', mi ero detto.
Ma insomma Dio ci voleva perfetti o  piuttosto imperfetti per poterci guadagnare - attraverso la 'croce' - la 'Gloria', cioè il Paradiso celeste che altrimenti non avremmo meritato?
Allora, Satana, non rovinò la 'frittata' al Signore, adescando con la tentazione del Peccato originale i primi due progenitori, ma fu in realtà uno 'strumento' inconsapevole nelle mani di un Dio che vedeva più lontano, molto più lontano di lui, e che vide nella caduta che i primi due si procuraroro volontariamente e liberamente - e nella conseguente debolezza spirituale, morale e fisica dell' uomo - proprio il mezzo che  avrebbe consentito  all' uomo l'opportunità di combattere contro i propri cattivi istinti e - attraverso la sofferenza di questa vita, attraverso la 'sua' personale 'croce' - guadagnarsi la 'Gloria'.
Mi sbaglierò certamente ma sembrerebbe quasi che se i primi due non avessero peccato, i successivi non avrebbero potuto 'meritarsi' di diventare 'popolo di Dio'.
Allora - forse - la nostra imperfezione, rientrava ab-initio nei piani di Dio, non fu un sovvertimento imprevisto dei suoi piani al quale Dio pose poi rimedio 'scrivendo dritto sulle righe storte' o volgendo il Male in Bene, ma la nostra fu una imperfezione in un certo qual modo 'necessaria' per consentire da un lato a Cristo - dopo averci indicato la strada della salvezza ed essersi anche cruentemente sacrificato per noi ed aver superato la 'sua' Prova - di avere la 'sua Gloria ed il 'suo' Popolo di Santi, e dall' altro lato a noi uomini, figli 'minori' divenuti umanamente  'imperfetti' , di 'meritarci' - attraverso le nostre sofferenze  di questa vita ed i nostri sforzi per diventare migliori - la Gloria del Paradiso, diventando Popolo di Dio  ed avendo Cristo come Re.
Quindi – avevo continuato nella mia elucubrazione che forse era sballata - la sofferenza ed il male non sarebbero una anomalia, un 'errore' della creazione, ma un tassello indispensabile alla perfezione di un Progetto che per essere 'perfetto' doveva prevedere da un lato un Sacrificio Perfetto: perchè di un Dio, e perchè frutto di amore perfetto, e dall' altro che la Gloria,  per l' uomo, di una vita felice ed eterna (ripeto: felice ed eterna!)  dovesse essere - per giustizia - meritata.
Infatti – mi ero detto sempre nel mio soliloquio mentale mentre tenevo un occhio al finestrino per ricordarmi di scendere alla mia fermata di stazione - non mi aveva mai 'convinto' una cosa: se Dio è perfetto, se è eterno, se da sempre 'Lui' sapeva, se aveva 'pensato' un Progetto creativo (nè si può pensare che Egli non lo avesse 'pensato' prima), non poteva, non poteva lasciarsi... 'rompere le uova nel paniere' da un Satana qualsiasi, un angelo creato, grande finchè si vuole ma sempre creato e 'distruttibile'.
L' errore dell' angelo, la sua ribellione, ancorchè  liberamente realizzata, rientrava dunque perfettamente in un 'Progetto di Gloria', per Dio e per l' uomo, che non sarebbe stata vera 'Gloria' se le cose non fossero andate così.
Questa mia riflessione - come ho detto - sarà anche sballata ma metteva a posto nella mia testa un elemento del 'puzzle' che non sapevo dove collocare e che ora mi completa il 'quadro': infatti in tutta questa storia della creazione, in tutta questa storia della ribellione di Lucifero e dell' uomo, mi sembrava quasi che ne uscisse una immagine... 'imperfetta' di Dio, quasi fosse stato un Dio che in qualche modo aveva dovuto 'subire'  eventi che non poteva controllare...
Che 'non poteva' ? Che non poteva o 'non voleva'? Mah!...


2.3 La mente suprema, che nulla ignora,
prima che l’uomo fosse sapeva che l’uomo sarebbe stato di se stesso ladro e omicida…

Ma cosa ne direste se, alcuni di questi concetti, ce li andassimo invece a sentire da Gesù che – commentando la visione della Valtorta sulla nascita immacolata di Maria e sulla sua verginità – certe cose le ha invece spiegate alla grande, anzi ‘da Dio’?

(M.Valtorta: ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’ – Cap. 5 – Centro Ed. Valtortiano)

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27 agosto 1944.
Dice Gesù:
«Sorgi e ti affretta, piccola amica.  Ho ardente desiderio di portarti con Me nell'azzurro paradisiaco della contemplazione della Verginità di Maria.  Ne uscirai con l'anima fresca come fossi tu pure testé creata dal Padre, una piccola Eva che ancora non conosce carne.  Ne uscirai con lo spirito pieno di luce, perché ti tufferai nella contemplazione del capolavoro di Dio.  Ne uscirai con tutto il tuo essere saturo d'amore, perché avrai compreso come sappia amare Dio.  Parlare del concepimento di Maria, la Senza Macchia, vuol dire tuffarsi nell'azzurro, nella luce, nell'amore.
Vieni e leggi le glorie di Lei nel Libro dell'Avo: " Dio mi possedette all'inizio delle sue opere, fin dal principio, avanti la creazione.  Ab aeterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra, non erano ancora gli abissi ed io ero già concepita.  Non ancora le sorgenti dell'acque rigurgitavano ed i monti s'erano eretti nella loro grave mole, né le colline eran monili al sole, che io ero partorita.  Dio non aveva ancora fatto la terra, i fiumi e i cardini del mondo, ed io ero.  Quando preparava i cieli io ero presente, quando con legge immutabile chiuse sotto la volta l'abisso, quando rese stabile in alto la volta celeste e vi sospese le fonti delle acque, quando fissava al mare i suoi confini e dava leggi alle acque, quando dava legge alle acque di non passare il loro termine, quando gettava i fondamenti della terra, io ero con Lui a ordinare tutte le cose.  Sempre nella gioia scherzavo dinanzi a Lui continuamente, scherzavo nell'universo....
Le avete applicate alla Sapienza, ma parlan di Lei: la bella Madre, la santa Madre, la vergine Madre della Sapienza che Io sono che ti parlo.
Ho voluto che tu scrivessi il primo verso di questo inno in capo al libro che parla di Lei, perché fosse confessata e nota la consolazione e la gioia di Dio; la ragione della sua costante, perfetta, intima letizia di questo Dio uno e trino, che vi regge e ama e che dall'uomo ebbe tante ragioni di tristezza; la ragione per cui perpetuò la razza anche quando, alla prima prova, s'era meritata d'esser distrutta; la ragione del perdono che avete avuto.
Aver Maria che lo amasse.  Oh! ben meritava creare l'uomo, e lasciarlo vivere, e decretare di perdonarlo, per avere la Vergine bella, la Vergine santa, la Vergine immacolata, la Vergine innamorata, la Figlia diletta, la Madre purissima, la Sposa amorosa!  Tanto e più ancora vi ha dato e vi avrebbe dato Iddio pur di possedere la Creatura delle sue delizie, il Sole del suo sole, il Fiore del suo giardino.  E tanto vi continua a dare per Lei, a richiesta di Lei, per la gioia di Lei, perché la sua gioia si riversa nella gioia di Dio e l'aumenta a bagliori che empiono di sfavillii la luce, la gran luce del Paradiso, ed ogni sfavillio è una grazia all'universo, alla razza dell'uomo, ai beati stessi, che rispondono con un loro sfavillante grido di alleluia ad ogni generazione di miracolo divino, creato dal desiderio del Dio trino di vedere lo sfavillante riso di gioia della Vergine.
Dio volle mettere un re nell'universo che Egli aveva creato dal nulla. 
Un re che, per natura della materia, fosse il primo tra tutte le creature create con materia e dotate di materia. 
Un re che, per natura dello spirito, fosse poco men che divino, fuso alla Grazia come era nella sua innocente prima giornata. 
Ma la Mente suprema, a cui sono noti tutti gli avvenimenti più lontani nei secoli, la cui vista vede incessantemente tutto quanto era, è, e sarà; e che, mentre contempla il passato e osserva il presente, ecco che sprofonda lo sguardo nell'ultimo futuro e non ignora come sarà il morire dell'ultimo uomo, senza confusione né discontinuità, non ha mai ignorato che il re da Lui creato per esser semidivino al suo fianco in Cielo, erede del Padre, giunto adulto al suo Regno dopo aver vissuto nella casa della madre - la terra con cui fu fatto durante la sua puerizia di pargolo dell'Eterno per la sua giornata sulla terra - avrebbe commesso verso se stesso il delitto di uccidersi nella Grazia e il ladrocinio di derubarsi del Cielo.
Perché allora lo ha creato?  Certo molti se lo chiedono.  Avreste preferito non essere?  Non merita, anche per se stessa, pur così povera e ignuda, e fatta aspra dalla vostra cattiveria, di esser vissuta, questa giornata, per conoscere e ammirare l'infinito Bello che la mano di Dio ha seminato nell'universo?
Per chi avrebbe fatto questi astri e pianeti che scorrono come saette e frecce, rigando l'arco del firmamento, o vanno, e paiono lenti, vanno maestosi nella loro corsa di bolidi, regalandovi luci e stagioni e dandovi, eterni, immutabili e pur mutabili sempre, una nuova pagina da leggere sull'azzurro, ogni sera, ogni mese, ogni anno, quasi volessero dirvi: "Dimenticate la carcere, lasciate le vostre stampe piene di cose oscure, putride, sporche, velenose, bugiarde, bestemmiatrici, corruttrici, e elevatevi, almeno con lo sguardo, nella illimitata libertà dei firmamenti, fatevi un'anima azzurra guardando tanto sereno, fatevi una riserva di luce da portare nella vostra carcere buia, leggete la parola che noi scriviamo cantando il nostro coro siderale, più armonioso di quello tratto da organo di cattedrale, la parola che noi scriviamo splendendo, la parola che noi scriviamo amando, poiché sempre abbiamo presente Colui che ci dette la gioia d'essere, e lo amiamo per averci dato questo essere, questo splendere, questo scorrere, questo esser liberi e belli in mezzo a questo azzurro soave oltre il quale vediamo un azzurro ancor più sublime, il Paradiso, e del quale compiamo la seconda parte del precetto d'amore amando voi, prossimo nostro universale, amandovi col darvi guida e luce, calore e bellezza.  Leggete la parola che noi diciamo, ed è quella su cui regoliamo il nostro canto, il nostro splendere, il nostro ridere: Dio"?
Per chi avrebbe fatto quel liquido azzurro, specchio al cielo, via alla terra, sorriso d'acque, voce di onde, parola anch'essa che con fruscii di seta smossa, con risatelle di fanciulle serene, con sospiri di vecchi che ricordano e piangono, con schiaffi di violento, e cozzi, e muggiti e boati, sempre parla e dice: " Dio "? Il mare è per voi, come lo sono il cielo e gli astri.  E col mare i laghi e i fiumi, gli stagni e i ruscelli, e le sorgenti pure, che servono tutti a portarvi, a nutrirvi, a dissetarvi e mondarvi, e che vi servono, servendo il Creatore, senza uscire a sommergervi come meritate.
Per chi avrebbe fatto tutte le innumerabili famiglie degli animali, che sono fiori che volano cantando, che sono servi che corrono, che lavorano, che nutrono, che ricreano voi: i re?
Per chi avrebbe fatto tutte le innumerabili famiglie delle piante, e dei fiori che paiono farfalle, che paiono gemme e immoti uccellini, dei frutti che paiono monili o scrigni di gemme, che son tappeto ai vostri piedi, riparo alle vostre teste, svago, utile, gioia alla mente, alle membra, alla vista e all'olfatto?
Per chi avrebbe fatto i minerali fra le viscere del suolo e i sali disciolti in algide o bollenti sorgive, gli zolfi, gli iodi, i bromi, se non perché li godesse uno che non fosse Dio ma figlio di Dio?  Uno: l'uomo.
Alla gioia di Dio, al bisogno di Dio nulla occorreva. 
Egli si basta a Se stesso.  Non ha che contemplarsi per bearsi, nutrirsi, vivere e riposarsi.  Tutto il creato non ha aumentato di un atomo la sua infinità in gioia, bellezza, vita, potenza.  Ma tutto l'ha fatto per la creatura che ha voluto mettere re nell'opera da Lui fatta: l'uomo.
Per vedere tant'opera di Dio e per riconoscenza alla sua potenza che ve la dona, merita di vivereE di esser viventi dovete esser grati
L'avreste dovuto anche se non foste stati redenti altro che alla fine dei secoli, perché, nonostante siate stati nei Primi, e lo siate tuttora singolarmente, prevaricatori, superbi, lussuriosi, omicidi, Dio vi concede ancora di godere del bello dell'universo, del buono dell'universo, e vi tratta come foste dei buoni, dei figli buoni a cui tutto è insegnato e concesso per rendere loro più dolce e sana la vita.  Quanto sapete, lo sapete per lume di Dio.  Quanto scoprite, lo scoprite per indicazione di Dio.  Nel Bene.  Le altre cognizioni e scoperte, che portano segno di male, vengono dal Male supremo: Satana.
La Mente suprema, che nulla ignora, prima che l'uomo fosse sapeva che l'uomo sarebbe stato di se stesso ladro e omicida. 
E poiché la Bontà eterna non ha limiti nel suo esser buona, prima che la Colpa fosse pensò il mezzo per annullare la Colpa.  Il mezzo: Io
Lo strumento per fare del mezzo uno strumento operante: Maria
E la Vergine fu creata nel Pensiero sublime di Dio.
Tutte le cose sono state create per Me, Figlio diletto del Padre.  Io-Re avrei dovuto avere sotto il mio piede di Re divino tappeti e gioielli quale nessuna reggia ne ebbe, e canti e voci, e servi e ministri intorno al mio essere quanti nessun sovrano ne ebbe, e fiori e gemme, tutto il sublime, il grandioso, il gentile, il minuto è possibile trarre dal Pensiero di un Dio.
Ma lo dovevo esser Carne oltre che Spirito.  Carne per salvare la carne.  Carne per sublimare la carne, portandola in Cielo molti secoli avanti l'ora.  Perché la carne abitata dallo spirito è il capolavoro di Dio, e per essa era stato fatto il Cielo. 
Per esser Carne avevo bisogno di una Madre.  Per esser Dio avevo bisogno che il Padre fosse Dio.
Ecco allora Dio crearsi la Sposa e dirle: " Vieni meco.  Al mio fianco vedi quanto lo faccio per il Figlio nostro.  Guarda e giubila, eterna Vergine, Fanciulla eterna, ed il tuo riso empia questo empireo e dia agli angeli la nota iniziale, al Paradiso insegni l'armonia celeste. lo ti guardo.  E ti vedo quale sarai, o Donna immacolata che ora sei solo spirito: lo spirito in cui Io mi beo.  Io ti guardo e dò l'azzurro del tuo sguardo al mare e al firmamento, il colore dei tuoi capelli al grano santo, il candore al giglio e il roseo alla rosa come è la tua epidermide di seta, copio le perle dai tuoi denti minuti, faccio le dolci fragole guardando la tua bocca, agli usignoli metto in gola le tue note e alle tortore il tuo pianto.  E leggendo i tuoi futuri pensieri, udendo i palpiti del tuo cuore, Io ho il motivo di guida nel creare.  Vieni, mia Gioia, abbiti i mondi per trastullo sinché mi sarai luce danzante nel Pensiero, i mondi per tuo riso, abbiti i serti di stelle e le collane d'astri, mettiti la luna sotto i piedi gentili, fàsciati nella sciarpa stellare di Galatea.  Sono per te le stelle ed i pianeti.  Vieni e godi vedendo i fiori, che saranno giuoco al tuo Bambino e guanciale al Figlio del tuo seno.  Vieni e vedi creare le pecore e gli agnelli, le aquile e le colombe.  Siimi presso mentre faccio le coppe dei mari e dei fíumi e alzo le montagne e le dipingo di neve e di selve, mentre semino le biade e gli alberi e le viti, e faccio l'ulivo per te, mia Pacifica, e la vite per te, mio Tralcio che porterai il Grappolo eucaristico.  Scorri, vola, giubila, o mia Bella, e il mondo universo, che si crea d'ora in ora, impari ad amarmi da te, Amorosa, e si faccia più bello per il tuo riso, Madre del mio Figlio, Regina del mio Paradiso, Amore del tuo Dio ". E ancora, vedendo l'Errore e mirando la Senza Errore: "Vieni a Me, tu che cancelli l'amarezza della disubbidienza umana, della fornicazione umana con Satana, e dell'umana ingratitudine.  Io prenderò con te la rivincita su Satana ".
Dio, Padre Creatore, aveva creato l'uomo e la donna con una legge d'amore tanto perfetta che voi non ne potete più nemmeno comprendere le perfezioni.  E vi smarrite nel pensare a come sarebbe venuta la specie se l'uomo non l'avesse ottenuta con l'insegnamento di Satana.
Guardate le piante da frutto e da seme.  Ottengono seme e frutto mediante fornicazione, mediante una fecondazione su cento coniugi?  No. Dal fiore maschio esce il polline e, guidato da un complesso di leggi meteoriche e magnetiche, va all'ovario del fiore femmina.  Questo si apre e lo riceve e produce.  Non si sporca e lo rifiuta poi, come voi fate, per gustare il giorno dopo la stessa sensazione.  Produce, e sino alla nuova stagione non si infiora, e quando s'infiora è per riprodurre.
Guardate gli animali.  Tutti.  Avete mai visto un animale maschio ed uno femmina andare l'un verso l'altro per sterile abbraccio e lascivo commercio?  No.
Da vicino o da lontano, volando, strisciando, balzando o correndo, essi vanno, quando è l'ora, al rito fecondativo, né vi si sottraggono fermandosi al godimento, ma vanno oltre, alle conseguenze serie e sante della prole, unico scopo che nell'uomo, semidio per l'origine di Grazia che Io ho resa intera, dovrebbe fare accettare l'animalità dell'atto, necessario da quando siete discesi di un grado verso l'animale.
Voi non fate come le piante e gli animali
Voi avete avuto a maestro Satana, lo avete voluto a maestro e lo volete. 
E le opere che fate sono degne del maestro che avete voluto.  Ma, se foste stati fedeli a Dio, avreste avuto la gioia dei figli, santamente, senza dolore, senza spossarvi in copule oscene, indegne, che ignorano anche le bestie, le bestie senz'anima ragionevole e spirituale.
All'uomo e alla donna, depravati da Satana, Dio volle opporre l'Uomo nato da Donna soprasublimata da Dio, al punto di generare senza aver conosciuto uomo: Fiore che genera Fiore senza bisogno di seme, ma per unico bacio del Sole sul calice inviolato del Giglio-Maria.
La rivincita di Dio!
Fischia, o Satana, il tuo livore mentre Ella nasce.  Questa Pargola ti ha vinto! 
Prima che tu fossi il Ribelle, il Tortuoso, il Corruttore, eri già il Vinto, e Lei è la tua Vincitrice. 
Mille eserciti schierati nulla possono contro la tua potenza, cadono le armi degli uomini contro le tue scaglie, o Perenne, e non vi è vento che valga a disperdere il lezzo del tuo fiato.  Eppure questo calcagno d'infante, che è tanto roseo da parere l'interno di una camelia rosata, che è tanto liscio e morbido che la seta è aspra al paragone, che è tanto piccino che potrebbe entrare nel calice di un tulipano e farsi di quel raso vegetale una scarpina, ecco che ti preme senza paura, ecco che ti confina nel tuo antro.  Eppure ecco che il suo vagito ti fa volgere in fuga, tu che non hai paura degli eserciti, e il suo alito purifica il mondo dal tuo fetore.  Sei vinto.  Il suo nome, il suo sguardo, la sua purezza sono lancia, folgore e pietrone che ti trafiggono, che ti abbattono, che ti imprigionano nella tua tana d'Inferno, o Maledetto, che hai tolto a Dio la gioia d'esser Padre di tutti gli uomini creati!
Inutilmente ormai li hai corrotti, questi che erano stati creati innocenti, portandoli a conoscere e a concepire attraverso a sinuosità di lussuria, privando Dio, nella creatura sua diletta, di essere l'elargitore dei figli secondo regole che, se fossero state rispettate, avrebbero mantenuto sulla terra un equilibrio fra i sessi e le razze, atto ad evitare guerre fra popoli e sventure fra famiglie.
Ubbidendo, avrebbero pur conosciuto l'amore.  Anzi, solo ubbidendo avrebbero conosciuto l'amore e l'avrebbero avuto.  Un possesso pieno e tranquillo di questa emanazione di Dio, che dal soprannaturale scende all'inferiore, perché anche la carne ne giubili santamente, essa che è congiunta allo spirito e creata dallo Stesso che le creò lo spirito.
Ora il vostro amore, o uomini, i vostri amori, che sono? O libidine vestita da amore. 0 paura insanabile di perdere l'amore del coniuge per libidine sua e di altri.  Non siete mai più sicuri del possesso del cuore dello sposo o della sposa, da quando libidine è nel mondo.  E tremate e piangete e divenite folli di gelosia, assassini talora per vendicare un tradimento, disperati talaltra, abulici in certi casi, dementi in altri.
Ecco che hai fatto, Satana, ai figli di Dio. 
Questi, che hai corrotti, avrebbero conosciuto la gioia di aver figli senza avere il dolore, la gioia d'esser nati senza paura del morire. 
Ma ora sei vinto in una Donna e per la Donna. 
D'ora innanzi chi l'amerà tornerà ad esser di Dio, superando le tue tentazioni per poter guardare la sua immacolata purezza.  D'ora innanzi, non potendo concepire senza dolore, le madri avranno Lei per conforto.  D'ora innanzi l'avranno le spose a guida e i morenti a madre, per cui dolce sarà il morire su quel seno che è scudo contro te, Maledetto, e contro il giudizio di Dio.

Maria, piccola voce, hai visto la nascita del Figlio della Vergine e la nascita al Cielo della Vergine.  Hai visto perciò che ai senza colpaè sconosciuta la pena del dare alla vita e la pena del darsi alla morte.  Ma se alla superinnocente Madre di Dio fu riserbata la perfezione dei celesti doni, a tutti, che nei Primi fossero rimasti innocenti e figli di Dio, sarebbe venuto il generare senza doglie, come era giusto per aver saputo congiungersi e concepire senza lussuria, e il morire senza affanno.
La sublime rivincita di Dio sulla vendetta di Satana è stata il portare la perfezione della creatura diletta ad una superperfezione, che annullasse almeno in una ogni ricordo di umanità, suscettibile al veleno di Satana, per cui non da casto abbraccio d'uomo ma da divino amplesso, che fa trascolorare lo spirito nell'estasi del Fuoco, sarebbe venuto il Figlio.

La Verginità della Vergine!...
Vieni.  Medita questa verginità profonda, che dà nel contemplarla vertigini d'abisso!  Cosa è la povera verginità forzata della donna che nessun uomo ha sposato?  Meno che nulla.  Cosa la verginità di quella che volle esser vergine per esser di Dio, ma sa esserlo solo nel corpo e non nello spirito, nel quale lascia entrare tanti estranei pensieri, e carezza e accetta carezze di umani pensieri?  Comincia ad essere una larva di verginità.  Ma ben poco ancora.  Cosa è la verginità di una claustrata che vive solo di Dio?  Molto.  Ma sempre non è perfetta verginità rispetto a quella della Madre mia.
Un coniugio vi è sempre stato, anche nel più santo.  Quello di origine fra lo spirito e la Colpa.  Quello che solo il Battesimo scioglie.  Scioglie, ma, come di donna separata da morte dello sposo, non rende verginità totale quale era quella dei Primi avanti il Peccato.  Una cicatrice resta e duole, facendo ricordare di sé, ed è sempre pronta a rifiorire in piaga, come certi morbi che periodicamente i loro virus acutizzano. 
Nella Vergine non vi è questo segno di disciolto coniugio con la Colpa.  La sua anima appare bella e intatta come quando il Padre la pensò adunando in Lei tutte le grazie.
E' la Vergine.  E' l'Unica.  E' la Perfetta.  E' la Completa.  Pensata tale.  Generata tale.  Rimasta tale.  Incoronata tale.  Eternamente tale.  E' la Vergine.  E' l'abisso della intangibilità, della purezza, della grazia, che si perde nell'Abisso da cui è scaturito: in Dio, Intangibilità, Purezza, Grazia perfettissime.
Ecco la rivincita del Dio trino ed uno. 
Contro alle creature profanate Egli alza questa Stella di perfezione.  Contro la curiosità malsana, questa Schiva, paga solo di amare Dio.  Contro la scienza del male, questa sublime Ignorante. 
In Lei non è solo ignoranza dell'amore avvilito; non è solo ignoranza dell'amore che Dio aveva dato agli uomini sposi.  Ma più ancora.  In Lei è l'ignoranza dei fomiti, eredità del Peccato.  In Lei vi è solo la sapienza gelida e incandescente dell'Amore divino.  Fuoco che corazza di ghiaccio la carne, perché sia specchio trasparente all'altare dove un Dio si sposa con una Vergine, e non si avvilisce, perché la sua Perfezione abbraccia Quella che, come si conviene a sposa, è di solo un punto inferiore allo Sposo, a Lui soggetta perché Donna, ma senza macchia come Egli è ».

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2.4 Ventiquattro ragioni per riflettere

Quando il Gesù della Valtorta parla con quel suo linguaggio aulico, rimango sempre affascinato.
     Posto che queste lezioni di Gesù sono di una sapienza unica - e la sapienza va conservata come un tesoro - e posto infine che noi siamo qui per imparare, proviamo a farci uno schemino dei principali concetti nell’ordine in cui Egli li ha espressi:

  • Dio ‘pensò’ l’anima di Maria fin dal principio, prima ancora di porre mano alla creazione, perché il capolavoro della creazione sarebbe stata Maria.
  • La futura nascita di Maria, la creazione perfetta, avrebbe da sola giustificato la creazione dell’uomo, creato perfetto ma poi invece volontariamente decaduto.
  • L’amore di Maria verso Dio, la sua Purezza, aver Maria che l’amasse come solo Lei avrebbe saputo fare, avrebbe poi giustificato da parte di Dio la decisione di non distruggere la razza umana, traditrice e ribelle, dopo il peccato originale.
  • Tutte le bellezze della natura sono state fatte per l’uomo, perché alla ‘felicità’ di Dio non era certo necessaria la natura, poiché Dio bastava a se stesso.
  • Nonostante che – dopo il peccato originale – la corruzione sia entrata nella natura e nell’uomo che cominciò a conoscere la sofferenza e la morte, la vita merita sempre d’esser vissuta, e quindi l’aver concesso alla razza corrotta di perpetuarsi e di poter vedere le bellezze straordinarie della natura è stato ancora un dono di Dio.
  • La Mente suprema ‘sapeva’, fin da prima della creazione, che l’uomo sarebbe stato ‘omicida’ della propria anima e ‘ladro’ dei doni spirituali ricevuti da Dio e allora – Buona all’estremo – pensò (da prima che la Colpa fosse) al mezzo per annullare la Colpa: il Verbo-Gesù, e allo strumento per rendere il mezzo operante: Maria, che venne quindi ‘creata’ nel Pensiero sublime del Padre.
  • L’uomo – corrotto nello spirito – sarebbe diventato ‘carne’, e per salvare la ‘carne’ il Verbo avrebbe dovuto farsi Carne.
  • Il Verbo incarnato avrebbe dovuto sublimare la ‘carne’ umana per portarla in Cielo.
  • Ma, per essere Carne, Dio Figlio aveva bisogno di una Madre che lo generasse secondo le leggi della carne. E per essere Dio aveva bisogno che il Padre fosse Dio.
  • Ecco dunque Dio – ab aeterno – ‘crearsi’ nel proprio Pensiero la Sposa che secondo la carne sarebbe stata Madre del Figlio.
  • La creazione dell’uomo, per come era stata concepita nella mente di Dio, avrebbe dovuto rappresentare la quint’essenza della spiritualità e dell’amore.
  • La nostra mente si smarrirebbe se potesse pensare come sarebbe divenuta la specie dell’uomo se l’uomo non avesse cominciato invece a riprodursi secondo gli insegnamenti di Satana.
  • L’uomo perfetto si sarebbe riprodotto carnalmente, ma di un amore dal quale la sessualità come la intendiamo noi, e a maggior ragione la libidine, sarebbero stati assenti.
  • Satana – per spregio a Dio che è Purezza assoluta – ha voluto degradare il concetto d’amore, portandolo ad un livello che – spiritualmente parlando – è sub-animale, perché l’animale copula ma lo fa ai soli fini del mantenimento della specie, per comando divino che così ha prescritto per la sua sopravvivenza.
  • Ma all’uomo e alla donna depravati da Satana – ecco la rivincita di Dio – Dio volle contrapporre l’Uomo per eccellenza: Gesù, nato da una Donna soprasublimata da Dio, al punto che – grazie alla potenza di Dio – Ella avrebbe generato un Figlio senza alcuna cooperazione umana  ma per un atto di volontà divina che l’avrebbe decretato con un ‘Fiat’.
  • Prima che Satana diventasse il Ribelle e il Corruttore della razza umana, egli era già il Vinto, da Maria che avrebbe dato alla luce l’Uomo: il vertice della Perfezione.
  • Satana però tolse a Dio la gioia di esser Padre di tutti gli uomini, perché una parte di essi avrebbe preferito – nel proprio libero arbitrio – Satana come padre.
  • Senza la sensualità e la libidine destate da Satana, ma con un amore ordinato, sulla terra vi sarebbe stato equilibrio fra i sessi e le razze, atto ad evitare sovrappolazione, guerre ed altre sventure famigliari.
  • Nell’amore coniugale anche la carne, proprio perchè ‘carne’,  avrebbe svolto la sua parte, ma nell’ordine.
  • Sulla base del progetto di Satana i ‘figli di Dio’ avrebbero dovuto diventare tutti figli suoi, venendone preclusa - a causa del Peccato originale e dei peccati individuali successivi - la possibilità di un ritorno al Cielo che è Perfezione.
  • Grazie a Maria che seppe mantenersi Pura in un mondo depravato dando vita di carne al Figlio di Dio, l’Umanità sarebbe stata riscattata e avrebbe conosciuto in quale modo – con un poco di buona volontà – avrebbe potuto ritrovare la strada del Cielo.
  • Se Satana aveva voluto vendicarsi di Dio, che l’aveva fatto cacciare dal Cielo, corrompendo la spiritualità dell’uomo perfetto , Dio si era però già preso in anticipo la sua rivincita su Satana pensando – ancor prima che Satana fosse Ribelle – di portare la perfezione della creazione di Maria ad una superperfezione, creando l’Uomo per eccellenza neanche originato da un casto abbraccio ma da divino amplesso di pensiero.
  • Il Battesimo leva la Colpa, ma della Ferita rimane la cicatrice che lascia il segno: la debolezza dell’uomo, i fomiti, che lo spingerebbero continuamente verso l’errore, se Gesù non gli avesse messo a disposizione degli aiuti soprannaturali per aiutarlo nella sua battaglia.
  • Maria – nella quale invece la Colpa non è mai stata e nella quale soprattutto la Purezza si è sempre mantenuta - rappresenta la Creazione Perfetta, il vero ‘Uomo’, razza della quale i primi due sono risultati in definitiva esser stati solo dei ‘prototipi’.

Beh…, mi rendo conto che ventiquattro punti non sono pochi, perdonatemi, ma sono anche ventiquattro ragioni per riflettere…, perciò ringraziatemi!