(Tratto dalla Rivista ‘Il SEGNO del soprannaturale’ – maggio 1998) EDITORIALE Il Paradiso perduto… di Guido Landolina Chi non ha fede, chi è cristiano ma non cattolico, chi è abituato a trovare una spiegazione per ogni fenomeno solitamente non crede ai miracoli, ossia in poche parole nega il soprannaturale, rifiuta cioè che Dio possa intervenire nell’ordine naturale delle cose. Anche Guido Landolina, incallito razionalista, anche se ricercatore onesto, dubitava che i miracoli accadessero. Poi, un giorno, qualcosa rovesciò le sue certezze e la colonna razionalista che lo sorreggeva crollò, frantumata dalla scoperta di una Luce divina capace di andare oltre le tenebre del nostro quieto vivere. La sconvolgente esperienza si tradusse in una scelta di vita radicale e definitiva. Stop alla carriera, brillante e destinata all’apogeo, e inizio di una attività professionalmente neppure riconosciuta: l’apostolato. Nasce, in breve, un libro sapientemente provocatorio: Alla ricerca del Paradiso perduto, ovvero i dialoghi di un catecumeno. Lo leggo in anteprima e comprendo subito che non si tratta di un testo come tanti. La Luce divina che istruiva Maria Valtorta sembra guidare, oggi, in quest’epoca così materialista, Guido Landolina, dopo averlo trasformato da razionalista ad oltranza a mistico aperto al soprannaturale, pur senza escludere la ragione ed il sano equilibrio (doni pure questi, sempre più rari). La monumentale opera di Maria Valtorta, attraverso le esperienze mistiche di Landolina si arricchisce di nuove luci soprannaturali. E’, forse, un estremo gesto di misericordia divina? Chissà! Di certo è un libro che tutti coloro che non hanno fede farebbero bene a leggere. E’ stato concepito, non a caso, dalla stessa Luce, per coloro che vivono al cospetto della dèa ragione. Tuttavia è molto utile proprio per coloro, e sono tanti, che si sentono già a posto… nelle questioni di fede. I dialoghi di questo catecumeno sono, alla fin fine, i dialoghi dei viatori alla ricerca della verità, alla ricerca di una ragione concreta per vivere. Il libro, o meglio, la Luce, offre valide ragioni sulla vita, sull’esistenza di ciascuno, ragioni tali da mettere fuori combattimento persino un principe del razionalismo quale era, appunto, l’Autore stesso! Ci sentiamo pertanto di formulare una piccola profezia ragionata: non pochi atei e razionalisti che leggeranno questo scritto vedranno rivoltate le loro sicurezze filosofiche e fideistiche. A noi credenti il compito di far sì che questo gioiello della mistica contemporanea giunga nelle mani dei più bisognosi...
Piero Mantero |