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E dopo che avrò finito di ‘lavorare’ questo
campetto di mais per la mia Gigia e le galline (anche di quelle parlo nei miei libri, come pure del loro ‘gallo’), vi potrei anche dare un passaggio sul mio trattore per tornare a casa.

Non c’è l’air-bag e mancano tanti confort, è vero, ma per arare campi, trasportare rimorchi colmi d’uva e grano e tagliare infine fieno con la sua barra falciante è una cannonata.

Non è però lo stesso trattore di cui vi parlo nel Cap. 4 de ‘Alla scoperta del Paradiso perduto’: quello è un ‘cingolato’, e lo uso solo per le vigne.

Questo è invece un trattore da campo, e mantenerlo mi costa quanto una Ferrari, anche perché ha trent’anni e i pezzi di ricambio me li vendono a prezzo…d’antiquariato.

Ma questo è niente, perché se aveste visto la mia mietitrebbia…

Vecchia anche quella? No, antica!