Introduzione

 

Cosa direste mai se uno sconosciuto di punto in bianco vi telefonasse da ottocento chilometri di distanza per dirvi più o meno così: 'Sa..., noi non ci conosciamo ma un teologo, un comune amico, mi ha dato il suo numero di telefono. Sono un sacerdote e ho scritto molti libri sugli Angeli. Ho persino rifondato qualche anno fa una Associazione Cattolica, la Milizia di San Michele Arcangelo. Mi dicono che lei è in un certo senso uno 'specialista', studioso dell'Opera della grande scrittrice mistica Maria Valtorta. Se la sentirebbe di scrivere con me un libro a quattro mani sui suoi angeli, cioè... su quelli della Valtorta, insomma sui suoi ispiratori, quelli che la assistevano e proteggevano?'.
Fine della 'tirata'. Rimango un attimo in silenzio, cercando di 'psicanalizzare' il mio interlocutore dalla sua voce, studiandone la cadenza: colto, meridionale, amico degli Angeli e in particolare di San Michele: non male quest'ultima amicizia, con i tempi che corrono. Ci si potrà fidare? Come posso rispondere 'sì' ad uno sconosciuto, anche se presentato da un amico teologo? Meglio prendere tempo, barcamenarmi e prendere informazioni prima di impegnarmi.
«Scusi, come ha detto che si chiama, lei? Ah, grazie. Guardi, io le sono grato per la fiducia, ma in questo momento sto finendo di scrivere un libro e ne ho già imbastito un altro, una storia della Vita di Gesù e Gesù ha la precedenza...! La sua idea in sé e per sé non sarebbe affatto male, anzi..., ma sono molto impegnato. Però..., senta, la Valtorta non aveva un 'plotone' di Angeli. Ne aveva però in particolare uno che fungeva da Angelo Custode e la assisteva mentre lei scriveva e descriveva le sue visioni. A lei - nelle sue visioni mistiche - parlavano direttamente Gesù, la Madonna, lo Spirito Santo..., ma Angeli..., di Angelo aveva soprattutto Azaria».
«Azaria?», fa il mio interlocutore.
«Sì proprio Azaria. Attenzione, mi raccomando, non l'Azaria del ‘Libro di Tobia’1, quel giovane che - sotto sembianze umane - aveva aiutato Tobia, il figlio omonimo di Tobia padre, in quel suo viaggio pericoloso facendolo tornare a casa sano e salvo, ricco sfondato e con una bellissima moglie. Insomma quell'Azaria che alla fine del Libro aveva dichiarato ai due Tobia di essere in realtà l'Arcangelo Raffaele.
No, l'Azaria di Maria Valtorta era solo un omonimo dell'Arcangelo Raffaele: facile confondere!
 Anzi sa cosa le dico? Che se le interessa scrivere un libro su di Lui, questo libro è stato già scritto. Lo ha fatto scrivere - dettandoglielo - lo stesso Angelo Custode alla sua protetta, la Valtorta: si intitola 'Il libro di Azaria'.2 Impossibile scriverne un altro, quello è insuperabile. Insegnamenti spirituali di altissima levatura destinati alla 'formazione spirituale' della mistica ma in genere di tutti i cristiani, in particolare i 'carismatici' e i loro direttori spirituali. C'è da sfigurare a scriverne. Dia retta a me. Scriva all'Editore del libro, se ne faccia mandare una copia e dia un'occhiata. Magari a lei che è sacerdote gliela regalano anche. Se lo faccia mandare e, il libro a quattro mani, chissà che un giorno non lo possa scrivere lei con Azaria... Legga e mi sappia dire. Quando avrò finito di scrivere i miei libri attuali, l'anno prossimo, magari ci risentiremo. Ok?» 
«OK e grazie...», fa lui, e io aggancio.
Rimango pensieroso, prendo il cellulare e telefono al comune amico teologo: 'Si! Mi sono permesso di dargli il tuo numero di telefono. Ha scritto moltissimi libri, è un 'personaggio', Parroco di un'Abbazia. Dinamico, intelligente. Sono tanti anni che ti consumi nello studio delle Opere della Valtorta, sei un esperto, hai scritto sui contenuti delle sue Opere molti libri e tanti articoli di approfondimento. Chi meglio di te poteva collaborare con lui per scrivere un libro sui suoi Angeli?».
Ringrazio l'amico e gli dico che ci penserò.
Passa un mesetto e quel sacerdote amico degli Angeli mi telefona di nuovo.
«Senta - mi fa - ho acquistato 'Il libro di Azaria' dall'Editore. Mi sembra però un testo un poco ostico per chi non sia un esperto di queste cose. Io vorrei scrivere con lei un libro destinato alle persone normali».

«Persone 'normali'? La ringrazio per la fiducia (faccio io, nel frattempo tranquillizzato dalle buone informazioni che avevo avuto sul suo conto dall'amico teologo), forse si potrebbe anche fare, ma prima devo finire i lavori che le avevo detto di avere già impostato. In uno parlo dell'Apocalisse e dell'Anticristo prossimo venturo, in un altro della Vita di Gesù. Insomma, potremmo parlarne l'anno prossimo, come le avevo detto? Ok?».
«Ok!», fa lui, e questa volta è lui che aggancia.
Passa un anno, ho terminato i miei libri e penso alle vacanze. Vacanze? Un mesetto in Sardegna, in una nostra casetta piccina ma non lontana dal mare e con l'amabile presenza - oltre ovviamente mia moglie - anche di mia figlia, degli immancabili tre-nipotini-tre e di una cara amica di famiglia.
Mi ritorna all'improvviso in mente quel sacerdote. Dovrei chiamarlo per una risposta, quanto meno per dirgli che non posso. Come si fa di punto in bianco a decidere di scrivere un libro sugli Angeli? Anzi su un Angelo come quello di Maria Valtorta? Per questi libri ci vorrebbe un'ispirazione. Ma che cos'è una ispirazione? Le ispirazioni sono cose da mistici. A noi comuni mortali tutt'al più possono venire delle idee, magari scaturite dal nostro 'Subconscio Creativo', ma che nulla hanno a vedere con le vere ispirazioni.
A proposito di ‘Subconscio Creativo’, mi viene in mente un libro che avevo scritto tre anni fa sulla Genesi biblica, con particolare riferimento ai sei giorni della Creazione.
Mi ero dedicato alla stesura di quell'opera dopo cinque anni di studio su una quarantina di volumi relativi agli aspetti scientifici e teologici che riguardavano la Creazione dell'Universo e dell'uomo. Mi rimuginavano nella mente tanti pensieri. Come far tesoro e trasmettere agli altri tutte le nozioni che avevo appreso?
Ora, vi è mai capitato di sentire, talvolta, come dei pensieri particolarmente chiari che vi vengono spontanei alla mente, magari quando meno ve lo aspettate, pensieri ai quali come in un soliloquio date una risposta? Niente paura, novanta su cento è il vostro Subconscio che ve li fa emergere, ed in tal caso attenzione alle autosuggestioni, ma per il restante 10 per cento raccomandatevi al Signore.
Infatti ad un certo punto...3

 

Ti ricordi di me?
No…
Non sai chi sono?
No…
Stavi leggendo ‘Il libro di Azaria’…, e ti eri messo a meditare su una mia frase: ‘Il possesso del Regno eterno non è dono gratuito ma è conquista individuale mediante lotta continua. Dio aiuta… ma è l’uomo che deve volere il Cielo… Il libero arbitrio non è stato lasciato per la rovina dell’uomo. Se lo fosse, solo per questo Dio avrebbe fatto un dono non buono all’uomo, e Dio non fa cose non buone. Ma è stato lasciato anche e soprattutto per volere la salvezza, ossia il Cielo, ossia Dio…’.
Sì…, ricordo vagamente…, sono passati degli anni…, credo. Questo non mi fa però capire chi sei.
Hai ragione. Sono passati degli anni. Praticamente nove. Era una sera di gennaio, eri giunto al termine della lettura e meditazione del libro, ed io ti avevo detto, parlandoti nel pensiero: ‘Hai finalmente capito quale è la sostanza del vivere cristiano: quella di combattere ogni giorno nello stadio del proprio ‘io’ contro se stesso, quella di combattere come S. Giorgio il Drago dalle sette teste per salvare il proprio spirito. Sii eroe, sii atleta e guadagnerai il Regno dei Cieli. Grazie per avere ascoltato con pazienza e diligenza le mie lezioni. Questo è il mio commiato con te. A risentirci…’.
Ah…, sei tu, dunque. Tu sei Azaria! Ma non era la ‘Luce’ del mio ‘Subconscio Creativo’ a parlarmi?
Non ero la ‘Luce’ ma venivo comunque inviato dalla Luce, come se fossi ‘Luce’. Sono passati – per te che vivi nel tempo – nove anni che per me sono solo un attimo nel Pensiero di Dio. Nove anni…, e hai poi scritto dodici opere. Hai fatto il tuo combattimento. Ma non è ancora finito. Il Male avanza sempre e sempre bisogna continuare a combattere. Ricordi cosa ti avevo detto?
???
Avevo detto ‘A risentirci…!’.
Eccomi, dunque. Sono qui. Ti chiedo ancora un lavoro.
Il Padre è stanco e vorrebbe far perire la razza umana come quasi già fece col Diluvio. Ma il Figlio non vorrebbe perché se l’è guadagnata con il suo Sacrificio, e ancor più non vuole la Madre, che non solo è Madre del Figlio, Figlia del Padre e Sposa dello Spirito Santo, ma è Madre anche dell’Umanità.
Ella trattiene il braccio del Padre, e il Padre vuole dare ancora una possibilità, ma solo a chi vuole, come già io ti dissi.
Egli è preoccupato per l’apostasia, per questo generale abbandono della fede nel Dio buono da parte dei cristiani.
Essi non credono più in niente, nemmeno nella creazione dell’universo e dell’uomo da parte di Dio.
Egli vuole ascoltare di persona le ragioni degli uomini e fare ancora un tentativo.
Mi vuoi aiutare?
Sì…, ma…, vorrei…, ma cosa posso fare io?
Ascolta. Alla moda di voi uomini ho pensato di organizzare una ‘Conferenza’ internazionale'. Invita i ‘cervelli’ migliori, di tutte le tendenze, e parliamone tutti insieme. Dio, nella sua Trinità, si riserva di intervenire dall’Alto, cioè di farsi ‘sentire’.
Tu…, tu dovresti fare il ‘Segretario’.
Io? Organizzare io? Una Conferenza, poi? Ma non sono capace, non saprei neanche a chi rivolgermi…
Non sei capace? Ma come?! Non hai fatto altro nella vita che organizzare ‘conferenze’. Non hai fatto altro che fare ‘Il Segretario’. E dicevano tutti che eri anche molto bravo. Scrivevano anche che sapevi come muoverti nei ‘salotti buoni’… Ricordi? Anche questi, umanamente parlando, sono ora ‘salotti buoni’. Non è necessario scomodare nessuno. La nostra sarà una Conferenza… virtuale. Tu hai già tutto in testa, senza saperlo. Sono dieci anni che studi il loro pensiero, sono dieci anni che li leggi. Puoi citare le loro parole come se fossero le tue. Coraggio! Tu sei un uomo, è vero. Ma io ti sarò vicino. Ti ricordi come fu aiutato il giovane Tobia nel suo cammino? Ora farò lo stesso con te. Stai tranquillo. Tu farai il ‘Segretario’, ma alla tua destra – poiché in realtà tu starai alla mia sinistra  – avrai sempre me: il tuo … ’Presidente’.

Insomma... ci credereste? Ho dato retta alla 'voce' del mio 'Subconscio' e quella Conferenza virtuale l'ho organizzata sul serio scrivendoci sopra non uno ma tre volumi.
Ma ritornando dopo questa digressione ad Azaria ed al Sacerdote amico degli Angeli mi ero allora detto: «Non so se scrivere questo libro. Non vorrei che anziché un libro a quattro mani ne venisse fuori uno a ... quattro zampe! Ma..., e se invece mi raccomandassi al mio ‘Subconscio Creativo’, cioé all'Azaria di quel mio libro sulla Genesi? In fin dei conti gli avevo fatto un favore. Non potrebbe ora renderlo Lui a me? Una mano lava l'altra, no? E tutte e due lavano la faccia! Facciamo una cosa: io mi porto  il suo ‘Libro di Azaria’ in Sardegna e me lo rileggo. Poi provo a fare delle sintesi delle sue 'lezioni' con dei miei commenti. Se mi vengono bene vorrà dire che Azaria 'vuole'. In caso contrario lascerò perdere...».
Fu così che in Sardegna - mentre mia moglie, i tre nipotini e l'amica di famiglia se ne stavano in mattinata al mare, e mia figlia a fare la 'cura del sonno' in casa - io, approfittando del silenzio e del fresco della veranda esterna alla casa, mi rileggevo e meditavo ogni giorno un capitolo del 'Libro di Azaria', poi la notte ci dormivo sopra e il mattino dopo... ne stendevo una sintesi con un commento.
«Niente male, mi dissi interrompendo dopo il dodicesimo capitolo, forse si potrebbe anche provare a scrivere quel libro. Rimarrebbe solo il fatto di poterne essere meglio certi, soprattutto dopo aver anche prima conosciuto di persona quel sacerdote».
Fu così che, al mio ritorno dalla lunga vacanza, mi attacco al telefono e chiamo il numero che il sacerdote mi aveva lasciato.
«Pronto? Si ricorda ancora di me? Sono appena rientrato da una vacanza in Sardegna. Lei mi aveva telefonato un anno fa per chiedermi se potevamo scrivere insieme un libro sugli Angeli di Maria Valtorta. Senta, io starei per fare un viaggetto mezzo gastronomico e vacanziero, anche per trovare un amico, dalle sue parti. Cosa ne dice se capitassi da lei e parlassimo di quel libro? Io partirei con mia moglie in auto domani all'alba e arriverei lì domani sera. Il tempo di cercare su internet per trovare e prenotare un albergo locale e...».
«Perfetto - fa lui -  per combinazione fra tre giorni dovrò partire anch'io per la Sardegna. Lei arriva giusto in tempo per la Messa delle 18 e 00. Ma... niente albergo. Sarete miei ospiti qui nella mia Abbazia-Parrocchia...». E riaggancia.
«Beh, dico a mia moglie con il telefono ancora a mezz'aria..., a parte la sua abitudine decisionista di riagganciare, la voce è simpatica, il tratto è cordiale, ci ospita in una Abbazia  dedicata alla Madonna, meglio di così cosa potremmo sperare? Vedremo domani sera, dopo la Messa delle 18 e... 00,  cosa ne verrà fuori».
All'indomani partenza dal Piemonte alle 4 del mattino, lunga galoppata in autostrada e qualche minuto prima delle 18 siamo puntuali, 800 chilometri più a sud, nella località di campagna sede dell'Abbazia alla quale eravamo diretti, non senza aver nell'ultimo tratto sbagliato strada due o tre volte. Piccolina l'Abbazia, ma pur sempre un'Abbazia di originaria fondazione plurisecolare. Entriamo, alcune donne sono in preghiera. Raggiungo una che è lì in attesa e chiedo se c'è già il Parroco. Quella mi squadra, capisce che sono un 'forestiero', con un sorriso mi risponde di sì e che fra poco lui comincerà a dir Messa.
Mia moglie, che quanto ad 'Indulgenze' non se ne fa scappare una, mi bisbiglia che quel giorno è il primo di agosto, giorno di indulgenza plenaria, detta Indulgenza di Assisi e Festa del Perdono, quella che si celebra nella Porziuncola che è all'interno di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
«Non ne approfittiamo?», mi fa.
Rifletto. Io sono un tipo pratico che vede i 'collegamenti', le 'coincidenze' e va diritto al sodo. Eravamo giuntì lì per un libro sugli Angeli, nel giorno della Festa del Perdono che si celebra nella Chiesa di S. Maria degli Angeli. Noi abbiamo sempre bisogno di 'Perdono'. Perché dunque non 'approfittare', confessarci e comunicarci, per presentarci al Signore in condizioni di spirito passabili, chiedere 'Perdono' e soprattuto l'Indulgenza plenaria visto che siamo dei peccatori e che avremmo avuto anche bisogno di un aiuto particolare degli Angeli per scrivere il libro sugli Angeli di Maria Valtorta? Avremmo anzi avuto bisogno in particolare dell'aiuto del 'suo' Angelo, quello che portava lo stesso 'nome di battaglia' dell'Arcangelo Raffaele.
Poco dopo il 'Parroco' fa capolino da una porta laterale, ci inquadra subito e capisce che vestiti da vacanzieri e con quella faccia non potevamo essere che noi. Sguardo reciproco di intesa, ci viene gentilmente incontro per darci la mano e ci prega di seguirlo in sagrestia, dove finalmente ci salutiamo e ci presentiamo.
Presto detto e presto fatto.
Dopo la Confessione e la Messa, ancora una chiaccherata chiarendoci le idee sul libro e su come impostarlo.
«...Anzi il libro potrebbe scriverlo lei e io farei un commento teologico sugli insegnamenti di Azaria!».
Io rispondo che la cosa mi sembra buona e che ci avrei dormito sopra per chiarirmi le idee poichè 'la notte porta consiglio', al che lui - essendoci intanto offerti di averlo nostro gradito ospite fuori a cena - ci affida prima alla mamma, che lo 'accudisce' in tutto, affinché ci metta a disposizione una stanza per dormire.
La mamma avviandosi in un corridoio verso una porta chiusa ci dice: «Ci sono poche camere da letto. Vi va bene questa?».
Alzo gli occhi e vedo che sullo stipite della porta campeggia una scritta dipinta: 'SALA SAN RAFFAELE'!
Mia moglie ed io ci guardiamo negli occhi, rialziamo lo sguardo alla scritta e..., voi che leggete e che anche capite le 'coincidenze', avreste avuto il coraggio di rifiutare la camera da letto di San Raffaele/Azaria, ancorchè molto spartanamente arredata?
Minimo, la notte ci avrebbe 'portato consiglio'...!
E infatti il giorno dopo ci siamo messi d'accordo.
Io avrei fatto una mia sintesi/commento a carattere 'divulgativo' degli insegnamenti,  che mi sarebbero parsi più significativi, contenuti in ciascuna delle 51 lezioni impartite da Azaria alla mistica Valtorta.
Lui - l'amico degli Angeli - ne avrebbe fatto una selezione per ricavarne un libro di dimensioni più ridotte, quindi meno costoso e dunque più commerciabile per l'Editore, accompagnando il tutto con un suo commento teologico.
Io avrei inserito da subito il mio libro in maniera integrale per libero scarico sul mio sito internet mentre lui - prima che il suo libro in formato 'ridotto' andasse in stampa editoriale - me ne avrebbe sottoposto il testo con il suo commento teologico per darmi la sicurezza che il mio pensiero o quello di... Azaria da me sintetizzato - fra un 'taglio' e l'altro - non fossero stati stravolti.
Ora sono qui, pronto a cominciare, anzi pronto ad approfondire insieme a voi - sempre che siate persone 'normali', come diceva il 'Parroco’ del Santuario - gli insegnamenti di Azaria in quello che è il 'mio' libro, quello scritto non a quattro ma 'a due mani' o, se credete, a... due 'zampe'.

                                                                                                                       L'autore      


1 La Bibbia: Il libro di Tobia 12,15 e Ap (Gli Angeli delle sette trombe) 8,2

2 'Maria Valtorta: 'Il Libro di Azaria' - Centro Editoriale Valtortiano - Isola del Liri (FR)

3 Guido Landolina: 'La Genesi biblica fra scienza e Fede - I sei giorni della Creazione dal Big bang al Peccato originale’, Vol. I, II, III - Parte introduttiva: L'antefatto - Edizioni Segno, 2005. Volumi anche leggibili e liberamente scaricabili dal sito internet dell'autore: 'ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO'  cliccando www.ilcatecumeno.net