40. È LO SPIRITO LA PARTE ELETTA DELL’UOMO, E LA CARNE
É LA SUA SERVITRICE…

 

Ecco un’altra splendida lezione di Azaria che tocca vari aspetti.1
Il nostro spirito, a seconda del suo grado di adesione agli insegnamenti di Gesù, si presenta agli occhi del Padre con le caratteristiche spirituali che lo fanno più o meno somigliante a Gesù Cristo, cioè a suo Figlio.  
Quando noi uomini – precisa l’Angelo - ci rivolgiamo al Padre per chiedere grazie, la prima cosa che Egli fa, abbassando gli occhi verso di noi, è scrutare il nostro spirito e – a seconda di quanta somiglianza Dio Padre veda con Gesù – Egli si regola per elargircele.
Il Padre infatti, perennemente sdegnato con gli uomini per i loro continui peccati, si ‘addolcisce’ quando nel loro spirito li vede buoni, cioè somiglianti al Figlio, si intenerisce di fronte alle loro preghiere e li esaudisce perché nella loro preghiera è come se Egli sentisse la voce del Figlio.
Pertanto, tutto quanto noi otteniamo dal Padre, lo otteniamo grazie e attraverso il Figlio-Gesù.
Gesù – continua poi Azaria – disse a Pietro: «Tu sei Pietra e su questa Pietra Io edificherò la mia Chiesa».
La Chiesa sarebbe dunque stata una costruzione fatta ‘di pietra’, cioè di solidi massi, e così come Giovanni Battista, forte fino alla violenza con se stesso per conquistare il Regno dei Cieli, preparò con la sua predicazione le vie del Signore, così la Chiesa militante, vale a dire la Chiesa composta dai ‘credenti’ sulla Terra, dovrà pregare molto per la propria resistenza e sopravvivenza di fronte agli assalti di Satana e dovrà preparare le vie alla Chiesa Trionfante (Angeli e Santi in Cielo) che a sua volta preparerà le vie al Trionfo finale di Gesù Cristo e del suo Regno nel Paradiso celeste, la Nuova Gerusalemme.
L’Evangelista Giovanni – dice Azaria - vide nelle sue visioni dell’Apocalisse il futuro della Chiesa e dell’Umanità e scrisse: « Ecco venire un gran dragone rosso… e con la coda si traeva dietro la terza parte delle stelle e le faceva precipitare».2
Bisogna dunque pregare molto – continua Azaria – perché non più di un terzo delle ‘stelle’ precipiti a causa di Satana, il dragone, e che quindi la Chiesa militante rimanga ‘Pietra’, perché l’ora che l’Umanità e gli stessi cristiani stanno vivendo é veramente tremenda. Satana è infatti scatenato contro i cristiani e contro la Chiesa infettata, indebolita e intossicata dalle esalazioni del ‘mondo’ e della sua ‘scienza’.
Bisogna dunque camminare ‘secondo lo spirito’ come aveva detto San Paolo, senza soddisfare i desideri della ‘carne’.3
E’ lo spirito – prosegue l’Angelo – la parte eletta dell’uomo e la carne è solo la sua servitrice.
E’ lo spirito il Re. Guai se i ruoli si invertissero, cioè se lo spirito venisse sottomesso dalla ‘carne’ e se la carne se ne facesse ‘Regina’.
In tal caso la nostra natura spirituale - dove nell’uomo giusto si intravede la somiglianza spirituale al Creatore – perderebbe questa somiglianza e noi, con lo spirito morto, diverremmo simili agli animali inferiori che sono solo carne, priva di spirito, per cui una volta cessato il loro respiro essi non sono più nulla in eterno.
Nel contrasto interiore fra ‘carne’ e spirito si realizza il nostro ‘campo di battaglia’, con nostra sconfitta o vittoria a seconda delle ‘armi’ che noi - di nostra volontà - vogliamo dare allo spirito.
Chi si sforza di farsi guidare dallo spirito – poiché la sua caduta non è stata né premeditata né volontaria ma accidentale - anche se cade presto si rialza.
La sua caduta in tal caso produce tuttavia buoni frutti perché – rialzandosi – lo spirito marca una vittoria sulle cause che lo hanno fatto cadere, come ad esempio sconforto, sfiducia, superbia.
Dobbiamo tuttavia essere fiduciosi perché Satana lo potremmo definire come un ‘libero incatenato’. Dio gli concede infatti libertà di nuocere ma non di superare un certo limite.
Anche in questa permissione – per noi ‘cattiva’ secondo le apparenze – Dio fa in realtà una cosa buona perché il saperci vicino Satana con la sua astuzia, sempre pronto a colpirci, ci aiuta a mantenerci vigilanti, ci insegna a chiedere l’aiuto di Dio e infine a meritarci una corona di gloria in Cielo.
Dio, del resto, non avrebbe mai concesso a Satana la libertà di agire se egli non fosse vincibile dagli uomini. Dio – precisa ancora Azaria - non fa cose cattive perché Satana, pur nel suo essere ‘Male’, serve a ‘saggiare’ di che ‘tempra’ sono fatti gli uomini e a far meritare la gloria eterna a coloro che vogliono veramente essere fedeli al Signore.
Come la volontà di questi eroi dello spirito respinge la ‘carne’, così la Volontà e Giustizia di Dio annullano le loro involontarie debolezze e cadute, subito da essi ‘riparate’ per amore nei confronti di Dio.
Più forti saranno le loro capacità di resistenza a Satana, più forti e furenti saranno tuttavia gli assalti suoi e degli uomini che lo servono, ma nella misura in cui gli uomini avranno mantenuto al loro spirito il suo ‘trono’ di ‘Re’ servendo essi lo Spirito Santo, l’Angelo del Signore interverrà per salvarli da quei furibondi assalti.

Cosa possiamo noi dire di fronte a questa ‘lezione’ da me riferita come al solito in termini così scarni ed essenziali rispetto a quella ben diversamente ‘ariosa’ ed ‘elevata’ di Azaria?
Quello che ci colpisce è scoprire che il Male è tutt’altro che un ‘principio astratto’ con il quale taluni vorrebbero definire le cose ‘che vanno male’, ma è proprio un Angelo delle Tenebre, una Personalità Tenebrosa che vuole tenacemente la nostra rovina, cosa che non gli è tuttavia permessa se non nella misura consentita da Dio e soprattutto nella misura in cui l’uomo – creato libero – glielo voglia liberamente permettere scegliendolo come suo padrone e padre al posto di Dio.
Inoltre - nella lezione dell’Angelo Azaria - acquista rilievo la figura dello spirito che, in quanto ‘Re’, dovrebbe essere Dominatore della ‘carne’.
Potremmo dunque inquadrare la battaglia fra Satana e l’uomo nei termini seguenti:4
. L'uomo è debole per il Peccato d'origine, ma Dio sa e vede e, poichè è Amore e Giustizia, sa compatire e premiare, ma vuole la 'buona volontà'.
. Dalle forze che si combattono dentro di noi: una volta verso il bene, l'altra verso il male, e dal contrasto fra queste due forze: una mossa dall'Amore di Dio e l'altra dall'Odio, il Signore trae i meriti - sol che contrastiamo il Male con la nostra buona volontà - per darci l'accesso al Regno dei Cieli.
. Ma mentre Dio ha per fine della creazione il premio da dare agli uomini, e cioè il riunirli - dopo la morte - a sé, dando loro la sua conoscenza e visione e il giubilo di essere il Popolo di Dio, Satana ha invece per proprio scopo quello di privare il Creatore di quante più creature sue dilette può e di privare le stesse creature del Godimento del loro Creatore.
. Da quando Lucifero - folgorato dopo il suo atto di superbia per il quale si antepose a Dio desiderando di essere, lui creato, come Dio Creatore - precipitò nell'inferno, da quel momento, Satana, l'eterno scimmiottatore, volle il ‘suo’ popolo da contrapporre al Popolo di Dio ed usa a questo scopo la sua intelligenza ed il suo potere spiando ogni azione dell'uomo e ascoltando tutto quello che dice per seminare zizzania e provocare dolore.
Che dire, ancora?
Satana è Omicida. Omicida della nostra Anima, omicida dell'uomo.
Ci è stato spiegato come l'uomo vero, costituito ad immagine e somiglianza di Dio, non sia l'uomo in carne5 ma quello in spirito.
E' lo Spirito l'uomo vero, la carne essendo un accessorio che lo 'perfeziona', che lo completa nella sua 'umanità'.
L'uomo, che doveva essere 'uomo', non poteva essere solo 'spirito' ma doveva avere la carne, che era però perfetta, perchè munita di tutti i doni di Dio, e quindi non 'carnale', e quindi accessorio - anch'essa - spirituale finchè l'Assassino, il Grande Omicida: cioè l'assassino di 'uomini', decise di uccidere carne e spirito, cominciando dallo spirito dal quale dipende la carne: ucciderlo con il Peccato.
Lui, Satana, tenta di uccidere e Dio, nostro Padre, cerca di salvarci.
Cerca, dico che 'cerca' e non che ci salva (perchè salvarci - solo che Egli volesse – lo potrebbe con un atto del suo imperio...) perchè rispetta il dono più grande fra quelli che ci ha dato: il libero arbitrio, dono grandissimo, perchè Egli stesso é Dio di Libertà e la Libertà doveva darci e lasciarci, anche dopo il Peccato, soprattutto dopo il Peccato.
Perchè grazie al Libero Arbitrio con il quale l'Omicida ci vuole - con le nostre mani - uccidere, Dio Padre - grazie al Libero Arbitrio nostro - ci vuole, con le nostre mani, salvare.
Ma mentre Satana ci uccide senza darci niente, Dio Padre ci salva dandoci - nell'eterno Sacrificio vivente che si rinnova - il Sangue del Cristo-Dio, di suo Figlio, nostro Dio, Fratello e, in Spirito d'Amore, ... Padre.

In tutta questa nostra meditazione emerge dunque con forza questa duplice natura dell’uomo, formato di carne materiale e spirito che tuttavia formano un tutt’uno.
Chiariamo allora ancor meglio questo concetto.6
Dio ci ha fatto uomini in spirito e carne, ma è solo governando la carne che lo spirito diventa - con la carne - 'figlio di Dio': senza carne prima, con la carne dopo la resurrezione dei corpi per godere in pienezza della visione di Dio.
Spirito e carne, carne e spirito, essere o non essere, questo è il vero 'dilemma'.
Se per essere ‘figlio di Dio’ dobbiamo essere sopratutto spirito, dobbiamo sottomettere la nostra carne, il nostro 'io', ad esso.
Sempre il nostro 'io' è sovrano, grazie al libero arbitrio, ma è solo grazie alla buona volontà che esso, diventato non più 'io carnale' ma 'io spirituale', domina. Domina con le potenze dello Spirito - che sono potenze di Dio - sul proprio 'Io', sulla Carne, sul Mondo, sull'Altro che a quel punto nulla può se non esercitare tentazione, anche grande, e molestia.
Ma come 'governare' con lo spirito? Solo chiedendo aiuto a Dio perchè l'uomo è troppo debole rispetto ai fomiti ed al Nemico, e chiedere aiuto è ancora una volta esercizio di buona volontà, oltre che di umiltà. 
Chiediamo sempre aiuto, quando siamo in difficoltà!


1 M.V.: ‘Libro di Azaria’ – Cap. 31 – 15 settembre 1946 – Centro Editoriale Valtortiano

2 Ap 12, 3-4: N.d.A.: Questo passo dell’Apocalisse viene spiegato – nel contesto complessivo delle rivelazioni alla mistica contenute nell’Opera valtortiana - come un riferimento all’epoca che stiamo vivendo con l’apostasia di una parte del clero e di molta parte dei cristiani a causa dello scatenamento di Satana in occasione dell’avvento del tempo dell’Anticristo di cui l’Apocalisse parla individuandolo in un uomo simbolizzato dal numero ‘666’. Le ‘stelle’ del firmamento che ‘sferzate’ dalla coda del Dragone cadono e vengono fatte precipitare sulla ‘terra’, cioè in basso, simboleggiano la caduta e la perdita della Fede da parte di molti sacerdoti che anziché essere ‘luce’, e cioè stelle di riferimento spirituale per i fedeli, si lasciano colpire e fuorviare da Satana abbandonando il proprio ‘gregge’ in balìa dei ‘lupi’.

3 N.d.A.: In questo specifico punto per ‘carne’ non si intende quella ‘materiale, cioè fisica, dell’uomo ma quella ‘morale’ e ‘animale’ che attiene all’io dell’uomo. Esemplificando, l’io morale si può considerare quella parte di noi stessi che si offende, reagisce alle offese, si vendica, al caso odia e che comunque indurisce la coscienza; l’io animale è la parte di noi stessi più violenta nel sentire e nel farsi sentire, quella che reagisce più violentemente alle turbative dell’equilibrio psichico e fisico. L’io spirituale è invece la parte più elevata di noi stessi, cioè lo spirito propriamente detto, quello che dovrebbe dominare e governare come un Re la ‘carne’, cioé l’io morale e quello animale, ma che è stato indebolito a causa delle conseguenze del Peccato originale diventando- a causa della perdita della Grazia-  in certo qual modo ‘succube’ dell’io morale ed animale. E’ dunque il nostro sforzo per combattere contro le deviazioni dell’io morale ed animale quello che caratterizza il ‘martirio’ ed il percorso del cristiano: il combattere cioè giorno per giorno contro le nostre ‘passioni’ per ristabilire nella miglior misura possibile il dominio dell’io spirituale su quello animale e morale e fare sì che il nostro spirito ridiventi, con l’aiuto di Dio, il più possibile simile a come era prima del Peccato originale.

4 G.L.: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 106 – Ed. Segno, 1997 – vedi anche sito internet dell’autore

5 N.d.A.: In questo caso – diversamente da quanto detto nella nota precedente in cui avevamo spiegato il senso di carne morale ed animale - il termine ‘carne’ non va inteso metaforicamente ma nel suo significato letterale di carne materiale e fisica di cui l’uomo è composto.

6 G.L.: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ – Cap. 125 – Ed. Segno, 1997 – vedi anche sito internet dell’autore