30. LO SCOPO DELLA CREAZIONE   

 

Ho già avuto occasione di accennare alle incomprensioni nei confronti di Maria Valtorta da parte di alcuni sacerdoti dell'Ordine dei Servi di Maria, Ordine al quale Gesù l'aveva affidata - sul piano dell'assistenza umana e del conforto morale e religioso - affinché lei fosse seguita nel suo percorso spirituale.
Purtroppo vi era stato chi aveva mancato di 'carità', anche se lei era assistita giorno per giorno da Padre Migliorini dell'Ordine suddetto.
Questi la dirigeva sul piano spirituale, le somministrava ogni giorno l'Eucarestia e trascriveva a macchina tutti gli scritti relativi alle visioni e rivelazioni che lei riceveva.
A causa di queste incomprensioni un superiore dell'Ordine le aveva ad un certo punto fatto mancare il sostegno Eucaristico giornaliero, anche se poi altri sacerdoti provvedevano 'a loro rischio' a somministrarglielo.
Queste incomprensioni erano comunque fonte di grande amarezza e sofferenza morale per lei anche se - a ben vedere - questa era una sofferenza che faceva parte del peso che lei doveva sopportare in quanto 'anima-vittima'.
Abbiamo però imparato dalle precedenti lezioni di Azaria che anche se Dio non toglie le 'prove', Egli dà anche le forze per sopportarle o con 'aumenti di Amore' o... grazie  allo stesso Azaria che infatti interviene ora per consolarla dicendole1 che le avrebbe tenuto una splendida lezione, tutta per lei, relativa alla Creazione.
L'Angelo la conforta spiegandole che le sofferenze sulla terra dei veri 'figli di Dio' possono anche essere molte ma essi - in Cielo - avranno una 'gloria' immensa, come successe a Gesù.
Egli, in quanto Verbo, era Dio e quale Dio era già di per sé Gloria a Se stesso.
Tuttavia Egli si incarnò in un Uomo per redimere l'Umanità, sofferse atrocemente per risalire al Cielo unendo alla Sua Gloria infinita quella di tutti i Salvati che un giorno sarebbero anch'essi divenuti gloriosi in Cielo.
Un giorno - le spiega Azaria - lo scopo della Creazione si rivelerà in pienezza, alla fine del mondo, nel momento del Giudizio universale.
Separati i giusti dai reprobi, i primi giudicati alla destra del Signore ed i secondi alla sua sinistra, della Creazione rimarrà - per il Paradiso - la cosa più bella, cioè la rivelazione di ciascun 'figlio di Dio' il quale comporrà, come singola tessera di un mosaico, il quadro completo della Creazione.
La vita di ogni singolo - continua Azaria nella sua spiegazione - è infatti proprio come la 'tessera' di un mosaico che ciascuno di noi concorre a costruire di proprio, nel bene come nel male.
Il quadro della Creazione - in occasione del Giudizio alla fine del mondo - sarà formato dalla somma delle 'tessere' elette, quelle dei 'giusti': i veri 'figli di Dio', con le loro sfumature di colorazione (e di gloria) che ciascuno di loro avrà dato a se stesso nel combattimento contro il proprio 'io, contro le lusinghe del mondo e del Nemico.
La Colpa del Peccato originale - contrariamente a quanto comunemente si pensa - fu Colpa 'felice', provvidenziale, anzi perfettamente rientrante nel superiore Progetto di Dio.
Se infatti non ci fosse stata la Tentazione di Satana, e la caduta dell'uomo, questi - creato perfetto nella sua bellezza fisica, nella intelligenza e anche nello spirito e per di più con la consaspevolezza della propria immortalità - con l'andare del tempo e nelle generazioni successive avrebbe finito per credersi 'troppo perfetto', quasi un 'dio', poi 'come Dio', anzi Dio.
Per l'uomo - in questo rigurgito di orgoglio e superbia che sono anche pretesa di prevaricazione nei confronti di Dio - sarebbe scattata la medesima punizione data a Lucifero, anch'egli, per la sua perfezione, ritenutosi 'Dio'.
In tale modo, anzichè il Paradiso dei 'figli di Dio', a tutti gli uomini divenuti ribelli contro Dio sarebbe spettato l'Inferno.
Ecco dunque a Satana la concessione del permesso di 'tentare', perché la Colpa - che Satana credeva di portare a proprio vantaggio - avrebbe fatto precipitare l'uomo, in origine perfetto, in un abissso di miseria e, nella umiliazione e nella acquistata consapevolezza dei propri limiti, avrebbe capito che se avesse voluto salvarsi avrebbe anche dovuto volere combattere contro i 'fomiti', cioé le tendenze negative conseguenza del Peccato originale, e risalire così la china verso Dio.
Ecco dunque i due rami dell'Umanità: i figli della 'schiava' e quelli della 'libera', cioé 'i figli del Peccato' ed i 'figli di Dio', ognuno libero di forgiare la sua 'tessera' secondo il proprio libero arbitrio.
La razza umana non sarebbe dunque perita nella sua totalità, come avrebbe voluto Satana, ma - per il Paradiso, il Regno di Dio - se ne sarebbe salvata la parte eletta, gli uomini appunto che avrebbero 'voluto' essere 'figli di Dio' dimostrando così di amarlo veramente.
Dio avrebbe certo potuto impedire a Satana la Tentazione del Peccato originale, ma Satana era libero come erano stati creati liberi gli uomini ed in ogni caso quel permesso da parte di Dio rientrò in un superiore progetto di Giustizia e di Gloria, quella che sarebbe spettata in Paradiso a coloro che avessero voluto combattere la 'buona battaglia'.
Dio, conclude Azaria, concede - agli uomini intesi quale 'materia' - la possibilità di procreare, cioé di essere quasi dei 'piccoli creatori', ma concede anche ai loro spiriti la possibilità di 'ricreare' se stessi affinché la loro anima possa un giorno essere compartecipe della Gloria eterna del Padre.

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Che dire, noi, di questa stupefacente rivelazione relativa alla Tentazione di Satana volutamente permessa da Dio?
Quanto volte non mi sono sentito dire: 'Ma se Dio è veramente Onnipotente, Buono e più forte di Satana, perché non gli ha impedito di tentarci o di resistere alla tentazione o in ogni caso di impedirci quasi 'fisicamente' di cadere, magari 'legando' la nostra cattiva volontà?'.
Non è mai capitato anche a voi, come è capitato a me, di pensarlo più o meno confusamente, almeno una volta?
Ecco dunque la spiegazione grazie alla rivelazione di Azaria alla nostra mistica, alla quale possiamo cominciare a volere un poco di bene ora che sappiamo quante ne ha passate anche per amor nostro.
Ragioni - quelle di Dio - di Libertà, libertà di peccare che però é anche rispetto per la persona e per la dignità dell’uomo, e ragioni di Giustizia non intesa in senso umano ma divino (vale a dire premiare con il Paradiso solo i meritevoli che lo avessero veramente voluto), e poi ancora ragioni di infinita Bontà, per impedire che a causa della perfezione originaria dell'uomo questi - anche senza alcuna tentazione di Satana - cadesse da sè nel Peccato (quel Peccato di orgoglio e superbia in cui già il ben più perfetto Lucifero era caduto) e perisse in tal modo l'intera razza umana che sarebbe finita all'Inferno.
Vogliamo dunque riassumere – anche ripetendoci in qualche punto per ribadirlo meglio - il Progetto Creativo di Dio?
Facciamolo insieme.2
Dio volle un popolo di figli, li fece a sua immagine e somiglianza, ma Satana li rovinò.
Dio - con il Cristo - li salvò perchè, martiri del proprio 'Io', ritornassero a Dio, onde averne la 'Gloria' e per Gloria di Dio.
Perchè il Santo voleva un popolo di 'santi': i figli di Dio.
Dio era 'Gloria', si fece uomo, patì nel 'Tempo', atrocemente, completamente, per salvare l'uomo. Poi è risalito al Cielo e la sua Gloria originaria, già di per sè grande e già aumentata per il suo orribile patimento, è continuamente aumentata da ogni giusto, ogni 'santo', che sale in Cielo, come chi, dopo tanto lavoro, coglie ogni frutto del proprio raccolto.
E' stata dunque la sofferenza nel 'tempo' quella che fa ora rifulgere sempre più la gloria di 'Dio-Cristo' - per ogni 'santo' in Cielo, in Cristo - nel suo Corpo glorificato.
Lo scopo della 'Creazione' è stato dunque quello di accrescere la Gloria di Dio dandola anche all'uomo.
Ma quale uomo ?
A quello demeritevole? No! A quello meritevole.
Per questo Dio, che non volle il 'Male' provocato dal libero arbitrio di Lucifero nè quello provocato luciferinamente dal libero arbitrio dei primi due, consentì il 'Male' perchè l'uomo decaduto, e poi 'potenzialmente' salvato dalle sofferenze di Cristo, compartecipasse alle Sue sofferenze 'guadagnandosi' - per giustizia - con pieno merito, con proprio personale merito, il Regno dei Cieli: quindi non dono 'gratuito' ma dono 'guadagnato'.
Alla fine del mondo il mosaico della 'Creazione' si comporrà: la tessera costituita da ogni anima salvata, così come questa si è volontariamente 'formata', concorrerà a comporre il quadro generale della Creazione, per l'Eternità.
D'altra parte la caduta dell'uomo, con la sua conseguente umiliazione, fu in tutti i sensi 'provvidenziale' perchè altrimenti il suo smisurato orgoglio lo avrebbe portato a peccare come Lucifero che, per essere stato senza colpa, finì per credersi simile a Dio.
Per l'uomo non vi sarebbe stata più Redenzione perchè, senza Lucifero con la sua tentazione, avrebbe finito per credersi simile a Dio da sè, quindi senza 'attenuanti', ed avrebbe perciò meritato l'inferno-eterno.
Per questo persino la 'Colpa' fu provvidenziale.
La 'materia' serve - come dal fiore viene il frutto e dalla crisalide la farfalla - a partorire il Figlio di Dio.
E' una 'autogenesi' nel senso che il figlio della carne si fa figlio di Dio con la propria volontà grazie all'aver sottomesso la materia allo spirito.
Dio non è egoista e voleva condividere la sua gloria con gli uomini meritevoli, con i veri figli di Dio, i Figli dello Spirito e non della Carne.


1 M.V.: 'Libro di Azaria' - Cap. 21 - 7 luglio 1946 - Centro Editoriale Valtortiano

2 G.L.: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 18 - Edizioni Segno - vedere l'opera nel già citato sito internet dell'autore.