25. LE TRE DIVERSE «PERSONALITA'» DEL 'DIO UNO'.
CREAZIONE DELL'UOMO ED EVOLUZIONISMO CASUALE.
ANIMA-ANIMALE E ANIMA SPIRITUALE IMMORTALE

 

L'Angelo Azaria esordisce1 spiegando alla mistica che il segreto della conoscenza e della comprensione delle cose 'superiori' è dato dalla capacità di sapere amare, perché l'uomo che 'ama' diventa una sorta di serafino nel quale Dio entra per illuminarlo.
La mistica - e questo l'Angelo lo ha già detto in precedenza - ha dimostrato di sapere amare e dunque Egli le dice che la illuminerà con la 'luce' del Signore e la porterà ora a fissare lo sguardo intellettuale nella 'conoscenza superiore'.
Dio - inizia la sua spiegazione Azaria - è trino ma ciascuna delle sue tre diverse 'Personalità' non prevale sulle altre due perchè il prevalere o il voler prevalere sarebbe già di per sé una forma di egoismo, che non è Amore.
In 'Dio Uno' vi è l'Ubbidienza del Figlio e l'Aderenza dello Spirito a risplendere presso la Potenza del Padre.
Il Padre si è manifestato per la prima volta nella Creazione, immensa manifestazione della Potenza che - dal nulla - ha fatto tutte le cose, 'perché solo il Tutto può fare dal nulla tutte le cose mentre il 'non essere' non può - da sé - formarsi né formare alcunché'.
Questa - dice Azaria - è la risposta a quei superbi negatori della potenza di Dio, potenza che innegabilmente vedono con i loro occhi, insieme alla consapevolezza - che la loro superbia non può non constatare - di non essere capaci di creare dal nulla neppure un esile filo d'erba.
Non è infatti creare - osserva l'Angelo - utilizzare strumenti o farmaci, o incroci di metalli per farne di nuovi, incroci di piante, incroci di animali.
Creare significa che dal nulla si ottiene il tutto, come ha fatto Dio con l'uomo, composto di polvere ma creato appunto dal nulla: un uomo creato già perfetto nella sua attuale forma ed in più vivificato non solo di una vita limitata terrena ma anche di una vita eterna dello spirito, un uomo non solo dotato di istinto ma anche di intelletto.
Alla fine del mondo - dice Azaria - mentre tutto si dissolverà nel nulla, 'rimarrà con i risorti la parte superperfetta della Creazione perfetta: ossia i Viventi, gli Uomini, gli eterni'.

Maria Valtorta deve evidentemente essere rimasta perplessa, perché Azaria aggiunge:

«Resti sbalordita, anima mia? Non ti pare proprio dire superperfetti i dannati? Essi saranno la perfezione del Male e testimonieranno laggiù, nel regno del Ribelle che non volle piegare il suo spirito in adorazione del Perfettissimo, e dio volle essere al posto di Dio, ciò che può Colui che egli volle trattare da suo pari; ciò che può come Creatore, ciò che può come Giudice: fare dal nulla degli esseri non solo vitali ma eterni, non solo animali ma dotati di spirito e giudicarli con tutto il loro essere, dando a tutto ciò che fu ribelle ciò che ha meritato, mantenendoli viventi nei secoli dei secoli mentre tutto quanto è stato creato conoscerà morte, e segregandoli nel regno da loro liberamente eletto per loro regno.
Come tu vedi, la Prima Epifania del Creatore e Padre resterà, anche oltre il Tempo, nei due Regni che non conosceranno fine: il Paradiso, l'Inferno, a ricordare sempre, e ad ognuno, a seconda della sua condizione, che Dio è, e che si è manifestato per tale sin dal primo giorno creativo. Ricordo luminoso e beato per i cittadini dei Cieli. Ricordo di punizione per quelli dell'Inferno. Ma per ambi incancellabile, anche dopo che tutto sarà cancellato, fuorché i due regni».

Azaria continua la sua 'catechesi' e dice che il Padre - oltre che nella Creazione - si è poi manifestato altre volte come ad esempio ai Patriarchi dei primi tempi, inoltre nel Sinai a Mosé, quindi sul Giordano (presenti qui anche le altre due Persone) e nell'imminenza della Passione di fronte ai Gentili ed ai Giudei.
Ma insieme al Padre si è manifestato anche lo Spirito Santo - sempre presente alle Manifestazioni del Padre, come anche nel FIAT creativo - ma presente in particolar modo nelle lezioni sapienziali ed in quelle redentive dove ad operare è sopratutto l'Amore.
Lo Spirito Santo Amore si manifesta nella casa di Maria in occasione dell'Annunciazione, illuminando la Vergine e riversandosi in Lei affinché Lei potesse generare e si avverassero le promesse di Dio ai Profeti, concependo Gesù, l'Uomo che avrebbe consentito il ritorno dell'uomo a Dio.
Lo Spirito Santo fu presente ancor prima, quando il Creatore concepì nel proprio Pensiero di creare la futura Immacolata, Madre del Redentore. Quella che Egli avrebbe poi eletto a Sua Sposa avendola trovata 'bella' non solo per volontà del Signore ma anche per volontà propria.
Dopo la manifestazione nell'Annunciazione nel 'marzo galileo'2, ecco quella dopo il Battesimo di Gesù al Giordano3 e infine quella della Pentecoste quando lo Spirito Santo trasformò i cuori degli apostoli - che erano divenuti 'pronti' per la preghiera e la penitenza - facendoli diventare delle 'voci' di Dio, cioè suoi 'strumenti'.

La mistica deve essere sembrata un poco frastornata da tutti questi insegnamenti che io vi 'traduco' in maniera alquanto semplificata ma che nel linguaggio originale ed aulico di Azaria sono ben più articolati e profondi e quindi non facili da memorizzare.
Infatti l'Angelo le dice di non preoccuparsi perché - anche se la sua mente non comprende, non essendo nutrita di nozioni teologiche - a comprendere invece perfettamente é il suo spirito che ne rimane trasformato perché il suo spirito, cioé la sua anima spirituale4 - ad insaputa del suo stesso intelletto che non la può seguire essendo teologicamente ignorante - assorbe invece il 'succo' delle lezioni e se ne nutre, anche se il suo cervello, con il suo intelletto cosciente, non se ne rende conto.5
Concludendo, Azaria dice che la Pentecoste ebbe tre fasi.
La prima, remota e ancora nel Pensiero di Dio, fu quando venne decretata la successiva Venuta del Verbo sulla terra per redimere gli uomini e dare loro la religione santa e perfetta.
Quindi un accentuarsi progressivo in quello che si potrebbe definire il 'tempo del castigo', cioé da Adamo in poi fino all'approssimarsi del 'tempo del perdono' che si sarebbe concretizzato con Gesù.6
La seconda fase è quella del periodo che va dall'Annunciazione alla Crocifissione di Gesù.
La terza é quella che va dalla Resurrezione alla Pentecoste propriamente detta.
Perché tuttavia lo Spirito Santo possa operare e ammaestrare con i suoi doni bisogna che lo spirito dell'uomo lo voglia accogliere comportandosi adeguatamente, rifiutando i rumori e le attrazioni del mondo, gli istinti carnali e le lusignhe del demonio.
Azaria conclude a questo punto con un ultimo insegnamento alla mistica: quello di non cedere alla 'soddisfazione' qualunque omaggio le venga reso per i doni di cui lei usufruisce, dando sempre lei atto di essere solo uno strumento del Signore, diventando in tal modo tetragona al fumo delle lodi e vincendo così la battaglia della 'soddisfazione'.

=========== 

Che dire di questi insegnamenti? Che anche noi - come prima la Valtorta - siamo rimasti un poco 'frastornati'?
Chiediamo allora aiuto al nostro 'spirito' se è vero - come diceva prima Azaria - che, anche se il nostro intelletto non capisce, lui invece coglie il 'succo' di quanto leggiamo.
Innanzitutto Azaria affronta il tema della Creazione.
E' un argomento molto discusso oggi perché i razionalisti e materialisti moderni tendono a negare Dio e conseguentemente non ammettono il concetto di 'Creazione' ma, pur di trovare una spiegazione a quanto ci circonda, sostengono - ovviamente senza la minima prova scientifica - che non vi è alcun Dio che abbia creato l'Universo con tutto ciò che vi è contenuto, perché l'Universo  - dal nulla - si è creato da sé, la vita sulla terra è nata da sé, e l'uomo - bontà loro - non è nato da sè ma da una scimmia.
Infine essi sostengono anche che tutto questo sistema intelligente che ci circonda sarebbe scaturito per caso.
Sempre per caso l'Universo si sarebbe evoluto e sviluppato in forma 'scientifica' ed intelligente, come le leggi che disciplinano in maniera perfetta e 'millimetrica' il suo funzionamento, e lo stesso dicasi per la Terra con le varie forme di vita animale e vegetale, le quali - da una presunta cellula primordiale - si sarebbero evolute in maniera sempre casuale e cieca verso gli sbocchi intelligenti che tutti possiamo constatare.
Che dire a costoro che denunciano i 'dogmi' della Fede, che pur rispondono ad una solida logica di 'causa' ed 'effetto', ma per contro sostengono il 'dogma' della 'loro' religione e che, nell'impossibilità di 'dimostrare' i loro asserti ricorrono al 'dio Tempo' che - in miliardi e miliardi di anni di supposta evoluzione - avrebbe potuto creare dal nulla il tutto?
La risposta dell'Angelo agli evoluzionisti l'abbiamo letta più sopra. Essa non ha bisogno di argomentazioni a suo sostegno, tanto appare evidente nella sua logica:

«... solo il Tutto può fare dal nulla tutte le cose mentre il 'non essere' non può - da sé - formarsi né formare alcunché'...».

Questa - aveva prima detto Azaria ed io lo ripeto - è la risposta a quei superbi negatori della potenza di Dio, potenza che innegabilmente vedono con i loro occhi, insieme alla consapevolezza che la loro superbia non può non constatare di non essere capaci di creare dal nulla neppure un esile filo d'erba.
Qui Azaria conferma il fatto che Dio ha creato l'uomo proprio dal nulla, o meglio – come dice la Genesi - dalla polvere.
Gli evoluzionisti ipotizzano, presentandolo come un loro dogma di assoluta evidenza scientifica, che l'uomo possa avere avuto origine da una cellula primitiva formatasi dal nulla, - grazie a dei del tutto ipotetici processi elettrochimici - poi differenziatasi nel corso di centinaia e centinaia di milioni di anni dando origine alle varie forme di vita vegetale ed animale.
I progressi straordinari della tecnologia degli ultimi decenni hanno però permesso alla biogenetica di indagare all’interno della struttura e del funzionamento della cellula per scoprire che essa è una realtà non semplice come si credeva ma, oltre che dotata del misterioso principio vitale, è anche estremamente complessa, una sorta di fabbrica cibernetica che fa tutto sa sola e si comporta in maniera intelligente. La cellula non poteva diventare ‘cellula’ per graduali passaggi elettrochimici intermedi ma essere apparsa ‘cellula’ tutta intera fin dall’inizio o… niente.
Accettando poi in via di ipotesi la teoria degli evoluzionisti sulla successiva evoluzione della cellula, questo sarebbe stato un altro miracolo davvero straordinario, perché oltretutto la stessa differenziazione evolutiva avrebbe dovuto verificarsi per ciascuno dei vari milioni di esseri animali o forme di vita vegetali presenti sulla terra, cosa mai registrata.
Per contro gli evoluzionisti proprio non riescono a concepire che un miracolo possa invece averlo fatto Dio creando l'uomo dal nulla, o meglio dalla polvere, come afferma la Genesi.
Gli scienziati evoluzionisti – per lo più atei – sogghignano all’idea fiabesca dell’uomo fatto di 'polvere'.
La cosa però può stupire però solo chi non pensi al fatto che l'uomo è veramente fatto di 'polvere' o ‘fango’, cioè dagli elementi chimici e minerali contenuti nella terra, elementi chimici e minerali che Dio dal 'nulla' ha sublimamente ordinato dando loro la 'forma' che sarebbe stata dell'uomo ed insufflando in tale forma anche un'anima non solo vitale ma spirituale7 destinata a vivere in eterno, beata o dannata a seconda di come si sarebbe comportata in vita.
Per chi non lo sapesse, i tessuti degli esseri viventi, sia nel regno animale che vegetale sono quasi interamente formati da argilla, e più precisamente da ‘argilla colloidale’, cioé da colloidi liquidi o coagulati, e la plasticità e flessibilità delle materie colloidali appaiono particolarmente adatte al compimento delle funzioni vitali.8
Azaria – continuando nelle nostre riflessioni - aveva anche detto che nel momento del Giudizio universale gli uomini verranno giudicati 'con tutto il loro essere, dando a tutto ciò che fu ribelle ciò che ha meritato, mantenendoli viventi nei secoli dei secoli mentre tutto quanto è stato creato conoscerà morte, e segregandoli nel regno da loro liberamente eletto per loro regno...'.
Ciò significa che in occasione del Giudizio le anime degli uomini verranno giudicate, cioé premiate o punite, unitamente al loro 'corpo' risorto.
L'uomo è infatti una unità psicosomatica che nella sua unitarietà acquista merito o demerito e va dunque giudicato nel suo insieme di anima e corpo.
I dannati rimarranno dunque dannati in eterno e soffriranno nello spirito e nel corpo, i salvati godranno invece nello spirito e nel corpo: 'Nuovi Cieli e Nuova Terra' !
Questa spiegazione, che fa peraltro parte del bagaglio dottrinario fondante della Chiesa cristiana, è  - a ben pensarci - sconvolgente perché ci è ben difficile immaginare quale possa essere una realtà del cosiddetto Aldilà dove non solo lo spirito ma anche il corpo abbiano una dimensione ed un ruolo, nel Bene come nel Male.
Cosa sarà mai l'Aldilà?
Nella Chiesa, o meglio in una parte delle sue gerarchie9, vi è chi - terrorizzato dal caso 'Galileo' e da un secondo scontro potenzialmente perdente nei confronti della scienza (che nel caso dell'evoluzionismo tuttavia non è 'scienza' ma teoria) - preferirebbe forse trovare una soluzione di 'compromesso' sostenendo che alla fin fine evoluzionismo e dottrina della Creazione in Genesi non confliggono perché in fin dei conti Dio potrebbe aver creato gli esseri umani utilizzando le ipotesi evoluzioniste.
E' forse un compromesso 'codardo' e 'furbesco' che spera di salvare capra e cavoli - e magari ci riuscirà anche - ma rivela poca fede nella Potenza di Dio.
Se nella Chiesa si continua a 'credere' in un Dio 'capace' di creare 'tutto' ciò che ci circonda, capace di decretare ad un certo punto la fine della Storia, capace - come dice la professione del Credo - di fare risorgere le anime degli uomini rivestite della loro carne, capace di emettere un Giudizio finale, capace di offrire loro una vita eterna in Paradiso, per non dire anche all'Inferno, possibile allora che questo Dio non sia invece capace di creare un uomo 'dal nulla'?


1 M.V.: 'Libro di Azaria' - Cap. 16 -  2 giugno 1946 - Centro Ed. Valtortiano

2 Vedi Luca 1,26-38 - Marzo galileo, cioè mese ebraico di Nisan corrispondente al nostro periodo di marzo-aprile

3 Mt 3, 13-17

4 N.d.A.: San Paolo aveva scritto che l'uomo è composto da corpo, anima e spirito. Anima e spirito non sono sinonimi per indicare la stessa cosa, e cioé l'anima comunemente detta. L'anima va intesa come principio vitale che dà vita materiale al corpo degli animali in genere e a quello dell'uomo in quanto 'animale'. Tale principio vitale si trasmette nel concepimento con la riproduzione ad opera dei due genitori. Lo spirito rappresenta invece quel 'soffio' spirituale che Dio dona all'embrione del nascituro e che è destinato a vivere in eterno.

5 N.d.A.: Qui il riferimento è a quelli che in termini psicanalitici ed in maniera abbastanza generica nel significato reale vengono chiamati Io-conscio o Io-inconscio dell'individuo.

6N.d.A.: Da Adamo alla venuta sulla Terra di Gesù Cristo l'Umanità vive in un certo senso come separata da Dio, corrucciato per i suoi peccati: è il tempo del rigore o del 'castigo', con le anime dei Patriarchi e dei giusti in attesa temporaneamente nel Limbo e quelle dei cattivi definitivamente all'Inferno. Con la Venuta redentiva del Verbo che si incarna in Gesù comincia invece il tempo della Grazia e del Perdono, con le anime dei giusti nel Limbo che possono finalmente salire al Cielo mentre agli uomini di buona volontà che 'vogliono' salvarsi vengono riaperte le porte del Paradiso grazie al Sacrificio e al Riscatto dell'Uomo-Dio.

7 G.L.: 'LA GENESI BIBLICA FRA SCIENZA E FEDE' (I sei giorni della Creazione dal Big Bang al Peccato originale) - Vol. III, Cap. 16: 'Approfondiamo la creazione di Adamo: L'anima-animale, 'forma' del corpo umano, e l'anima-spirituale che ne è l'essenza' - Ed. Segno, 2006 - Vedi l'opera anche nel sito internet dell'autore.

8 G.L.: 'LA GENESI BIBLICA FRA SCIENZA E FEDE' (I sei giorni della Creazione dal Big Bang al Peccato originale) - Vol. III, Cap. 15: 'Approfondiamo la creazione di Adamo' - Ed. Segno, 2006- Vedi l'opera anche nel sito internet dell'autore.

9 Vedi al riguardo (http://www.effedieffe.com/content/view/5113/140/) un recente articolo del 4 novembre 2008 di Maurizio Blondet (tratto dal sito www.effedieffe.com) dal titolo: Vaticano: la lobby evoluzionista ha vinto. L'articolo é relativo al Convegno (a porte chiuse) tenutosi in Vaticano, Pontificia Accademia delle Scienze.