10. GLI 'STRUMENTI' HANNO DONI SPECIALI CHE COMPORTANO
RESPONSABILITA'. PER CONSERVARLI É LORO NECESSARIA L'UMILTA' E SONO COMUNQUE
SOGGETTI A MAGGIORI ATTACCHI DEL NEMICO
É il 24 febbraio del 1946. sono le 11 del mattino. Da questo momento Azaria, l'aiuto di Dio, inizia un ciclo di lezioni1 che hanno lo scopo di perfezionare e integrare la formazione spirituale della mistica in quanto 'strumento' del Signore.
Può stupirvi - se voi che leggete siete persone 'normali' come si diceva nella Introduzione - sentire parlare di 'strumenti' del Signore.
Ogni creatura umana è però potenzialmente uno 'strumento' del Signore, cioè creata per essere 'usata' per compiere una determinata 'missione' nella vita di ogni giorno, ma essa diventa realmente uno 'strumento' nella misura e proporzionatamente al suo desiderio di aderire alla volontà di Dio.
Dio allora le elargisce doni speciali affinché essi abbiano i 'mezzi' per espletare al meglio la missione loro affidata.2
In questa prima lezione, Azaria spiega dunque che una delle virtù essenziali degli 'strumenti' è l'umiltà, e cioé il rendersi conto che essi non sono la 'causa' dei loro doni ma i 'destinatari' affinché quanto essi fanno possa essere portato a beneficio degli altri. Credersi 'causa' è un atto di superbia, di orgoglio, come quello di Lucifero.
Lo strumento non è la fonte del fiume ma solo la foce dove l'acqua dello Spirito Santo - cioè l'acqua della Rivelazione - finisce nel mare dell'Umanità.
Questo deve indurlo alla prudenza ed a non porre se stesso al centro di quanto egli fa per conto del Signore.
I doni che il Signore elargisce loro per l'esercizio della missione non devono essere richiesti né ambiti perché già ciò sarebbe vanità, ambizione, anticamera dell'orgoglio.
Lo strumento deve sapere che i doni vengono gratuitamente elargiti da Dio e pure tolti, ed in ogni caso il loro possesso comporta una maggiore responsabilità oltre che attacchi da parte del Nemico.
Guai poi a coloro che si lasciano 'idolatrare' dalle persone che, anziché seguire Dio, seguono loro stessi in quanto 'uomini'.
Gli strumenti devono dunque sempre pregare il Signore, incominciando dall'Angelo Custode, per continuare a rimanere umili. Tuttavia - come già sopra accennato - essi non devono dimenticare che i doni vengono loro dati per essere a loro volta portati a beneficio dei 'figli del popolo di Dio'.
Le 'rivelazioni' che essi ricevono, e comunque i doni, non devono farli insuperbire, perché la superbia è aborrita al massimo grado da Dio, provoca la revoca dei doni quando non anche la caduta dello strumento, come già successo a Lucifero e agli stessi Progenitori, Adamo ed Eva, che appetirono il frutto dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male per farsi in qualche modo imitatori e pari grado di Dio che tutto aveva loro dato gratuitamente.
Essi, proprio in quanto 'combattenti' del Signore, sono particolarmente attaccati da Satana ma mai devono pensare di poterlo combattere da soli. Sarebbe anche questa una presunzione e un atto di superbia, una lotta impari, destinata ad una disastrosa sconfitta.
Il Signore dà tuttavia gli aiuti, a cominciare dall'Angelo Custode, ma vuole anche che gli aiuti vengano richiesti e invocati, riconoscendo con ciò la propria nullità.
1 M.V.: 'Libro di Azaria' - Cap. 1 - 24 febbraio 1946, ore 11 ant. - Centro Editoriale Valtortiano
2 In relazione ai cosiddetti carismi vedi: 1a Corinti / 12-14, Romani 12, 3-13 / Efesini 4, 1-16