6. GLI ANGELI DI TENEBRE
Nel capitolo precedente abbiamo parlato degli Angeli di luce, ma non possiamo dimenticare che vi sono anche quelli delle tenebre.
Essi sono quelli che, nella prima battaglia in Cielo, seguirono Lucifero ma - sconfitti - precipitarono nell'Inferno, salvo uscirne per cercare - riuscendovi purtroppo spesso - di portare alla rovina gli uomini.
Gesù - inserendosi un giorno1 nei pensieri della mistica e rispondendo mentalmente alle riflessioni che lei faceva fra sé e sé - le dà delle preziose informazioni sul modo di operare di Satana.
Questi è intelligentissimo ed astuto, ma se l'astuzia gli serve per trovare il modo più subdolo per insidiare un'anima, egli utilizza l'intelligenza per escogitare il modo migliore per dispiacere a Dio rovinandogli le sue creature.
In questa azione egli non potrebbe tuttavia fare troppi danni se non fosse aiutato dalla disattenzione e dalla poca volontà degli uomini nel fare il bene.
E' per questo che le conquiste di Satana sono più numerose di quelle del Signore.
Il Signore rispetta infatti il libero arbitrio che Egli ha donato all'uomo, Satana studia invece mille modi per trarlo in inganno ed indurlo in errore.
Poichè tuttavia i poteri di Satana non sono infiniti - e lui lo sa bene - egli 'razionalizza' i propri sforzi: lascia al proprio destino coloro che egli vede essere già da soli avviati su una cattiva strada ma concentra i suoi strali ed i suoi sforzi contro coloro che egli vede essere 'figli di Dio'.
Satana è 'cacciatore', per di più perfido, e niente lo soddisfa più del catturare come vittime quelli che vogliono essere del Signore.
E' dai sette anni in su - cioé da quando un bimbo comincia a 'pensare' correttamente e ad altrettanto correttamente 'volere' - che egli inizia a 'lavorarselo'. Nulla potrebbe se il giovane e poi l'adulto volessero fermamente essere di Dio, ma sono in realtà pochi coloro che si ripromettono di esserlo veramente mentre gli altri invece fanno il gioco del Nemico.
I suoi assalti contro i 'figli di Dio' avvengono nel momento più imprevedibile, spesso approfittando delle circostanze della vita: dolore, bisogno, delusione, debolezze momentanee.
Il 'figlio di Dio' ne viene colpito ma, se resiste, le sue ferite diventano cicatrici che sono onore e gloria per i soldati combattenti, combattenti per l'onore e la gloria di Dio.
Non sono infatti martiri solo quelli che perdono la vita per martirio fisico, ma anche quelli che la conducono in una battaglia continua contro il proprio 'io' e le insidie del Nemico.
Quando pensiamo agli Angeli, questi esseri spirituali incorporei fatti di 'Luce', non riusciamo in realtà a farcene una idea.
Essi sono esseri spirituali e quando anche si 'materializzano', oppure si mostrano all'uomo, lo fanno in forme atte a farli riconoscre ma che non sono certo le loro che, anzi, sono privi di forma.
Così pure non riusciremmo ad avere la minima idea della bellezza, intelligenza e grandezza di un Angelo, nemmeno del più 'piccolo', diciamo del nostro Angelo Custode che ci accompagna dalla nascita alla morte, e anche 'oltre', come abbiamo appreso.
La scala angelica prevede nove cori di Angeli al servizio di Dio, ciascuno con mansioni specifiche.
Per fare capire alla mistica la grandezza degli Angeli, Gesù2 prima le mostra la bellezza dell'universo dove astri di uno splendore e di colori ineguagliabili saettano veloci nel cielo, forti di una luce insostenibile agli occhi umani.
Poi - ad un cenno di Gesù, un solo cenno del capo, come ad un richiamo del Pensiero - ecco che istantaneamente si 'materializza' un Angelo di luce che si prostra, adorando, ai suoi piedi.
«Confronta questa Luce a quella luce...», dice Gesù senza altri commenti.
L'Angelo, da solo, splende più di tutte le altre luci insieme del firmamento.
Quell'Angelo - le spiega Gesù - è solo un 'semplice' Angelo. Non un Serafino, non un Cherubino, non un Arcangelo. Un Angelo, se così si può dire, che è il più 'piccino', la cui luce dà una parvenza corporea alla sua essenza spirituale, ma è una luce che offusca tutta quella degli altri astri messi insieme.
Gesù conferma di averlo chiamato dalle zone più remote dell'Empireo e fra il suo richiama e la sua apparizione non è passato - nel nostro tempo - quello che noi chiameremmo un secondo.
Gli scienziati di scienza umana - continua Gesù - credono di sapere tutto ma non sanno in realtà niente.
La vita non cessa mai nel Creato finché Dio non dirà il suo 'Basta' e cambierà - così come è già previsto nel Suo Pensiero - gli 'aspetti' e le 'leggi' che Egli ha dato alla Vita da millenni di secoli.
'Vita - dice Gesù - è infatti quella dell'etere che con la sua leggera solidità facilita e sostiene la corsa e il peso degli astri e che con la sua composizione e gelidità ne permette la sempre maggiore perfezione verso quel massimo che Dio ha fissato per ogni vita..., Vita è quella degli astri e dei pianeti che si formano da nebulose nell'etere e vi si solidificano...'.
Ma che dire - continua Gesù - degli uomini superbi? Essi non crederebbero a tutto ciò neanche se Dio glielo facesse vedere con un miracolo di potenza, avendo essi masticato il pane e il frutto della superbia e della scienza umana.
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Cosa possiamo osservare su quanto letto sopra?
In primo luogo che saremmo più rispettosi ed estasiati se pensassimo in quei termini al nostro Angelo Custode al quale in molti non crediamo o che troppo spesso ignoriamo ma che per amore della Volontà di Dio ci assiste per tutta la vita in ogni momento della giornata, e che potremmo rendere completamente felice solo che noi volessimo assecondare le sue ispirazioni.
In secondo luogo una osservazione di carattere scientifico: l'etere esiste!
Vi è infatti una controversia fra scienziati sulla esistenza o meno dell'etere in quello che noi chiamiamo 'vuoto' dello spazio.
Einstein aveva creduto di poter giungere alla conclusione che l'etere invisibile non esistesse, essendovi appunto nello spazio solamente il 'vuoto'.
Altri scienziati invece sostengono che Einstein, grande scienziato ma non infallibile, ha qui sbagliato i... calcoli.
Non entrerò negli aspetti scientifici che esulano da questa trattazione ma l'etere - secondo costoro - esiste e ne è stata anche raggiunta la prova sperimentale che tuttavia la scienza ufficiale - fedele al 'dogma' einsteiniano, in base al noto principio di 'autorità' - continua ad ignorare perché rimetterebbe in discussione tante altre teorie sul funzionamento dell'Universo che sono ritenute Verità.3
1 M.V. 'I Quaderni del 1944' - 19 settembre 1944 - Centro Editoriale Valtortiano
2 M.V. 'I Quaderni del 1944' - 18 e 19 ottobre 1944 - Centro Editoriale Valtortiano
3 In merito alla teoria di Einstein sulla mancanza dell'etere nello spazio e alle sperimentazioni scientifiche che invece ne proverebbero l'esistenza, con tutte le implicazioni scientifiche che ne conseguirebbero, vedi dell'autore 'LA GENESI BIBLICA FRA SCIENZA E FEDE' (I sei giorni della Creazione dal Big Bang al Peccato originale) Vol. I, Cap. 11.2, nonché l'Allegato n° 1 in Appendice in merito alle esperienze del premio Nobel Michelson sulla velocità della luce, gli esperimenti di Michelson & Morley del 1887 e quelli di Michelson & Gale del 1924.
L'opera dell'autore è leggibile e liberamente scaricabile dal suo sito internet www.ilcatecumeno.net