3. L'ANGELO CUSTODE: INVISIBILE, POTENTE E AMOROSO ALLEATO DELL'UOMO!
Dovendo parlare di Angeli, come fare se non cominciando dal 'nostro' Angelo per eccellenza, l'Angelo Custode che Dio pone accanto al nascituro per vegliarlo ed assisterlo nel corso della sua vita e - aggiungo - anche 'oltre'?
Ma potremmo mai farlo meglio di 'Azaria', nome che in ebraico significa appunto 'aiuto del Signore' e che in quanto tale é il rappresentante per eccellenza di tutti gli Angeli Custodi che Dio pone al fianco dell'uomo come suo 'aiuto'?
Avrei potuto farvi una sintesi di quanto dice al riguardo Azaria.
La sostanza non sarebbe cambiata, ma sono invece le sfumature, di ombra e di luce, quelle che danno un senso più compiuto al tutto, e quello di Azaria è veramente un quadro che stupisce per la sua bellezza. Esso va quindi visto nella 'luce' giusta, quella con cui Egli stesso l'ha 'dipinto' e che io vi trascrivo (i grassetti sono i miei):1
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La missione dell’Angelo Custode2 si crede, da parte della gente, che cessi con la morte del custodito.
Non è così sempre.
Cessa, è cosa conseguente, alla morte del peccatore impenitente, e con sommo dolore dell’angelo custode di colui che non si pentì.
Si trasfigura in gloria gioconda ed eterna alla morte di un santo che dalla terra passa al Paradiso senza soste purgative.
Ma continua qual era, come protezione che intercede e ama il suo affidato, per coloro che dalla Terra passano al Purgatorio per espiare e purificarsi.
Allora noi, gli angeli custodi oriamo con la carità per voi davanti al trono di Dio, e uniti alle nostre orazioni d’amore presentiamo i suffragi che sulla Terra vi applicano parenti e amici.
Oh! tutto non posso dire di quanto sia vivo, attivo, dolce il legame che ci unisce a voi purganti. Come madri che spiano il ritorno della salute in un figlio che fu malato ed è convalescente, come spose che contano i giorni che le separano dalla riunione con lo sposo prigioniero, così noi.
Noi, neppure per un attimo, non cessiamo di osservare la divina amorosa Giustizia e le vostre anime che si mondano fra i fuochi d’amore.
E giubiliamo vedendo l’Amore sempre più placato verso di voi, e voi sempre più degne del suo Regno.
E quando la Luce ci ordina: ‘Vai a trarlo fuori per portarlo qui’, più ratti che saette noi ci precipitiamo a portare un attimo di Paradiso, che è fede, che è speranza, che è conforto a coloro che ancora restano a espiare, là nel Purgatorio, e stringiamo a noi l’anima amata per la quale operammo e soffrimmo, e risaliamo con lei insegnandole l’osanna paradisiaco.
I due dolci attimi nella missione dei Custodi, i due più dolci attimi sono quando la Carità ci dice: ‘Scendi, chè un nuovo uomo è generato e tu lo devi custodire come gemma che mi appartiene’, e quando possiamo salire con voi al Cielo.
Ma il primo è meno del secondo. Gli altri attimi di gioia sono le vostre vittorie sul mondo, la carne e il demonio.
Ma come si trema per la vostra fragilità da quando vi si prende in custodia, così sempre si palpita dopo ogni vostra vittoria, perché il Nemico del Bene è vigile a tentare di abbattere ciò che lo spirito costruisce. Perciò gioioso, perfetto nella sua gioia è l’attimo in cui entriamo con voi nel Cielo. Perché nulla più può distruggere ciò che ormai è compiuto…
Un’altra azione3 dell’Angelo Custode è quella di essere costantemente e meravigliosamente attivo presso Dio, del quale ascolta gli ordini e al quale offre le azioni buone del custodito, presenta e appoggia le suppliche, intercede nelle sue pene; e presso all’uomo al quale soprannaturalmente fa da maestro che guida nel sentiero diritto, senza soste, con ispirazioni, luci, attraimenti verso Dio.
Oh! i nostri fuochi, che sono i fuochi della Carità che ci ha creati e che ci investe dei suoi ardori, noi li convergiamo sui nostri custoditi, così come fa il sole sulla zolla che chiude un seme per intiepidirlo e farlo germinare, e poi sullo stelo per irrobustirlo e farlo divenire fusto e pianta robusta.
Coi nostri fuochi noi vi consoliamo, scaldiamo, irrobustiamo, illuminiamo, ammaestriamo, attraiamo al Signore.
Che se poi il gelo ostinato dell’anima e la sua durezza ostinata non si lascia da noi penetrare e vincere, che se poi l’armonia caritatevole dei nostri insegnamenti non viene accolta ma anzi sfuggita per seguire la fragorosa musica infernale che sbalordisce e fa folli, non di noi è la colpa. Di noi è il dolore per il fallimento della nostra azione d’amore sull’anima che amiamo con tutte le nostre capacità, dopo Dio.
Noi siamo dunque sempre presso il nostro custodito, sia che sia un santo o un peccatore.
Dall’infusione dell’anima nella carne alla separazione dell’anima dalla carne, noi siamo presso la creatura umana che l’Altissimo Signore ci ha affidata.
E questo pensiero, che ogni uomo ha presso un angelo, dovrebbe aiutarvi ad amare il prossimo vostro, sopportarlo, accoglierlo con amore, con rispetto, se non per se stesso, per l’invisibile Azaria che è seco lui e che, come angelo, merita sempre rispetto e amore.
Se pensaste che a ogni vostra azione verso il prossimo, oltre l’Occhio onnipresente di Dio, presiedono e osservano due spiriti angelici i quali gioiscono e soffrono ciò che fate, come sareste più buoni sempre col prossimo vostro!
Pensate: voi accogliete una persona, l’onorate ovvero la mortificate, l’aiutate o la respingete, peccate con lei o la traete dal peccato, ne siete istruiti e la istruite, la beneficate o ne siete beneficati…e due angeli, il vostro e il suo sono presenti e vedono non solo le vostre azioni palesi ma la verità delle vostre azioni, ossia se le fate con vero amore, o con finto amore, o con astio, con calcolo, e così via.
Date l’elemosina? I due angeli vedono come la date. Non la date? I due angeli vedono il perché vero di perché non la date. Ospitate un pellegrino o lo respingete? I due angeli vedono come lo ospitate, vedono ciò che è spiritualmente vero nella vostra azione. Visitate un malato? Consigliate un dubbioso? Confortate un afflitto? Onorate un defunto? Richiamate alla giustizia uno smarrito? Date aiuto a chi ne ha bisogno?
A tutte le opere di misericordia sono testimoni due angeli: il vostro e quello di colui che riceve la vostra misericordia o se la vede negata.
Vi viene a trovare, o a importunare, qualcuno? Pensate sempre che non ricevete lui solo, ma il suo angelo con lui. E perciò abbiate sempre carità. Perché anche un delinquente ha il suo angelo, e l’angelo non diviene delinquente se delinquente è il suo custodito.
Accogliete perciò con amore chiunque, anche se è un amore prudentemente riservato, sulle difese, anche se è un amore severo per far comprendere, al vostro prossimo che vi visita, che la sua condotta è riprovevole e che vi addolora e che la deve cambiare non tanto per piacere a voi quanto per piacere a Dio.
Accogliete con amore. Perché se respingete l’uomo che vi è antipatico, o indesiderabile, importuno in quel momento, o che sapete perfido, respingete pure l’ospite invisibile ma santo che è seco lui e che dovrebbe farvi gradito ogni visitatore, perché ogni prossimo che viene da voi porta fra le vostre mura o a voi vicino l’angelo che è suo custode.
Dovete vivere presso chi non vi piace? Prima di tutto non giudicate. Non sapete giudicare. L’uomo non giudica con giustizia che rarissimamente. Ma anche giudicando con giustizia, in base ad elementi positivi ed esaminati senza prevenzioni e astii umani, non mancate alla carità, perché oltre che al prossimo voi manchereste verso l’angelo custode di quel prossimo.
Se sapeste considerare così, come più facile vi sarebbe superare antipatie e rancori, e amare, amare, compiere le opere che vi faranno dire da Gesù Signore e Giudice: ‘Vieni alla mia destra, tu benedetto’.
Su, un piccolo sforzo, una continua riflessione sempre, questa: vedere, con l’occhio della fede, l’angelo custode che è al fianco di ogni uomo, e agire sempre come se ogni vostra azione fosse fatta all’angelo di Dio che testimonierà presso Dio.
Egli, l’angelo custode di ogni uomo – io ve lo assicuro – unito al vostro dirà al Signore: ‘Altissimo, costui sempre fu fedele alla carità, amando te nell’uomo, amando il mondo soprannaturale nelle creature, e per questo amore spirituale sopportò offese, perdonò, fu misericorde verso ogni uomo, a imitazione del Figlio tuo diletto i cui occhi umani, pur mirando i suoi nemici, vedevano al loro fianco, con l’aiuto dello spirito suo santissimo, gli angeli, i loro afflitti angeli, e li onorava, aiutandoli nel tentativo di convertire gli uomini, per glorificare con essi Te, Altissimo, salvando dal Male quante più creature possibile’.
Io voglio che tu, che giubili perché venendo qui il Signore trova un angelo di più ad adorarlo, io voglio che come tu credi alla presenza dell’angelo del nascituro, così creda alle mie parole e ti comporti con tutti coloro che a te vengono, o con i quali hai contatti d’ogni forma, come ti ho detto, pensando all’angelo loro custode per superare stanchezze o sdegni, amando ogni creatura con giustizia per far cosa grata a Dio e di onore all’angelico custode. E di aiuto anche all’angelico custode.
Medita anima mia, come vi onora il Signore, e come noi angeli vi onoriamo, vi diamo modo di aiutare noi – Egli, il divino, e noi suoi spirituali ministri – con la parola atta a mettere sulle vie giuste un vostro simile e soprattutto con l’esempio di una condotta ferma nel Bene.
Ferma, che non si piega a indulgenze e compromessi per non perdere l’amicizia di un uomo, premurosa unicamente di non perdere quella di Dio e dei suoi Angeli.
Sarà dolore, talvolta, dover essere severa, perché la gloria di Dio e i suoi voleri non siano calpestati da un uomo. Procurerà forse sgarbi e freddezze. Non te ne preoccupare.
Aiuta l’angelo del prossimo tuo e troverai anche questo in Cielo.
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Cosa dire di queste spiegazioni date alla mistica? Niente. Si spiegano da sole e non resta altro che meditarle rileggendole e soppesandole passo-passo con attenzione.
E' curioso sapere in quale circostanza e per quale ragione Azaria ha dato alla sua custodita questi insegnamenti sugli Angeli Custodi.
Alcuni mesi prima era nata una bimba nella casa accanto a quella di Maria Valtorta.4
Dopo un bagnetto i vicini di casa glie la avevano portata in casa deponendola sgambettante sul letto su cui la mistica, paralizzata, passava le sue giornate scrivendo.
La mistica vede a questo punto in visione Gesù curvo sulla bimba, nuda nella sua grazia innocente.
Egli impartisce allora alla mistica una lezione 'segreta', cioè per lei sola, a commento del versetto 25 del Cap. II della Genesi.5
La spiegazione di Azaria sugli Angeli Custodi pare abbia tratto lo spunto da una riflessione che la mistica aveva fatto successivamente ripensando a quella bimba, ricordando il volto di Gesù sereno e sorridente chino sulla piccina senza peraltro che i genitori potessero mai immaginare una cosa del genere.
Lei - ripensando all'episodio - si era dunque chiesta fra sé e sé se Dio fosse contento che nella casa ci fosse - con la piccina - anche un altro Angelo Custode.
Maria Valtorta non osava mai rivolgere domande dirette sul 'soprannaturale', ma il suo spirito - a livello di inconscio - se le poneva, e allora l'Angelo Azaria, leggendo i suoi profondi pensieri e proprio perché il suo 'spirito' non era animato da mera curiosità ma da bisogno spirituale di più conoscere, le risponde dicendole nel pensiero che 'Sì, Dio è contento...' perché nella sua casa c'é un nuovo Angelo il quale é felice di vegliare un'anima creata da poco, una vera gemma di Dio, ed inoltre che 'Dio è contento' perché Gesù amava i pargoli...'.
Da questo fatto - e cioè dalla presenza nella casa del nuovo Angelo Custode - Azaria trae dunque spunto per illustrare la missione di questi Angeli.
Ciò premesso si possono però fare alcune ulteriori considerazioni ripercorrendo a volo d'uccello gli insegnamenti di Azaria.
In primo luogo é fonte di grande consolazione sapere che vicino a noi abbiamo realmente - anche se invisibile - un così amoroso e fedele alleato quale é l'Angelo Custode.
E' bello allora parlargli, anche se ci sembra che non ci risponda, ma sapendo che poi quella certa buona idea che ci sentiano passare per la mente, magari quando meno ce lo aspettiamo, altro non è che una 'sua' idea, un suo messaggio telepatico, l'aiuto che Egli ci butta lì fra i nostri pensieri anonimamente, lasciandoci in tal modo padroni - noi che crediamo che si tratti di una 'nostra' idea - di seguirla o meno con il nostro libero arbitrio.
In secondo luogo é consolante il fatto che i nostri Angeli Custodi si occupino di noi anche in Purgatorio perchè - abbiamo letto - la loro missione cessa solo quando essi riescono a portare il loro custodito in Paradiso.
In terza istanza apprendiamo che l'Angelo Custode viene posto accanto all'uomo non quando esso nasce, ma addirittura accanto al nascituro, cioé quando il piccolo è ancora nel grembo della mamma. Anzi prima ancora, quando il nascituro viene 'generato' dai genitori, e qui per 'generato' non si può intendere che 'concepito'.
L'embrione del nascituro é dunque affidato all'Angelo Custode fin dal suo concepimento. E' dotato di spirito immortale. E' già un essere umano potenzialmente perfetto.
Questa è una riflessione che io propongo a chi non medita abbastanza sulla gravità di una interruzione violenta della gravidanza: l'aborto!
Quale costernazione per questo Angelo vedere la sorte infausta di colui che Egli tanto ama, di cui è tanto felice, colui che - da lui assistito - avrebbe dovuto via via formarsi e svilupparsi nel seno materno, nascere e quindi crescere per poter divenire uomo e diventare un giorno 'figlio di Dio' in Cielo.
Il suo custodito, gli viene strappato, anzi gli viene ucciso sotto gli occhi senza che Egli - Angelo di Dio ma impossibilitato ad impedire all'uomo l'esercizio del libero arbitrio - possa intervenire se non tentando con muti messaggi mentali di convincere i genitori - 'sordi' però ai suoi muti appelli - a non farlo.
1 G.Landolina: 'Alla scoperta del Paradiso perduto' - Vol. II - Cap. 2: 'Gli Angeli: mito o realtà?' - Ed. Segno - liberamente leggibile e scaricabile dal sito internet dell'autore https://www.ilcatecumeno.net
2 Maria Valtorta: 'I Quaderni dal 1945 al 1950' - 16 luglio 1947 - Centro Editoriale Valtortiano
3 Maria Valtorta: 'I Quaderni dal 1945 al 1950' - 10 agosto 1947 - Centro Editoriale Valtortiano
4 M.V. 'I Quaderni dal 1945 al 1950' - 22 maggio 1947 - Centrto Editoriale Valtortiano
5 La Sacra Bibbia - Genesi, Cap. II, v. 25: 'Or, Adamo e sua moglie erano ambedue nudi, e non avevano vergogna l'uno dell'altro'.