PRESENTAZIONE 

Contrariamente a quanto comunemente si crede, la centralità drammatica della rivelazione dell’Apocalisse non è tanto rappresentata dalla fine del mondo, come le immagini simboliche e catastrofiche potrebbero far pensare, quanto dal regno dell’Anticristo e dalla sua sconfitta nella Storia ad opera di una Manifestazione gloriosa del Verbo-Gesù il quale viene a realizzare pienamente il Regno di Dio in terra nel cuore degli uomini.
La Cristianità verrà infatti sopraffatta dall’Apostasia, cioé dalla perdita della fede, mentre lo ‘spirito’ dell’Anticristo finirà per possedere un uomo che in qualche modo, più o meno indirettamente, influirà sui destini del mondo.
Uomo politico o uomo di Chiesa, come ‘Giuda’?
L’Umanità verrà purificata e con essa anche la Chiesa a seguito della più grande persecuzione anticristiana della Storia?
Saranno i tempi di avveramento della terza parte della Rivelazione della Madonna di Fatima nel 1917 - mantenuta rigorosamente segreta dalle gerarchie ecclesiastiche fino al 2000 - con la visione di quel Papa ucciso insieme a cardinali, vescovi, religiosi e laici in una città distrutta?
Fino a che punto Giovanni Paolo II - sopravvissuto all’attentato del 1981 a Roma, come del resto pure Paolo VI ebbe a sopravvivere all’accoltellamento subito a Manila nel 1970 – può essere veramente considerato come quel Papa che invece nella visione dei tre pastorelli del 1917 viene mostrato come ucciso da dei soldati in una città distrutta e in un contesto ambientale completamente diverso da quello che caratterizzò il tentativo di assassinio di Paolo VI a Manila o di Giovanni Paolo II nella Roma del 1981?
Dio cambia le proprie profezie quando vede che gli uomini - come nell’episodio biblico di Ninive - si ravvedono, ma questo è il caso delle profezie cosiddette ‘condizionate’: ‘Io ti punirò ma se tu ti ravvedi Io non ti punirò’.
L’Umanità e la Chiesa – rispetto alle richieste di pentimento e conversione avanzate dalla Madonna a Fatima, la cui mancata accettazione avrebbe comportato un futuro calvario per l’Umanità e per la Chiesa stessa - non solo non si sono ravvedute ma sono anzi peggiorate[1] nei decenni successivi. Perché mai Dio avrebbe dovuto cambiare l’esito di una profezia che non aveva le caratteristiche ‘tecniche’ di una profezia condizionata?
Quando le profezie sono realmente ‘profetiche’, cioè destinate ad avverarsi senza fallo, Dio non cambia i propri decreti in corso d’opera, perché altrimenti non sarebbero più delle ‘vere’ profezie di Dio, che è Verità, e perderebbero il loro valore di fronte agli uomini.
La valutazione sulla visione profetica di Fatima, conosciuta come il ‘terzo’ segreto, potrebbe però cambiare radicalmente se anziché un senso materiale gliene volessimo dare uno almeno in parte allegorico.
Quello ucciso non sarebbe in tal caso un Papa successivo a Giovanni Paolo II, ma egli stesso, salvato però grazie ad una speciale intercessione della Madonna, mentre la ‘città’ in rovina non andrebbe identificata materialmente in Roma, ma allegoricamente nella Chiesa, che ha sede in Roma, e che è spiritualmente in rovina.


Non potrebbe infatti Dio aver cambiato in via eccezionale un suo decreto grazie ad una intercessione particolarissima della Madonna salvando la vita a quel suo ‘figlio’ che le aveva detto ‘Totus tuus, Maria’?
Cosa potrebbe negare Dio di fronte ad una specialissima Grazia che gli venisse chiesta dalla Madonna, la Madre del suo Verbo incarnato?
L’uccisione di quel Papa e di tutti gli altri personaggi nella visione di Fatima sono però da interpretare tutti, proprio tutti, come acqua passata del Novecento, come qualcuno riterrebbe, o vi è racchiusa la ‘traccia’ di un capitolo di Storia futura ancora tutto da scrivere, legata al tempo dell’Anticristo?
Nella storia del Cristianesimo nessun Papa ha mai osato assumere per il proprio pontificato il nome di Pietro, la ‘pietra’ su cui Gesù decise di fondare la sua Chiesa.
San Malachia, vescovo del XII secolo, compilò una lista profetica dei papi futuri secondo una successione temporale che si conclude stranamente proprio nella nostra epoca e con il nome di un secondo Pietro.[2]
Questo libro non indulge a dietrologie od ipotesi romanzate ma si muove fra profezia e storia, fra antichità, modernità e politica, fra spiritualità e Apostasia, la quale ultima sembra aver oggi coinvolto anche eminenti personaggi delle gerarchie ecclesiastiche che arrivano a mettere in dubbio la stessa Resurrezione di Gesù Cristo.
L’Apostasia, cioè l’abbandono della Fede, è dunque giunta persino ai vertici della Chiesa.
San Paolo aveva detto che senza Resurrezione la nostra fede sarebbe stata vana, e poi aveva anche aggiunto che l’Anticristo, l’uomo iniquo, si sarebbe rivelato solo dopo l’Apostasia.
Gli Anticristi della Storia sono stati tanti, ma essi si possono considerare solo come dei ‘Precursori’ dell’Anticristo dell’Apocalisse il quale è invece l’Anticristo finale, l’Anticristo per eccellenza, che ha – come chiaramente dice l’Apocalisse - un ‘nome d’uomo’ espresso simbolicamente nel numero ‘666’.
L’Anticristo nell’Apocalisse è rappresentato dalla ’Bestia del mare’ che però è affiancata nella sua opera distruttiva dalla ‘Bestia della terra’ (detta anche ‘falso profeta’), ed entrambe le Bestie traggono la loro forza dal Dragone.
L’Anticristo finale è dunque un ‘Giano bifronte’?
Un uomo che ha due facce: una politica, di potere, e l’altra religiosa, cioè falsamente ‘profetica’, che finge di parlare per conto di Dio?
Oppure due uomini distinti, come le due Bestie, che siano però come le due facce della stessa medaglia?
Due ‘Bestie’ dal nome d’uomo che si muovono in ambiti diversi ma che – guidate dal loro comune ispiratore, il Dragone - tendono a raggiungere il medesimo fine?
Cosa ci riserva il prossimo futuro? Ne saremo spettatori o vittime?
All’interno di questo libro troverete delle ipotesi e delle risposte che vi faranno pensare.


[1] Antonio Socci: in ‘Il quarto segreto di Fatima’ – Rizzoli, 2005, p. 70, annota che l’allora Cardinale J. Ratzinger – poco prima di essere eletto Papa – nella Via Crucis del Venerdì santo 2005 - descrisse l’immagine della attuale Chiesa con le seguenti parole: «Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano».(Via Crucis, Libreria Editrice Vaticana,2005,  p. 65)
[2] La straordinaria profezia di San Malachia verrà analizzata con maggiori dettagli nel Cap. 20 della presente opera.