CAP. 22

NEL PARADISO TERRESTRE
(3)

EVA E LA 'COSTOLA' PRELEVATA DA ADAMO: ALLEGORIA O REALTÀ?

 

22.1 Una sorta di trapianto chirurgico?

Segretario: Tutti gli uomini presenti qui in Conferenza si tengano ora ben saldi ai braccioli della loro poltrona, perché qui stiamo entrando in un mistero destinato ad incidere - piacevolmente per alcuni, spiacevolmente per altri - sulle sorti della nostra vita: la creazione della donna.
Gli ultimi versetti del brano di Genesi precedentemente citato dicevano infatti:1

Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò;
gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.

Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.

Allora l'uomo disse: «Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa.
La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».

Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

Nella prima sessione di questi nostri tre giorni di Conferenza abbiamo ascoltato il parere di Bultmann2, il padre della demitizzazione biblica.
Questi - lungi dal cercare di interpretare con buon senso i testi sacri - non di rado fingeva buon senso ma puntava di fatto a distruggerli, presentandoli come un racconto 'mitologico' che andava sconfessato.
La presenza nei testi di fatti 'sovrumani' - privi di 'scientificità, secondo la concezione che abbiamo noi di questo termine - lo induceva a respingerli in blocco.
Quando non li respingeva, egli cercava di interpretarne il senso, ma - quando lo interpretava alla sua maniera - il risultato era praticamente assicurato: distruzione del Cristianesimo e dell'ipotesi 'Dio'.
Egli infatti scriveva: 'La scienza della natura non ha alcun bisogno dell'ipotesi 'Dio' perché le forze che ne determinano gli eventi sono, per essa, immanenti...'.

I versetti che abbiamo dunque appena letto devono aver messo a dura prova la sua 'buona volontà' - che a dire il vero gli difettava alquanto - e gli devono aver fatto gridare 'vendetta!'.
Proviamo ad analizzarli anche noi, tanto per metterci al suo posto, cominciando dal primo dei cinque versetti e sperando di non finire per distruggere anche noi 'l'ipotesi Dio'.
Ricordiamo tuttavia un principio basilare della interpretazione esegetica: il testo deve essere innanzitutto esaminato nel suo significato letterale, e solo quando questo risulti palesemente incongruo sarà allora conveniente provare a cercarne una possibile interpretazione allegorica.
Dio addormenta dunque l'uomo, gli toglie una costola, rimargina il buco della ferita richiudendovi sopra la carne, e partendo da questa costola vi 'costruisce' intorno la donna Eva e ... la conduce all'uomo Adamo.
Bene, anche se non siete degli esegeti, avrete capito anche voi che l'interpretazione letterale pone dei problemi.
Qui non è questione di impedire a Dio di fare dei miracoli o meno.
Se Dio ha creato - come ha detto ripetutamente la Voce - i vegetali, gli animali, e l'uomo dal nulla traendolo dalla terra non si vede infatti perché non avrebbe potuto 'trarre' Eva da una costola di Adamo che é sempre meglio del nulla.
Qui non poniamo però in discussione la potenza di Dio ma ragioniamo sulla logica del testo propostoci dall'autore sacro di Genesi. Qualsiasi medico, intanto, vi potrà confermare che l'uomo ha esattamente lo stesso numero di costole che ha la donna: 12!
All'uomo non manca dunque alcuna costola, a meno che in origine non ne avesse una in più oppure che Dio non gli abbia poi rimpiazzato quella che gli aveva appena tolto con un' altra costola nuova di zecca.
Ma a che scopo creare l'uomo iniziale con 13 costole e poi fare la donna solo con 12?
Oppure a quale scopo togliere ad Adamo una delle sue dodici costole per darla ad Eva salvo poi rimettergliene un'altra uguale?
L'interpretazione letterale mostra dunque una grossa difficicoltà e converrebbe allora cercare un diverso significato.
Non vi sembra poi strano che Dio - che con un solo palpito del suo Pensiero ha creato vegetali, animali e lo stesso Adamo dal nulla, aggregando le molecole minerali per costituirne le cellule e l'intero corpo con tutti quegli organi perfetti come l'occhio di cui abbiamo già parlato, organi tutti finalizzati a lavorare in maniera coordinata - abbia voluto ricorrere, per creare Eva, ad una sorta di operazione 'manuale' e simil 'chirurgica' come quella lasciataci intuire dal testo di Genesi?
Non vi sembra invece più logico pensare che questo testo di Genesi possa nascondere piuttosto una qualche allegoria o simbolismo che ora dovremo cercare di provare a comprendere?
Sentiamo allora cosa dice F. Crombette...

F. C.: È allora che, come coronamento della sua opera, Dio creò Eva, che è oggetto dell’ultimo versetto del capitolo 2° così concepito:

i

Questo testo, coordinato, viene: Passato il primo tempo, Djehoouôh-Ehélohidjm fece arrivare ad Adamo un lungo e pesante sonno; nei tempi trascorsi, Egli aveva disgiunto a supplemento della Parola una forma-origine; inoltre, Egli generò nella parte posteriore della coscia di Adamo un'escrescenza che separò e mise per un certo tempo a far lavorare con la forma affinché l'aborto arrivasse a riprodurre il tipo con una sola delle parti genitali. 
Djehoouôh-Ehélohidjm la pose davanti a colui che stava per sposarla e che, uscendo dal suo riposo, proferì questa parola: "Essa è chiamata immagine e paio di Adamo, parte estratta dall'uomo perché deriva da un germe gonfiato e dalla forma iniziale da cui è uscito Adamo". 
Assennatamente, Adamo disse a questa bellezza: "Bella, ti amo!". 
Questa bellezza, che gli era davanti, aveva un viso perfetto, un'eccellente intelligenza della parola; era avvolta da una lunga capigliatura; in lei, nulla di squallido e nessun difetto. Egli le disse: "Donna, siamo l'un dell'altra a disposizione sino alla fine; mano nella mano, facciamo entrambi la promessa di essere fedeli!". 
In virtù della parola proferita, l'uomo lascerà per sempre l'uomo che è suo padre e la donna che è sua madre per legarsi sino alla fine alla stessa donna aggiunta, alla quale sarà legato dai desideri della carne, nella coppia iniziale, senza alcun altro. 
Saggiamente, i due vi rinunciarono prima e si misero, per loro nutrimento, quasi allo stato di eunuchi. 
Perciò Adamo e la sua donna aggiunta furono liberati dalla vergogna di essere nudi in fermentazione.

Questa traduzione è ben più esplicita di quelle avute finora. Innanzitutto, Eva fu creata, dice Mosè, passato il primo tempo; tempo ha qui il senso di anno; tenuto conto della durata del sonno di Adamo e del tempo necessario alla formazione del corpo di Eva, questa operazione, cominciata in Tisri 4003, dovette esser compiuta alla fine del 4003 o all'inizio del 4002.

Per formare Eva, Dio doveva praticare su Adamo una vera operazione chirurgica; Egli lo addormentò, come fanno i nostri medici, ma senza anestetico suscettibile di apportare turbamento nell'organismo.
Apprendiamo qui che Dio fece proliferare della carne da una coscia di Adamo e che, quando l'escrescenza fu a punto, la tolse senza dover mettere niente al suo posto
Contemporaneamente, Dio tolse ad Adamo il suo sesso femminile, vicino al posto dal quale aveva estratto la carne, e, con lo stesso modo di proliferazione, ne otturò il vuoto.

Alfred Deschamps:3 È oggi dimostrato, che... la guarigione... di tutte le perdite di sostanza è il risultato di un lavoro biologico complicato. Milioni di cellule microscopiche, grosse appena qualche micron o millesimi di millimetro, si segmentano seguendo una serie nettamente determinata di svariati fenomeni; ogni cellula nuova ingrandisce e, quando è sufficientemente sviluppata, si divide a sua volta; le divisioni si ripetono così migliaia e migliaia di volte. 
Terminato questo lavoro di moltiplicazioni successive, il tessuto giovane o embrionale che è stato formato subisce poco a poco una differenziazione speciale e diviene, secondo le regioni, dell'epitelio, del tessuto connettivo, della cartilagine, dell'osso. 
Nello stesso tempo, compaiono dei nuovi vasi che penetrano questi tessuti per nutrirli; delle nuove terminazioni nervose si insinuano a loro volta, le uniscono ai centri e le rimettono sotto la stretta dipendenza dell'organismo.

F. Crombette: Il corpo di Eva non fu dunque tratto direttamente dall'argilla colloidale, ma cominciato a partire dallo stadio seguente: da cellule già prodotte.  
Al Creatore non restava che far proliferare queste cellule, secondo il procedimento anteriore, e farle differenziare, ordinare, delimitare dalla forma operatrice. 
Ora, avendo Dio tratto da Adamo della carne e un sesso, le cellule che dovevano formare Eva erano di due tipi, come le nostre. Il nostro essere comprende, in effetti, delle cellule che formano il corpo, il soma, e delle cellule riproduttrici, il germe. 
Del resto, le cellule maschili da un lato, quelle femminili, dall'altro, non bastano da sole: esse sono fisiologicamente complementari4
Adamo ha dunque potuto dare delle cellule germinative femminili a Eva solo se le portava; era dunque androgino prima della creazione di Eva.5

Il testo della creazione di Eva non ha esaurito le sue ricchezze.  Viene in seguito il delizioso racconto, totalmente omesso nelle traduzioni anteriori, del matrimonio bianco di Adamo ed Eva; del primo matrimonio sacramentale con dichiarazione d'amore, stretta di mani e promessa di inviolabile fedeltà. 
È sugli impegni presi in questa cerimonia che si basa la legge fondamentale del matrimonio ricordata da Gesù Cristo stesso e raccontata quasi nella stessa maniera da S. Matteo e S. Marco, più in breve da S. Luca: "L'uomo lascierà suo padre e sua madre per unirsi a sua moglie per formare una sola carne", e Mosè precisa: "Fino alla fine, alla stessa donna, senza nessun'altra". 
I Giudei hanno dunque torto a praticare il divorzio e sono colpevoli di averlo fatto ammettere da altre nazioni.

 

 22.2 L'immaginazione ha superato la realtà!

Segretario: Devo ammettere che l'interpretazione data da F. Crombette va completamente al di là di quanto io avevo immaginato. Esaminiamo però un pochino meglio nel dettaglio non tanto la sua interpretazione del testo quanto invece il suo stesso testo coordinato di poc'anzi per vedere se è possibile dare una diversa interpretazione rispetto a quella pensata da Crombette:

Passato il primo tempo, Djehoouôh-Ehélohidjm fece arrivare ad Adamo un lungo e pesante sonno; nei tempi trascorsi, Egli aveva disgiunto a supplemento della Parola una forma-origine; inoltre, Egli generò nella parte posteriore della coscia di Adamo un'escrescenza che separò e mise per un certo tempo a far lavorare con la forma affinché l'aborto arrivasse a riprodurre il tipo con una sola delle parti genitali. 

Il fatto che emergerebbe, confermato anche dal testo ufficiale della Genesi, è che Adamo ad un certo punto si addormentò.
Mentre tuttavia la Genesi dice che Dio prelevò all'uomo una 'costola' e se ne servì per plasmare Eva, nella decrittazione 'coordinata' di Crombette Dio avrebbe prelevato da una parte del corpo di Adamo della carne e un sesso, insomma delle cellule sessuali e - quasi come fanno ancora oggi gli specialistici di bio-genetica con i loro 'brodi di coltura' in vitro - Dio avrebbe fatto proliferare le cellule iniziali che sarebbero poi servite a generare il resto del corpo di Eva.
E' una procedura che francamente mi lascia perplesso, ma da questa sua decrittazione Crombette interpreta e deduce che Eva non venne fatta partendo dall'argilla colloidale come tutti gli altri esseri viventi ma da un grumo di carne di Adamo.
Ora, se il testo decrittato da Crombette fosse giusto, e se fosse pure giusto il suo testo coordinato (che è tuttavia suscettibile di non lievi malintesi interpretativi) non può tuttavia essere escluso che lo stesso testo decrittato da Crombette abbia in realtà un significato allegorico al quale - non essendosene accorto - Crombette potrebbe aver invece dato un valore letterale.
Ecco allora che in tale ottica - e cioè quella del significato allegorico -  il prelevare una 'escrescenza', insomma una 'carne' o un 'sesso' femminile che sia, potrebbe essere anche semplicemente interpretato come un 'prendere' qualcosa che era caratteristico della 'carne' di cui era formato Adamo e che questo qualcosa sarebbe stato 'inserito' in quella che sarebbe stata la 'forma' ideale dell'uomo intesa come 'stampo', affinché - opportunamente modificato - lo 'stampo' umano diventasse quella che sarebbe stata la donna Eva.
Non ci troveremmo dunque di fronte ad una sorta di 'operazione chirurgica' ma alla spiegazione teorica - in chiave allegorica -  della via concettuale che Dio avrebbe seguito per creare la donna.
A questo riguardo, sempre per fare un esempio che mi sembra calzante, ritornerei sul discorso che vi avevo già fatto in merito ai cromosomi dell'uomo e della donna.
Da quanto avevamo sentito dalla 'Voce' e dalla 'Luce' in precedenza abbiamo appreso che non vi è stato alcun limite alla potenza creativa di Dio, per cui Dio ha creato gli esseri viventi dal nulla, agglomerando le molecole secondo la 'forma ideale' che Egli aveva pensato per ciascun essere vitale.
La Voce ha anche più volte insistito sul fatto che Dio è Ordine e che segue sempre una logica di ordine nel fare le sue cose.
Qui nel caso del prelievo della costola non mi sembra che si veda questa logica, nel senso che non pare che vi sia niente che giustifichi per Eva la necessità di seguire una procedura complicata di questo genere.
Per rimanere sul terreno della allegoria, Dio potrebbe avere utilizzato per formare Eva una parte delle 'cellule sessuali' di Adamo (e cioè il cromosoma X) che - raddoppiato in due X - avrebbe dato origine ad un essere con caratteristiche genitali e sessuali differenziate da quelle dell'uomo, e cioè la donna, Eva.
Così potrebbe essere infatti inteso il seguito della decrittazione e del testo coordinato di Crombette:  

Djehoouôh-Ehélohidjm la pose davanti a colui che stava per sposarla e che, uscendo dal suo riposo, proferì questa parola: "Essa è chiamata immagine e paio di Adamo, parte estratta dall'uomo perché deriva da un germe gonfiato e dalla forma iniziale da cui è uscito Adamo".

Ecco il concetto di 'germe': il cromosoma femminile.
In tale ottica il 'germe ' non sarebbe altro che il cromosoma sessuale X (che in Adamo è singolo ma fa coppia con l'altro suo cromosoma Y) il quale germe - 'gonfiato', cioé 'raddoppiato' - va a formare il doppio cromosoma sessuale femminile XX di Eva.
 In sostanza il codice genetico dell'uomo e della donna é identico quanto alla sua forma anatomica (e questa è la 'forma ideale' di entrambi, cioè lo 'stampo') ma è diverso nei cromosomi sessuali che differenziano lo 'stampo' maschio dallo 'stampo' femmina.
Mi avete seguito? Sì...?
Consideratelo però solo un esercizio di fantasia!

Luce:
L'immaginazione ha superato la realtà.
Già ti dissi che Dio dal nulla aveva formato il regno vegetale.
Già ti dissi che gli animali erano usciti già formati dalle mani del Divin Demiurgo.
Già ti dissi che nel momento in cui Dio 'pensò' Adamo, questi già 'formato' uscì dalle sue 'mani'.
Giù ti dissi che non c'era ragione per l'immensa Potenza di Dio fare discendere l'uomo da schiere e schiere di quadrumani.
Già ti dissi che l'Albero del Peccato originale era metaforico.
Che bisogno aveva dunque Dio di produrre Eva da una manipolazione chirurgica, da una riproduzione cellulare come vorrebbero fare, anzi fanno, i moderni semidei che si credono dèi?
No, qui - se la realtà creativa della Potenza infinita di Dio supera ogni immaginazione nel formare dal nulla, come dal nulla fu formato Adamo - ora la immaginazione supera la realtà di Dio fino al punto di trasformarlo in un Demiurgo limitato.
Non c'era bisogno di attendere una moltiplicazione cellulare per vedere la bellissima Eva partire da un grumo di carne e di sangue e in un moltiplicarsi di cellule divenire da piccolo grumo un piccolo 'mostro informe', quindi acquisire lentamente le fattezze della donna.
L'immaginazione, ripeto, ha superato la realtà.
Dio Creatore non aveva alcun bisogno - dopo aver creato tutto dal nulla con un solo Fiat del suo Pensiero - procedere in modo siffatto per la formazione di Eva.
Eva uscì formata dalla Mente di Dio così come formato - prima - ne era uscito Adamo.

Segretario: Ritorniamo dunque al testo originale della Genesi ed interpretiamolo senz'altro allegoricamente senza arrampicarci tanto sui vetri nel senso che dire che la donna è stata tratta da una 'costola' di Adamo significhi semplicemente alludere ad una compagna fatta anch'essa dal nulla come Adamo, ma che avesse con Adamo una tale comunione di interessi e di affetti da giustificare il paragone (allegorico) di 'carne della sua carne' tratta da una sua 'costola'.
Infatti, secondo le intenzioni di Dio, i Primi Due - se non avessero disobbedito per superbia incorrendo così nelle conseguenze negative del Peccato originale - avrebbero conservato il loro equilibrio spirituale dando vita ad una perfetta fusione di intenti.

Luce:
Uomo e Donna Dio li creò.
Abbiamo già detto che Dio creò i primi Due, uomo e donna.
Abbiamo pure detto che Dio non ebbe alcun bisogno di far 'discendere' la donna dall'uomo.
L'uomo fu uomo fin dal primo momento..., la donna fu donna fin dal primo momento in cui venne creata dal nulla..., o meglio da una 'costola' di Adamo.
L'allegoria é frequente nella Bibbia e questa è appunto una allegoria.
E se tu hai detto che i geroglifici avevano molti significati tutti validi, anche l'allegoria ne può avere più di uno.
'Costola' può significare letteralmente costola, ma ti avevo già spiegato che per un Dio che sa creare dal nulla, ripeto, dal nulla, non vi era alcuna necessità di prelevare una costola di Adamo ed utilizzarla per formarle intorno il corpo di Eva. Tu hai però anche parlato di 'cromosoma' X, e già questo potrebbe essere un significato allegorico più calzante.
Eva aveva cioé alcune caratteristiche che Adamo possedeva solo in potenza, cioé allo stato latente, ma che in lei si sono sviluppate.
'Costola' può significare anche 'carne della sua carne' ad indicare l'assoluta omogeneità fra i primi due, la fusione intellettuale, di spirito, di intenti che avrebbe unito la prima coppia perfetta. La prima coppia, ho detto, non quelle di ora che - a causa del Peccato originale - coppie sono ma non sempre 'perfette'.
Ecco come puoi spiegare il 'mistero' della creazione di Eva che - a ben vedere - non è più mistero della creazione di Adamo e non é più mistero della creazione della Vita.

Segretario: A questo punto possiamo anche leggere il resto della interpretazione di F. Crombette...:
 
Assennatamente, Adamo disse a questa bellezza: "Bella, ti amo!".  Questa bellezza, che gli era davanti, aveva un viso perfetto, un'eccellente intelligenza della parola; era avvolta da una lunga capigliatura; in lei, nulla di squallido e nessun difetto. Egli le disse: "Donna, siamo l'un dell'altra a disposizione sino alla fine; mano nella mano, facciamo entrambi la promessa di essere fedeli!". 
In virtù della parola proferita, l'uomo lascerà per sempre l'uomo che è suo padre e la donna che è sua madre per legarsi sino alla fine alla stessa donna aggiunta, alla quale sarà legato dai desideri della carne, nella coppia iniziale, senza alcun altro. Saggiamente, i due vi rinunciarono prima e si misero, per loro nutrimento, quasi allo stato di eunuchi. 
Perciò Adamo e la sua donna aggiunta furono liberati dalla vergogna di essere nudi in fermentazione.

Segretario: Questo testo è di notevole bellezza poetica.
L'autore sacro, lo scriba, o comunque Mosé, non avrebbe potuto descrivere meglio il futuro legame carnale e spirituale fra marito e moglie.
Sorvolo sullo stato di eunuchi se non per dire che la sessualità esplose in effetti solo dopo il Peccato originale.
La situazione precedente dei due progenitori non era però dovuta ad una sorta di un'autocastrazione, ma semplicemente al controllo sui sensi derivante dal fatto che - prima del Peccatoi originale e quindi in regime di stato di Grazia perfetto - l'io-spirituale dominava l'io-animale ed essi erano privi di quelli che vengono definiti 'fomiti', cioè impulsi negativi carnali e morali. Dominio che - se non fosse intervenuto il Peccato -avrebbe dovuto teoricamente continuare anche dopo,  quando sarebbe giunto il momento della 'riproduzione', cioé della procreazione nel rispetto delle leggi di comportamento volute da Dio.

F. Crombette: Infine, ultima precisazione, è conformandosi coscientemente alla proibizione di Dio che Adamo ed Eva soppressero temporaneamente in sé i desideri della carne grazie alla consumazione di un frutto anafrodisiaco, ed è questo stato di eunuchismo volontario che faceva sì che non si vergognassero di essere nudi.  E questo va a tutto elogio della loro castità primitiva...

Segretario: Poiché la suddetta è stata 'l'ultima' precisazione di Crombette mi riservo da parte mia qualche ulteriore valutazione sul frutto afrodisiaco e sull'eunuchismo volontario, appena riprenderemo - dopo una piccola pausa - le nostre discussioni.


1 Gn, 2,21-25

2 G.Landolina: 'La Genesi biblica...' - Vol. I, Cap. 1.2 - Ed. Segno

3 - Les phénomènes mystérieux du psychisme; Poodt, Algo, Bruxelles, 1927, p. 214.

4 - Rostand: De la mouche à l'homme, Edit.La Boëtie, Bruxelles, 1945, p. 14.

5 -  Guyénot: Les problèmes de la vie; Bourquin, Genève, 1946, p. 241.