CAP. 13

LA VERA CAUSA  DELLA FAME NEL MONDO...

 

13.1 Un breve riepilogo, tanto per non perdere il filo del discorso.

 Segretario: Mi sembrerebbe opportuno - prima di continuare con l'analisi della Genesi - fermarci un istante a ricordare per cenni sommari quanto abbiamo fino a questo momento discusso.
Dopo avere affrontato la questione preliminare della interpretazione dell'antico testo biblico della Genesi, abbiamo riassunto alcuni aspetti concernenti la creazione dell'Universo e della Terra ancora informe nel corso della prima azione creativa.
Abbiamo poi succintamente riassunto le varie fasi della trasformazione della Terra nel periodo che va dal secondo al quinto 'giorno' creativo.
Abbiamo fra l'altro parlato in particolare della separazione delle 'acque dell'alto' e di quelle del 'basso', della formazione del continente unico Pangea, delle modalità di formazione delle sedimentazioni stratigrafiche e delle datazioni delle ere attribuite alla Terra, della formazione dei sistemi montuosi con l'apparizione della vita vegetale ed animale mentre il sole veniva acquistando una maggior luminosità e calore.
Non avevamo neanche mancato di accennare - parlando del continente unico Pangea - a quella che successivamente sarebbe stata chiamata la 'deriva dei continenti', che tuttavia non sarebbe stata lenta, come supposto dai geologi 'attualisti' odierni ma improvvisa, cioè catastrofica e per di più contestuale al Diluvio universale.
Non é poi mancata la dialettica fra gli evoluzionisti materialisti e i 'metafisici tomisti' quando si è parlato della estrema complessità di un organo particolare come lo é l'occhio dell'uomo.
Non sono mancati gli interventi, prima della 'Luce' e poi della 'Voce', che hanno rivendicato a Dio la capacità di creare dal nulla, senza alcun bisogno di fare evolvere ogni specie animale da una specie precedente nè tantomeno da una cellula primordiale.
Il discorso si è fatto poi più 'concreto' parlando di mammiferi, ma ha rischiato pericolosamente di degenerare quando si è affrontato il tema del presunto (ma poi smentito) ermafroditismo di Adamo.
Salvato l'onore virile di Adamo grazie ad un nuovo intervento della 'Luce', che aveva precisato che l'uomo era stato creato da Dio direttamente come 'uomo' e la donna direttamente come 'donna', abbiamo finalmente affrontato la discussione sui primi tre versetti del sesto giorno della Genesi, approfondendo la tematica della misteriosa immagine e somiglianza dell'uomo con Dio, concetto sul quale - per affermazione autorevole della 'Voce' - vi sarebbe una diffusa ignoranza anche fra chi non dovrebbe essere ignorante in materia.
Immagine che consiste nella forma del corpo fisico che il Dio-Verbo aveva ab-aeterno pensato per Sè per il momento in cui si fosse incarnato in Gesù Cristo, Uomo-Dio.
Somiglianza invece nella natura spirituale dell'anima che Dio avrebbe 'insufflato' in ogni embrione umano concepito dai genitori per dargli la possibilità della vita eterna.
Dopo aver creato Adamo ed Eva a propria immagine e somiglianza, Dio li aveva infine benedetti comandando loro  di essere fecondi, di moltiplicarsi e di dominare su tutta la terra.

 

 13.2 Un mondo fatto per i 'vegetariani'...

Segretario: É dunque da questo momento in poi che possiamo riprendere l'analisi della Genesi che continua con i seguenti versetti: 1

E Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde ». E così avvenne.
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

In effetti, per essere fecondo e moltiplicarsi - poiché non si vive di solo amore - l'uomo, e con lui gli altri animali, avrebbero dovuto potersi nutrire.
Qui, nel testo biblico, vi è però un qualcosa di straordinario che dovrebbe rendere felici i 'vegetariani' ed infelici gli appassionati della bistecca alla fiorentina.
Gli ispirati redattori della Genesi, o se preferite lo stesso Mosé al quale viene attribuita la sua stesura finale, non erano dei 'sognatori'. Unitamente ai prodotti dell'agricoltura, la selvaggina e l'allevamento di animali domestici da carne doveva fare parte della naturale alimentazione di quei popoli.
Come mai la Genesi parla di una dieta vegetariana alle origini?
Ma se una dieta vegetariana a base di ortaggi, grano, riso, frumento e frutta sarebbe ancor stata concepibile per l'uomo, come avrebbe potuto esserlo per quella parte del mondo animale che è 'carnivora'?
Come mai attribuire dunque a Dio - per il mondo animale in genere - un comando 'vegetariano' che appare non molto credibile?
Siamo forse di fronte ad una visione mitologica dove si immagina un 'idilliaco' giardino terrestre in cui tutti gli animali vivono in pace e nessuno mangia nessuno?
Chiediamo lumi a F. Crombette...

F. Crombette: 2 Gli ultimi versetti del capitolo della Genesi si rapportano all'alimentazione degli animali; essi si scrivono in ebraico:

i

In testo coordinato: Ed Ehélohidjm disse alla moltitudine da Lui fatta dall'argilla: "Ecco la norma che vi do per il nutrimento: A quelli che fanno rigurgitare il cibo molte volte, le varie erbe diffuse intorno sempre più; a (quelli) che sono riuniti in massa, inviati da una parte e dall'altra nei confini del cielo; a quelli che vivono dentro la superficie della terra o che fanno la loro abitazione dentro le grotte; a quelli che sono nei grandi alberi riuniti in massa e che portano frutti o germi, gli alberi di varie specie dei prati diffusi intorno sempre più ed i legumi che producono. 
Avendo vita da cose diverse, particolari a ciascuna specie, essi si sostenteranno senza carneficina in una terra sufficiente. 
Ciascuno avrà la sua specie particolare di quelli che salgono nel cielo enormemente sottili; (ciascuno avrà) la sua specie particolare di quelli, numerosi, che vivono nelle canne, di quelli che sono inviati da una parte e dall'altra sulla superficie della terra, di quelli che sono nei grandi alberi riuniti in massa e di quelli che hanno il potere di nuotare: essi si sostenteranno senza carneficina"
Passando in rassegna le piante e i vari frutti e le numerose erbe, Ehélohidjm osservò saggiamente che queste cose diverse le une dalle altre erano fatte molto convenientemente. 
Compiute saggiamente queste cose, Egli mandò da una parte e dall'altra quelli che erano riuniti in massa: "Andate, ecco il vostro cibo, sano, sostanzioso ed abbondante". 
Ciò che prima che la Parola fosse pronunciata, era nascosto al principio, fu, dopo che la Parola fu pronunciata, ciò che fu visto alla fine.  La generazione così prodotta fu la sesta (i = 6ª).

Le traduzioni antiche lasciano totalmente nell'ombra l'ammirabile azione provvidenziale di Dio avente creato delle specie diverse di piante, non per una semplice fantasia, ma appropriando ciascuna all'alimentazione di una specie particolare di animali, affinchè vivessero tutti in pace grazie appunto a questa diversità. 
Ci si obietterà che le specie animali si divorano tra di loro. 
Sì, attualmente, in un mondo la cui economia è stata sconvolta dai peccati degli uomini; ma anteriormente non era così: gli animali erano frugivori ed erbivori. 
Se ora vi sono dei carnivori, e se Dio li aveva provvisti fin dall'origine dell'attitudine a mangiare della carne, questa attitudine restava potenziale in un mondo di armonia, di misura e di dolcezze; essa non doveva esercitarsi che nel caso, ugualmente previsto dal Creatore, in cui tutta la creazione avrebbe a soffrire dei castighi incorsi dall'uomo, suo capo.  
Ora, tra questi castighi vi era, senza dubbio a causa delle nuove condizioni di esistenza dell'uomo, la moltiplicazione delle nascite; se queste nuove condizioni hanno moltiplicato così esageratamente i cuccioli degli animali, gli eccedenti si sono trovati assorbiti dalle distruzioni reciproche. 
Infatti, si è costatato molte volte, che la distruzione sistematica di certe specie animali a causa dell'uomo aveva per risultato una moltiplicazione disastrosa di animali di altre specie, di cui le specie soppresse riassorbivano l'eccedente. 
Quanto agli uomini, sono innanzitutto le guerre che si fanno tra loro che ne limitano il numero, e quando l'umanità tende a saturazione, essi inventano delle bombe atomiche per distruggerla in massa. 
Notiamo ancora che, per dire "sei", gli Ebrei dicevano: "un paio di pesi da bilancia".  Secondo la loro legge, essi avevano, in effetti, tre pesi elementari: il siclo, il mezzo siclo e il grano, e due volte 3 pesi facevano sei.

 

 13.3 Fame, sesso e... 'moltiplicazione santa'.

Segretario: Alla luce di queste spiegazioni mi sembra dunque di capire che la situazione originariamente  predisposta da Dio per l'uomo ed il regno animale, lungi dall'essere fiabesca e mitologica, rispondesse ad una logica perfetta: la legge dell'Amore.
Per ogni essere animale Dio aveva creato specifici vegetali, o erbe, o semi, atti a fornirgli le proprietà nutritive più utili alla alimentazione ed al metabolismo secondo le caratteristiche della sua specie, fatto che avrebbe evitato concorrenze alimentari e prevenuto forme di aggressività per la sopravvivenza.
Ma se l'alimentazione vegetariana valeva per gli animali - per i quali, secondo la decrittazione di F. Crombette, Dio avrebbe voluto che si sostenessero 'senza carneficina' - a maggior ragione questa avrebbe dovuto valere anche per gli uomini, 'animali' anch'essi.
Tutti vegetariani, dunque.
Il disordine nella Creazione - scaturito dal Peccato originale, a punizione dell'uomo - avrebbe però reso difficili le condizioni di vita, provocato cambiamenti climatici, difficoltà di reperimento di risorse alimentari, aumento indebito della proliferazione, lotta per la sopravvivenza e quindi aggressività che avrebbe spinto una parte del mondo animale a divenire onnivoro sviluppando delle 'attitudini potenziali' che erano già insite nel suo Dna.
A ben pensarci questo disordine nella proliferazione ha toccato per primo lo stesso uomo che - come tutti sanno - tende a moltiplicarsi esageratamente e ad entrare in conflittualità con altri uomini per l'accaparramento di territori e risorse il più delle volte in misura eccedente le proprie naturali esigenze.
Da ciò le guerre per la reciproca distruzione, giustificate con varie ragioni anche 'nobili' ma sostanzialmente dovute a ragioni 'economiche'.

Luce:3
Se l'uomo non si riproducesse disordinatamente non ci sarebbe la fame nel mondo.
La fame può essere frutto di tanti motivi ma non vi è dubbio che essa, in buona parte, dipenda dalla sovrappolazione rispetto al territorio che l'uomo occupa in un determinato frangente e situazione storica.
La fame è una delle più grandi fonti di sofferenza, fisica e morale.
Sofferenza per i bambini, perchè con la fame viene la debolezza e vengono le malattie, e anche la morte, e quindi i dolori, dei bimbi come dei loro genitori e parenti.
Sofferenza per gli adulti, che per fame cercano anche di appropriarsi di quanto non è loro, prevaricando i beni degli altri, uccidendo e contraddicendo così i miei comandi d'amore.
Per gli anziani che, già deboli di età, si indeboliscono ancor più finendo per morire per le conseguenze degli stenti.
Dunque la fame è una rovina del mondo e va combattuta.
Ma la sessualità, non l'Amore, contribuisce fortemente allo sviluppo della fame, non tanto nelle nazioni che voi chiamate progredite (chè progredite non sono se non sul piano della carnalità) quanto nelle nazioni 'depresse'.
In esse, prive dell'illuminazione cristiana e per istinti più bassi - non tanto nel senso morale quanto in quello cosiddetto animale - prevale la carnalità e la ricerca di piaceri forti, grassi, dove la soddisfazione della carne diventa - oltre che un assecondamento di istinti non educati - un mezzo per diffondere la fame e quindi, come già detto sopra, la sofferenza.
Se l'uomo, fin dall'uomo primo, non si fosse dato - per istigazione satanica - alla sessualità ma si fosse invece abbandonato all'Amore, se l'uomo avesse voluto ed avuto una 'riproduzione santa', seguendo le leggi naturali da me ispirate, come per i fiori e gli animali (che 'civili', essi sì, sono), ecco che l'uomo - fin dalle sue origini - avrebbe potuto vivere meglio nel suo specifico territorio senza bisogno di andarne a cercare altri, spesso dando morte per la loro conquista, evitando sofferenze immani.
Perchè in questo taluni falsi profeti  hanno ragione: che l'uomo è spinto dalle leggi dell'economia (parlo, Io, dell'uomo corrotto dal 'Peccato') che sono leggi della necessità e quindi sopratutto della 'fame' e di quanto ad essa è anche indirettamente collegato in termini di necessità generali.
Ma se l'uomo, come era l'uomo primo all'inizio, avesse continuato ad essere spinto dalla Legge dell'Amore anzichè dell'Egoismo e del Sesso, non Fame ed Odio sarebbero stati, ma moltiplicazione santa ...di 'figli di Dio'.

 

 13.4 Non è che Bastian Contrario, in fondo in fondo, preferisca Freud?

Bastian Contrario: E con questo siamo serviti!
Amore con la A maiuscola e non sessualità..., e poi - ancora - moltiplicazione 'santa'...
Facile a dirsi..., la 'moltiplicazione santa'!
Ma come? Sessualità ed amore non sono in fin dei conti due cose complementari?
Io avevo anzi letto da qualche parte, non ricordo più dove, che il 'grande' Freud aveva invece sublimato la libido auspicandone il soddisfacimento per superare le angosce della vita...
L'abbiamo talmente preso sul serio che tutti sanno - persino i minorenni, ormai - che questa sua particolarissima visione 'filosofico-psicanalitica' sta alla base della cultura e della emancipazione sessuale femminile e maschile moderna...

Sigmund Freud:4 Il mancato soddisfacimento della fame e della sete, le due più elementari pulsioni di autoconservazione, non ha mai come conseguenza il loro mutarsi in angoscia, mentre, come abbiamo visto, la conversione della libido insoddisfatta in angoscia fa parte dei fenomeni meglio conosciuti e più frequentemente osservati.

Pier Giorgio Odifreddi:5 I maestri zen insegnano che il saggio mangia quando ha fame, e dorme quando ha sonno.
Cosa debba fare quando si è ormai tolta la fame e non gli è ancora venuto sonno non ce lo dicono, anche se possiamo supporre che sarebbe ben poco saggio chi non facesse l'amore quando è innamorato.
Perché il sesso, checché ne dicano i repressi di ogni tempo, luogo e fede, è il terzo dei bisogni fondamentali dell'uomo...

Luce:6
La sessualità è la Negazione dell'Amore.
Vedi? La 'Libido insoddisfatta'? Angoscia, 'Angoscia' genera. E l'angoscia va rimossa, va eliminata... perchè l'uomo deve tendere al piacere... e, dunque, l'angoscia elimina: in un bagno di libido!
L'uomo affonda nella libido, affonda e annega, beve a piena gola senza sapere che essa come rana lo farà scoppiare, come rana che si gonfia, che si inebria. Ma la rana non scoppia, perchè lei, sì, è figlia di Dio, creata da Dio, non figlia di Satana.
E Satana vi ha convinto che l'uomo ha bisogno di libido come dell'aria che respira. Più respira, più libido..., più libido, più respira..., e l'uomo si inebria di questa libido che non è libido, che non si chiama libido, ma è in realtà la Negazione dell'Amore.
Chi è Satana? La Scimmia! Quella con la S maiuscola, come ti dissi. Che fa la scimmia? Imita. Che fa Satana ? Imita Dio. La grande Scimmia, che si è procurata la dannazione volendo imitare Dio con l'affermare di essere simile a Dio, anzi di essere Dio, la grande Scimmia che ha voluto imitare Dio - che creò l'uomo a sua immagine e somiglianza per crearsi un popolo di figli di Dio, un popolo che l'amasse e che Egli potesse amare - la grande Scimmia, dicevo, imitò Dio anche essa creandosi un popolo di figli suoi, i figli del Peccato: quello d'Origine.
Lo fece in odio a Dio, lo fece per soddisfare il suo satanico odio a Dio riversandolo sugli uomini: i primi due figli di Dio, per farli diventare - grazie al libero arbitrio - figli suoi e capostipiti di un popolo non di santi ma di dèmoni, quali voi - senza la Grazia - siete.
La grande Scimmia che, per sfregio, per offesa a Dio, intese non sublimare ma degradare l'Amore, perchè Dio è Amore, non elevandolo ma degradandolo al rango di amore brutale, che per i 'bruti' brutale non è perchè naturale, ma per i figli di Dio, dotati di spirito, di anima, è renderli simili alle 'bestie': perchè le bestie 'amano' solo per procreare, gli uomini solo per godere...


1 Gn 1, 29-31

2 F. Crombette: 'La rivelazione della rivelazione' - Tomo I, n° 42.351, Pagg.
209 e segg. - sito internet: http://digilander.libero.it/crombette

3 G.Landolina: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 68 - Ed. Segno, 1997, o: www://ilcatecumeno.net

4 Sigmund Freud: 'Introduzione alla psicoanalisi', Lezione 26: 'La teoria della libido e del narcisismo', primo capoverso. - Euroclub, 1987

5 Dal sito http://www.dafflitto.com/brightsitalia/ (Sezione Rassegna stampa che segnala l'articolo di Piergiorgio Odifreddi ('A cosa serve il sesso') che qui per brevità é appena accennato in poche righe - come un articolo pubblicato sul giornale 'Repubblica' del 19 novembre 2003, pag. 45, Sezione Cultura

6 G.Landolina: 'Alla ricerca del Paradiso perduto', Cap. 65 - Ed. Segno, 1987 - vedi anche sito internet dell'autore: www.ilcatecumeno.net