CAP. 10
A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA.
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IL VERO PROGETTO CREATIVO DI DIO: I 'FIGLI DI DIO'..., E IL VERO SUPERUOMO!
10.1 Uomo e Donna Dio li creò!
Segretario: Devo confessare che quel discorso sull'ermafroditismo di Adamo, sia pur dopo il chiarimento di Padre René Mandra sul reale pensiero di Crombette e dopo le mie elucubrazioni... cromosomiche, mi ha lasciato ancora perplesso.
Non mi convince sufficientemente, come se qualcosa di importante mi sfuggisse.
L'origine della vita é un autentico mistero che Dio sembra essersi riservato per Sé.
A costo di sembrare banale, dopo tutti quei ragionamenti, mi faccio una domanda di solo buon senso...
Abbiamo visto, anche nella sessione di ieri, che Dio sceglie di norma le strade più lineari e semplici, sempre che si possa definire 'semplice' quanto fa Dio.
Quando ad esempio, ieri, ci eravamo posti il dubbio se Dio avesse creato dal nulla prima le piante o prima i semi, eravamo arrivati alla logica e lineare conclusione - a dire il vero con gli aiuti della Luce e della Voce1 - che Dio, nel caso della creazione vegetale, non aveva creato prima le piante bensì i semi che, ricoperti dalla terra, avrebbero dato origine alle piante.
Quando poi, relativamente al regno animale, ci eravamo posti il problema se fosse nato prima l'uovo o la gallina eravamo approdati alla conclusione - sempre con gli aiuti della Luce e della Voce - che Dio aveva creato prima la 'gallina', vale a dire gli animali già formati, dal nulla.
Animali creati formati per coppie - cioé maschio e femmina (a parte le orate e gli ermafroditi...) - pronti per la riproduzione della specie..
Ma così come Dio aveva creato dal nulla e già formati maschio e femmina i precedenti animali del quinto giorno, altrettanto deve aver fatto per i mammiferi del sesto.
Non capisco dunque perché - accettando questa logica che anche F. Crombette aveva confermato con le sue decrittazioni - Dio avrebbe dovuto seguire per il 'mammifero-uomo' del sesto giorno - animale anch'esso, sia pur provvisto di anima spirituale - il metodo complicato di creare un uomo maschio provvisto di ovaie ed utero, salvo togliergli il tutto per darlo ad Eva.
E' pur vero che l'orata è stata creata bisex, cioé ermafrodita, ma poi lo è pure rimasta.
Non vi sembra che per un Dio che crea dal nulla - semplicemente aggregando col divino Pensiero le molecole minerali nella 'forma' che costituirà il corpo - quella delle ovaie e dell'utero dati ad Adamo e poi prelevati per darli ad Eva sia una inutile complicazione?
E perché poi un Dio capace di creare dal nulla avrebbe dovuto aver bisogno - per creare la donna - di prelevare addirittura una costola ad Adamo?
Non pretendo che Dio debba aver operato in un modo piuttosto che in un altro, ma per semplice coerenza e linearità mi sembra che Egli avrebbe dovuto adottare lo stesso 'percorso' seguito per le altre creazioni animali.
Sospetto dunque che a Crombette - quando ha decrittato i passi relativi alle ovaie e all'utero - possa essere sfuggita qualche sottigliezza linguistica importante, suscettibile di cambiare il senso.
Io parteggio dunque per San Gerolamo, per Sant'Agostino e - Combrette mi perdoni - parteggio anche per Padre Ceuppens con il quale Crombette non era d'accordo.
Dunque - Dio - 'maschio e femmina li creò'...!
Luce:
Uomo e Donna, Dio li creò...!
Ecco dunque la creazione dell'uomo e della donna.
Se Dio aveva creato le specie animali dal nulla, e le aveva create 'maschio' e 'femmina' traendole dall'argilla, che bisogno aveva Dio, che difficoltà aveva Dio a creare dal nulla anche la Donna?
No, Dio creò prima l'uomo e poi... gli mise accanto una Donna, 'poi'..., perché sarebbe stata per lui una sorpresa che gli avrebbe reso ancor più gradito il dono.
La solitudine gli avrebbe fatto ancor più apprezzare il piacere di una futura compagnia.
Non bisogna arrampicarsi sui vetri e cercare astruse soluzioni a ciò che in realtà è semplice.
Lasciamo perdere l'androginia... e l'ermafroditismo che - nel caso dell'uomo - non hanno niente a che spartire con la creazione di Dio, Colui che tutto può e che non aveva alcun bisogno di far 'discendere' dall'uomo la Donna.
E' anzi la Donna l'essere più perfetto, anche se l'uomo l'ha preceduta.
Perfetto perché in grado di generare, perfetto perché da una Donna perfetta, cioé Maria, sarebbe discesa la stirpe perfetta.
Non quella di Eva, ma della Nuova Eva: la figlia perfetta del Padre, la Madre perfetta dei 'figli di Dio'.
10.2 Lo 'stampo' dell'uomo, quello della donna e... il vero superuomo.
Segretario: Mi sembra che questo chiarimento della 'Luce' tagli la testa al toro.
Non avrei però mai pensato che la donna rappresentasse un essere 'più perfetto' dell'uomo perché capace di generare, di concepire, di dare alla luce un figlio.
Certo, anche l'uomo viene chiamato a contribuire, ma devo ora ammettere che il suo è un contributo tutto sommato marginale, rispetto al ruolo della donna generatrice.
E se anche avessi pensato che dare alla luce un figlio fosse una cosa già di per sé straordinaria, non avrei mai pensato che la cosa ancora più straordinaria fosse quella di poter dare alla luce non un essere 'animale', ma un futuro 'figlio di Dio', cioé un essere spirituale destinato ad un destino di vita eterna.
Tuttavia - se è la donna l'essere perfetto - come mai Dio non ha creato prima la donna mettendole a fianco solo successivamente Adamo?
E se nel racconto biblico avesse invece prevalso la concezione maschilista propria degli uomini di allora ma in realtà Eva fosse stata creata prima dell'uomo?
C'è come un pensiero confuso dentro di me che non riesco a mettere a fuoco...
Luce:
Dio ha fatto lo 'stampo', e lo stampo era 'unico'. Ma non era necessario che fosse quello dell'uomo, perchè poteva essere anche quello della donna che conteneva in potenza le caratteristiche dell'uomo.
Ma al momento di andare 'in produzione'..., nel 'forno di cottura' venne messo prima l'uomo, e solo dopo l'opera perfetta, la Donna. Dulcis in fundo...
Dio pensò alla forma dell'uomo in senso generico, avendo in mente la Donna che sarebbe stata la Madre generatrice del Figlio, il Verbo, che sarebbe divenuto carne umana.
La Donna perfetta è Maria, la Regina degli Angeli e dei santi, così come l'Uomo perfetto non è Adamo ma Gesù, il Nuovo Adamo.
Segretario: Ah..., ecco qui la vera ragione della perfezione della Donna: non solo generare un essere umano in quanto essere 'animale', non solo generare un essere umano in quanto essere 'spirituale', ma la capacità di generare quello che sarebbe stato l'Uomo-Dio.
Mai più avrei pensato alla perfezione della donna in quanto collegata alla procreazione dell'Uomo-Dio ed alla Redenzione, anche perché collegavo l'immagine di Eva alla Colpa d'origine e perché il mio orgoglio maschilista si ostinava a farmi sempre credere nella superiorità dell'uomo...
Luce:2
Il vero 'superuomo' è l'amante nello spirito. Il vero superuomo è l'amante - nello spirito - dello Spirito, che è Amore.
Solo chi ama è il vero superuomo.
Ecco la conseguenza più importante della Colpa, del Peccato d'origine.
L'uomo, come Maria SS. concepita immacolata, cioè priva di colpa d'origine, amava perché pieno di 'Grazia'.
La Grazia è Sapienza, la Sapienza è Dio, Dio è Amore.
L'uomo aveva in sé l'Amore ed amava. Ma quando la Superbia, quel vapore che già si era condensato in Lucifero, si condensò nei primi due - ed essi, non paghi di avere praticamente tutto, vollero essere come Dio, come Lucifero - ecco essi diventarono di fatto ribelli, usurpatori, e come ribelli ed usurpatori vennero cacciati dal Paradiso.
Perché essi avevano perso la Grazia, cioè l'Amore di Dio, che sta e permane solo in coloro che amano. E poiché i primi due avevano smesso di amare, sotto le lusinghe e le adulazioni del Ribelle, essi persero la Grazia e, con la Grazia, tutte le virtù 'psichiche', cioè virtù dell'anima, che fino a quel momento avevano reso integra la loro 'psiche' ed il loro corpo. La 'Psiche', non nella misura limitata in cui la potete intendere e comprendere voi ora, in realtà è l'Anima e dell'Anima, ora, voi non avete alcuna conoscenza: anzi, la negate.
Ma la relazione fra la psiche-anima ed il corpo è strettissima, perché la Psiche 'anima' il corpo, lo permea in ogni suo poro della pelle, come voi dite, lo permea in ogni sua cellula, molecola, atomo.
La 'psiche-anima' dell'uomo, nell'uomo, è quella che lo mantiene in vita.
E' non solo un principio vitale – ché questo, per bontà del Signore che li ha voluti, e li ha voluti 'vivi' perché all'uomo servissero, è concesso agli animali, che lo meritano pienamente perché essi sì, come i fiori e le piante e le erbe (che pure hanno un loro diverso principio vitale), lo servono - ma è anche un principio 'spirituale'.
Perché questa è la differenza fra l'uomo e l'animale, o animali che, per credervi superiori, vi reputate inferiori a quello che siete: ‘figli’ di Dio, Figli di Dio, grazie alla psiche-anima, non psiche-animale, che vi dà, che dà a voi uomini, animali ma di un gradino superiore al resto del regno animale, quella differenza che vi rende appunto figli miei e pertanto degni di entrare nel mio Paradiso, un Paradiso fatto su misura per voi: come per voi, uomini di carne, feci il primo paradiso terrestre - poi per mia volontà decaduto - come per voi feci l'universo.
Chi come Dio ?
Ma nel mio Regno, in quello dove regno Io, che sono Amore, può entrare solo chi è in 'grazia', solo cioè chi conosce l'Amore. E come l'uomo primo perse la Grazia - e quindi il diritto, per cominciare, al Paradiso terrestre, anticipazione di quello celeste - così i 'successivi' perdono la Grazia, grazie al peccato: non quello d'origine ma quello che ogni giorno essi commettono contro se stessi andando contro la legge che Dio ha messo nei loro cuori, la legge dei comandi, e peccando d'amore per mancanza d'amore contro Dio e contro se stessi: omicidi degli altri, dell'anima degli altri, grazie al saper odiare, suicidi ad un tempo di se stessi uccidendo la Grazia in sé, quella che rende l'Anima 'viva', quella che la mantiene figlia di Dio e che, una volta perduta, vi fa figli di Satana.
Ed ecco che allora - non tanto per Adamo ed Eva, che pur sbagliarono ma sbagliarono su istigazione perfetta del superbamente intelligente e superbo, il Lucifero, portatore di luce che a loro portò le tenebre - ecco che Io allora, per Pietà per i discendenti che avrebbero automaticamente contratto la 'malattia' con la riproduzione delle specie (perché l'uomo, persa la Grazia, si può ben considerare un animale e quindi, certo, qui si può parlare di 'specie'), feci loro la promessa di salvezza.
La feci per loro conforto, per dare loro forza ed aiutarli a ravvedersi, come infatti successe dopo l'omicidio di Caino sul povero Abele, sul dolce Abele: prima anticipazione dei tanti omicidi che i caini della terra continuano a commettere, caini ed omicidi nello spirito, prima ancora che dei corpi.
Ma la feci anche per i successivi che sarebbero arrivati ad essere 'caini' non solo per loro merito ma anche a causa della Colpa prima che li aveva privati della Grazia.
Né potete dire che i successivi, se avessero mantenuta la Grazia sarebbero stati migliori dei primi, perché anche questa sarebbe superbia.
Già ti dissi che il Peccato originale fu provvidenziale perché, se l'uomo primo non avesse sbagliato e non fosse piombato nel fango conoscendone tutte le miserie, i successivi - nel loro libero arbitrio (ricorda sempre, sempre, sempre questo: che non è condanna ma dono, perché altrimenti non figli ma automi sareste), migliorandosi continuamente, nella moltiplicazione e quindi di generazione evolutiva in generazione evolutiva, di stadio in stadio - sempre più perfetti sarebbero diventati e avrebbero finito, nel libero arbitrio, di ritenersi del tutto perfetti, cioè come Dio, anzi loro Dèi, come Lucifero. E si sarebbero ribellati: non disobbedienza ribelle, ma vera ribellione.
Non 'Chi come Dio ?!', ma 'Chi come Io ?!' avrebbero detto! E come Lucifero avrebbero meritato la condanna: eterna, immediata.
Ma nella mia Misericordia - Giustizia coi primi due, Misericordia per i successivi - Io feci la Promessa, la promessa di Salvarvi: la promessa di Maria, la Tutta Bella già concepita nella mia mente ab-initio, la Tutta Pronta, tutta pronta per voi, pronta - come Anima - a discendere in un seno sulla terra - un seno già di santa, sua madre - per santificare la terra accogliendo poi, con il suo libero arbitrio, lo Spirito di un Dio, di Dio - ché altro Dio non esiste all'infuori di quello che voi liberamente eleggete nei vostri cuori - di un Dio che si sarebbe sacrificato per salvarvi, che avrebbe dato la sua vita per ridarvi la vostra, la vera Vita, che vi avrebbe dimostrato - con l'azione, per insegnarvelo - la vera sostanza dell'Amore che non è, no, dare la vita per gli amici - perché questa è generosità portata al massimo livello, altruismo, ancora venato da interesse umano - ma darla per i 'nemici', i nemici di Dio: non nemici perché lo crocifiggevano - ché la vita umana nulla vale se non per il fatto che essa è sofferenza e quindi mezzo di santificazione - ma perché nemici del proprio spirito, che è spirito infuso da Dio, creato da Dio a sua immagine e somiglianza.
'Ama il tuo prossimo come te stesso' insegnò il Cristo-Uomo, 'Ama il tuo prossimo più di te stesso', insegnò il Cristo-Dio.
E' questo il Sacramento dell'Amore, è questo che Io sono venuto a ricordare alla vostra anima, ad insegnare al vostro 'io' solo che questi non voglia chiudere le orecchie dello spirito, chiudere gli occhi della materia, per non avere il coraggio di quella riconversione, cioè della modifica del vostro 'io', che Io a voi chiedo.
Ecco spiegato in breve il 'Progetto creativo' di Dio. Non progetto sull'universo, fatto di materia, ma progetto sull'uomo, fatto di spirito, che in spirito Io voglio ritorni a Me.
In spirito dopo il primo giudizio, quello particolare, con la carne glorificata dopo quello ultimo: perché anche la carne gioisca e venga ricompensata nella sua nuova gloria, gloria di carne martirizzata (e perciò superiore alla gloria della carne di Adamo, che gloria non era perché 'donata' e quindi avuta senza merito) dalle sofferenze patite e superate nella vita terrena.
Perché la carne, corrotta dal Peccato d'origine, corrotta da Satana per farvi perdere la figliolanza di Dio, è stata da Me utilizzata per ridarvi - attraverso la sofferenza, e quindi con più merito - la figliolanza rubatavi, consentendovi di godere, nel Paradiso celeste, di una Gloria ancora maggiore: quella che spetta a quelli che sanno essere Martiri, martiri della vita, le cui sofferenze, le normali sofferenze, accettano e offrono, sull'Altare dell'Amore di Dio.
1 Dell'autore: opera citata, Vol. II, Cap. 12 - Edizioni Segno e sito internet
2 G.Landolina: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 64:_"Maria, concepita 'immacolata' per realizzare il 'progetto creativo' di Dio" - Ed. Segno, 1997 - oppure sito internet autore: www.ilcatecumeno.net