CAP. 6

LA REALTA' CHE ABBIAMO DI FRONTE AGLI OCCHI NON E' QUELLA CHE APPARE.

 

6.1 L'occhio dei 'metafisici' tomisti e quello ... 'fotografico' dei materialisti evoluzionisti.

Segretario: Devo ammettere che questa storia dell'occhio degli scienziati darwinisti che ci è stata raccontata da Bastian Contrario ci fa riflettere sulla loro perspicacia. La natura dell'occhio in effetti è un argomento estremamente interessante, e mi rammarico che non sia possibile saperne qualcosa di più...

George Wald:1 Che sul fondo di ciascun nostro occhio vi siano oltre 100 milioni di antennule riceventi, lascia tutti noi sorpresi e sgomenti. E' un prodigio della Natura che supera ogni più ardita fantasia...

Bastian Contrario: Prodigio della Natura? Io un premio Nobel lo darei invece ad uno scienziato che avesse il buon senso di dire che è un prodigio di Dio!

Domenico Ravalico:2 '...Tutte le meraviglie della Natura si possono spiegare benissimo, senza dover per questo ricorrere all'intervento soprannaturale di un qualche 'dio creatore', come vorrebbe la religione...'. E' quanto afferma l'Istituto per il materialismo di Mosca, nel diffusissimo libro 'Osnovnyje voprosy nauenogo ateisma' (Questioni fondamentali di ateismo scientifico).
Dice ancora il libro: 'Una spiegazione generale di tutto il mondo dei viventi si può dare con l'interpretazione meccanicistica dei fenomeni biologici. Se si considera, ad esempio, la struttura dei pesci, ben adatta per la vita delle acque, o quella degli uccelli, esattamente conforme alla vita nell'aria e alla navigazione aerea, non si può non rimanere ammirati.
La spiegazione più semplice sembra quella della creazione da parte di una intelligenza superiore, extranaturale, ossia quella di una divinità.
Ma questa è una spiegazione sbagliata. La Scienza ha dimostrato che i pesci, gli uccelli e tutti gli altri viventi si sono formati da soli, sviluppandosi per un processo naturale di necessità interna.
E' la vita che ha creato la vita e non già qualche cosa o qualcuno che sia estraneo alla vita stessa.
Questa è la sola spiegazione veramente scientifica, su base meccanicistica, di tutto quanto esiste in Natura, noi uomini compresi... Molti fatti naturali sono ancora immersi nell'ignoto. Noi abbiamo però ferma fiducia che il progresso della Scienza  riuscirà a mettere in chiaro ogni aspetto della Natura.
Tutte le nuove conquiste della Scienza hanno dimostrato vieppiù la fatuità delle prove dell'esistenza di un 'dio creatore'.
Un solo esempio può essere sufficiente. Nei secoli scorsi i metafisici tomisti ingannarono il popolo sostenendo che tutto in Natura è talmente perfetto, da non poter essere spiegato se non con la Creazione. Sostenevano ad esempio che l'occhio é una meraviglia tale, da richiedere necessariamente l'intervento del loro 'dio'. Ed invece il progresso scientifico ci ha dato l'apparecchio fotografico, del tutto simile all'occhio, con la lente convergente, la camera oscura e la pellicola fotosensibile sul fondo.
Con questa conquista del progresso è stato possibile spiegare come l'occhio veda in base alle sole leggi della chimica  e della fisica, e smentire i metafisici'.

Bastian Contrario: Non vorrei che nessuno mi scambiasse per un 'metafisico'. Non so cosa vuol dire ma sospetto che si tratti di un'offesa tremenda.
Capisco perfettamente i materialisti sovietici dell'Istituto per il materialismo di Mosca che volevano indottrinare le masse per portarle all'ateismo.
Ora, può darsi che - come dicono loro - i metafisici 'tomisti' abbiano ingannato anche me, che sono del 'popolo' - ma quei geni di scienziati fautori della 'interpretazione meccanicistica' mi dovrebbero almeno spiegare - visto che essi affermano che 'è la vita che ha creato la vita' - Chi sarebbe  stato a creare la 'prima' vita  e come questa 'vita' - da sola - avrebbe avuto l'intelligenza e la capacità di creare la vita successiva.
Se poi i metafisici hanno ingannato 'il popolo' per dimostrare l'esistenza di Dio adducendo l'esempio dell'occhio perfetto (e qui si vede che per i 'meccanicisti', come per quei due scienziati dell'articolo di prima, l'occhio sembra essere quasi una ossessione), per cui l'invenzione della macchina fotografica sarebbe la dimostrazione che l'uomo non è da meno di Dio, beh..., suvvia, in questo modo si ritorna a mordersi la coda come nel caso della vita che crea la vita ma dove non si spiega chi ha creato la prima vita.
 Se infatti la macchina fotografica, che ha copiato sia pur grossolanamente la meccanica del nostro occhio, é stata fatta dall'uomo, e non si è fatta da sé, perché mai l'occhio  - che è ben più complesso e perfetto di una macchina fotografica - avrebbe dovuto essersi fatto evoluzionisticamente da sé e  non avrebbe dovuto invece avere 'a monte' un Progettista e Costruttore come avviene nel caso della macchina fotografica?
Io non sono un Premio Nobel 'meccanicista', d'accordo, e nemmeno un 'metafisico' ma mi sembra che qui sia solo una questione di buon senso...

John Wilson:3 Dal fondo di ciascun nostro occhio escono 60 milioni di fili conduttori...
I fili conduttori che escono da una centrale telefonica, riuniti in cavi, possono essere alcune decine di migliaia. Sono poco o nulla di fronte a quelli che escono da ciascun nostro occhio. Per averne un'idea bisognerebbe immaginare di riunire tutte insieme le centrali telefoniche esistenti nel mondo intero.

Domenico Ravalico:4 Sembra assolutamente assurdo: la prima impressione é che si tratti di qualcosa di pazzesco.
Sappiamo tutti che dall'occhio esce un solo nervo ottico, diretto al cervello, per di più quel nervo ha lo spessore medio di due millimetri e mezzo. Come credere che possa contenere più fili conduttori di quanti ne escono da una centrale telefonica? Ed a quale scopo, poi?

J. Wilson: Benché siano sessanta milioni, ciascuno di quei fili é accuratamente ricoperto con due strati di isolante, proprio come i fili conduttori delle linee telefoniche e quelli della rete-luce.

D. Ravalico: Sessanta milioni di fili e per di più ricoperti con due strati di isolante? Deve trattarsi di un errore...

J. Wilson: Se non fossero isolati, bene isolati l'uno dall'altro, quei sessanta milioni di fili non servirebbero a nulla, proprio a nulla. Il nervo ottico, tagliato in sezione, come se fosse uno spago, e visto al supermicroscopio elettronico appare vasto come una grande piazza. Si vede bene che quella piazza è pavimentata con delle 'monetine'. Ciascuna di esse è uno dei fili in sezione.

D. Ravalico: Già, ma come ha fatto a contare quei 60 milioni di 'monetine', una per una?

J. Wilson: Supponiamo di trovarci in una piazza pavimentata a mattonelle, e supponiamo anche che ci siano note le dimensioni di quella piazza. E' sufficiente sapere quante mattonelle si trovano in ogni metro quadrato. Il resto risulta da un semplice calcolo. Lo scopo di tutti quei 60 milioni di fili conduttori é di far giungere al cervello l'immagine di tutto ciò che vediamo. Sul fondo del nostro occhio c'é uno schermo-francobollo, la retina. Le immagini che continuamente si formano su quello schermo, vengono trasmesse al cervello.
L'occhio è simile ad un'antenna Tv: se si taglia il cavo coassiale che scende al televisore, sul video non si vede più nulla. Così, se si taglia il nervo ottico di un occhio, quell'occhio diviene completamente cieco...

Richard Young:5 Ogni fotorecettore della retina dell'occhio è una meravigliosa 'antennula'. Essa sporge da una cellula vivente specializzata, detta visiva. E' un po' simile all'antenna a stilo degli apparecchi radio.
Complessivamente vi sono 125 milioni di cellule visive, nella retina, ciascuna con la propria 'antennina'.
Le 'antennine' della retina sono qualche cosa di stupefacente. Non sono inerti, funzionano; e non sono affatto semplici, come potrebbe sembrare, date le loro minime dimensioni; sono invece alquanto complesse.
Ciascuna di esse consiste in un contenitore  trasparente, simile ad un tubicino verticale nel cui interno sono sistemati, uno sopra l'altro, centinaia di dischetti fotoricettori. Quei dischetti contengono quel pigmento fotosensibile che è la rodopsina.
Il fatto sorprendente é che ciascuno di quei dischetti fotorecettori funziona come se fosse una pila elettrica, una pila a luce. La luce in arrivo determina una reazione chimica nella rodopsina contenuta in ciascun dischetto. La reazione genera una tensione elettrica.
I dischetti sono collegati come pile in serie, per cui la tensione dei vari dischetti si somma. Ne risulta una tensione elettrica complessiva, esattamente proporzionata all'intensità luminosa del raggio incidente.
Quei dischetti hanno lo stesso inconveniente delle nostre pile: si scaricano. Però la cellula visiva provvede continuamente ad approntare nuovi dischetti e questo durante tutto il corso della nostra vita. Non c'è altra soluzione: occorre far giungere all'antennula sempre nuovi dischetti ed occorre far uscire quelli scarichi.
Mi è stato possibile vedere con l'autoradiografia al microscopio elettronico come la cellula visiva provvede a sostituire i dischetti fotoricettori...

 

6.2 Ed allora ho dato ai viventi la sensibilità perché potessero trasformare il mondo fenomenico nella realtà più bella e confacente al loro stato.

Segretario: Sappiamo che lei è una specie di genio in materia e che ha scritto un vero e proprio trattato sulle meraviglie dell'occhio. Ce lo leggeremo però con calma dopo.
Per ora - checché ne pensino i nostri amici materialisti di Mosca in merito all'occhio di cui parlavano i famosi pensatori metafisici 'tomisti' - ci è stata comunque chiarita una cosa: e cioè che il loro esempio della macchina fotografica fatta dall'uomo non è calzante perché rappresenta solo una pallidissima idea di quello che è un occhio creato da Dio.
E' la macchina fotografica che ha imitato alcuni principi dell'occhio, e non viceversa.
Se inoltre la macchina ha un progettista e costruttore non si vede perché non lo debba avere a maggior ragione anche l'occhio che è estremamente più complesso e che da solo si 'rigenera'.
Un occhio che, colpito da onde elettromagnetiche, ci dà l'immagine esterna di un mondo meraviglioso...

Luce:6
La realtà che abbiamo davanti agli occhi non è quella che appare.
Hai letto che le immagini visive sono frutto di onde elettromagnetiche che colpiscono l'occhio e vengono trasformate dal cervello nelle immagini che vedi. Le cose che senti, i rumori, le parole, la musica, i suoni in genere non sono altro che onde sonore provocate da percussioni meccaniche, le quali si propagano nell'aria, colpiscono il timpano dell'orecchio e da questo, attraverso il sistema nervoso, arrivano al cervello che le decodifica e le trasforma in parole, rumori vari e musica.
Il caldo e il freddo non sono tali in sè e per sè ma sono il prodotto di un determinato movimento più o meno rapido di molecole che viene percepito dalla sensibilità del sistema nervoso della persona  (come dell'animale e del vegetale) e trasformato in sensazione di caldo e freddo.
Intendo dire che l'uomo, solo che rifletta alla luce delle scoperte scientifiche traendo da esse il buono, si rende conto che la 'realtà' fenomenica, nella sua essenza, è diversa da come appare all'uomo.
Ma non è forse bello questo? Che direbbe l'uomo se vivesse in un mondo fatto di onde elettromagnetiche, impulsi sonori, percezione di movimenti molecolari? Non sarebbe più un 'uomo': sarebbe esso stesso una 'macchina' che percepisce e decodifica impulsi, macchina sofisticata ma macchina.
Ma Io non ho voluto così. Io ho voluto che mondo vegetale ed animale, ciascuno in maniera diversa e proporzionata al suo grado ed alla sua missione, percepisse il mondo non come un insieme di protoni, neutroni ed elettroni ma come una realtà gradevole.
Ed allora ho dato ai viventi la 'sensibilità' perchè potessero trasformare il mondo fenomenico nella realtà più bella e confacente al loro stato.
La pianta 'sente' i suoni, sente il calore, apprezza la luce. La pianta 'vive'. L'animale lo stesso, con un grado di coscienza e di intelligenza superiore.
L'uomo - quello 'evolutivo', superiore all'animale perchè dotato da  Me dell'anima - sente, oltre che il mondo fenomenico, 'sente' - con l'Anima - Dio che lo ha creato.
E' questa la ragione per cui tutti gli uomini, tutti, dico tutti (solo ove non siano 'satana', ma anche i 'satana' lo fanno, perchè odiano Dio ma non riescono a negarlo o negandolo per proterva volontà inconsciamente lo ammettono) 'sentono' Dio, perchè la Verità non può essere soppressa.
Ecco, tutto ti dimostra comunque che non ci si può basare sulla realtà, su quello che ti appare 'realtà'.
La scienza, la filosofia, che nega lo spirituale che non si può 'toccare', in realtà crede - come Tommaso - di studiare il reale e poi si accorge che quel 'reale', reale non è.
I corpi solidi sono atomi, gli atomi sono a loro volta composti di altre parti. Nella materia predomina il vuoto. Ovunque essa obbedisce a leggi che l'uomo in parte scopre ma che non riescono ad avere per lui un senso reale. Si comprende l' effetto della 'legge' ma non il 'perchè' della legge, e sopratutto non si capisce chi l'abbia stabilita.
Ma ciononostante l'uomo non pensa a Dio.
Anch'egli dice: 'Io sono !', come Lucifero.
Il mondo è fatto così, e voi lo 'vedete' così perchè fin dal mio Pensiero Eterno, prima che il mondo fosse, Io ho pensato a voi, vi ho voluto così come siete e vi ho fatto un mondo su misura.
L'uomo non è il frutto dell'evoluzione del mondo. E' il mondo che si è trasformato, secondo le leggi di trasformazione da Me fissate, per essere pronto ad accogliere prima la vita e poi l'uomo che l'avrebbe tradotto (grazie a quella meraviglia delle meraviglie che è il suo sistema nervoso) nella gradevole realtà rappresentata da monti, cime nevose, foreste, laghi, mari, piante, fiori dai colori meravigliosi, pesci variopinti, tutto quello che l'uomo vede e che rende gradevole la vita. Non è forse questo il miracolo più bello del mio Pensiero ?
No, non è questo. Il miracolo più bello è l'avervi dato l'Anima e con essa il senso interiore di Dio.
E' questo che vi differenzia dai vegetali, dagli animali, dagli automi.
E allora è tanto difficile far capire all'uomo che Dio è?
E, se Dio è, che vi  è anche Padre ?
E' tanto difficile, dopo aver conosciuto il miracolo della creazione, formazione, composizione dell'universo e della materia, è poi tanto difficile pensare che l'uomo possa avere dentro di sè un'anima immortale, destinata a lasciare il corpo per ricongiungersi con Dio che l'ha creata?
Ecco, l'approccio a questi problemi, quelli del 'credere'.
Solo che l'uomo non sia un negatore, l'approccio giusto lo farà riflettere. Non dico necessariamente ricredere, chè l'uomo crede purtroppo nelle uniche cose in cui non dovrebbe credere (come appunto nella realtà fenomenica, eretta a 'Dio', unica riconosciuta come tale e come base di qualsiasi speculazione e sperimentazione) e non crede in quello in cui Io invece gli chiedo di credere.

Segretario: Da questo autorevole intervento mi sembra che si possa dunque escludere che l'occhio sia frutto del caso né tantomeno dell'evoluzione.
E' Dio che l'ha voluto così perché noi potessimo vedere così.  
Un occhio soltanto per l'uomo? No, anche per gli altri animali viventi, ed ad ognuno di essi un occhio con caratteristiche 'tecniche' diverse, secondo la sua specie, un suo particolare 'occhio' che vede la 'realtà' fenomenica in maniera diversa dall'uomo ma comunque appropriata allo stato e funzione di quell'animale.
Non è possibile che un occhio così possa essere frutto di mutazioni genetiche casuali o di selezione naturale...

Luciano Benassi:7 La selezione naturale, utilizzando i prodotti della mutazione e con l'effetto dell'isolamento geografico delle popolazioni, rende perfettamente conto di quelle modificazioni limitate in seno alla specie, note da sempre ai naturalisti, che talvolta prendono il nome di microevoluzione. Una delle sue manifestazioni più conosciute è la formazione di razze all'interno di una specie.
La microevoluzione, però, non ha nulla a che vedere con l'evoluzionismo: tra essi esiste una differenza di natura.
Quasi sempre gli evoluzionisti trascurano tale differenza con disinvoltura colpevole, così che fenomeni microevolutivi vengono interpretati come esempi di evoluzione.
La microevoluzione implica modificazioni organiche limitate ed esclude completamente la comparsa di nuovi organi o di nuove funzioni; l'evoluzionismo, invece, per rendere conto delle differenze organiche e funzionali fra i gruppi dei viventi passati e attuali, deve postularle: la microevoluzione è indifferente o regressiva, l'evoluzionismo è progressivo.
La teoria evoluzionistica dunque, parte da basi concrete - le mutazioni, la selezione - in grado di rendere conto delle modificazioni limitate dei viventi, realmente riscontrabili in natura, per spiegare la comparsa di nuovi gruppi della classificazione sistematica attraverso profonde modifiche e apparizioni di funzioni e di organi nuovi negli esseri viventi.
Per rendere plausibili questi fantomatici passaggi, gli evoluzionisti ricorrono a sofismi e a mistificazioni, con i quali il ruolo delle mutazioni e della selezione viene completamente alterato.

Bastian Contrario: Mi ha convinto! Per altro verso io - che sono uno del 'popolo' e non sono un 'Nobel' come il Prof. George Wald - credo di aver almeno capito una cosa: a quei materialisti evoluzionisti nobel o meno che abbiamo ascoltato non gli interessa tanto dimostrare l'evoluzione della specie quanto piuttosto che Dio non esiste...!

Vladimiro Calvari: Sono un biologo ma non avevo saputo ancora niente di quella storia del 'verme' raccontata prima da Bastian Contrario e tratta da quel giornale.
Se devo essere sincero, col passare del tempo mi accorgo che la teoria dell'evoluzionismo sembra una coperta sempre più inadeguata a coprire la luce che il nostro amato Dio fa splendere ovunque...
A detta di molti scienziati, dalla genetica sarebbero venute le prove piu' forti a favore dell'evoluzione.
Anche per questo, negli ultimi 10-15 anni, in quasi tutte le pubblicazioni del settore che riguardavano la scoperta di nuovi geni umani, c'era il riferimento - soltanto perche' avevano una struttura di base molto simile - ai geni corrispondenti negli "animali inferiori" (vermi, pesci, rettili, topi.........), affermando che questi "famosi geni" si erano evoluti nel corso dei millenni
Per farla breve, e' un po' come se io paragonassi i mattoni con cui e' fatta casa mia con quelli serviti a costruire il Colosseo ed affermassi che, data la somiglianza, casa mia deriva dal Colosseo
In quell'articolo parlavano di un verme che sarebbe un "punto di congiunzione", un anello mancante che potrebbe spiegare il passaggio da una specie all'altra.
Questi "famosi scienziati" - gli stessi che pubblicano i "paragoni dei geni tra specie diverse" di cui parlavo sopra - sanno molto bene che se l'evoluzione dei geni attraverso le varie specie fosse veramente una teoria giusta, allora non dovremmo trovare un singolo "anello di congiunzione" ma milioni di anelli di congiunzione.
Insomma...dovremmo vedere tutte le sfumature che da una specie portano ad un'altra.
Di queste sfumature, abbiamo migliaia di prove, ma..., all'interno di una singola specie.
Basti pensare - come già prima detto da Luciano Benassi - agli esseri umani: deriviamo da un progenitore comune ma siamo tanto diversi tra noi.
Queste sfumature dimostrano chiaramente che il nostro patrimonio genetico ha subito una modificazione nel corso dei millenni, modificazione strettamente correlata all'ambiente in cui l'uomo - o qualsiasi forma vivente si voglia prendere in considerazione - vive.
I 'buchi' esistenti tra una specie e l'altra sono invece troppo grossi e non verranno mai colmati se non con... la mano di Dio. Perche', allora, una teoria tanto assurda come l'evoluzionismo e tanto chiaramente contraddittoria tiene banco nel campo scientifico da piu' di 100 anni?
A mio giudizio per due motivi principali.
Il primo e' che gli evoluzionisti piu' "convinti" sono anche quelli che in maniera piu' determinata vogliono negare Dio: l'orgoglio e l'arroganza annebbia loro completamente la vista.
Questo "annebbiamento generale" delle menti degli scienziati e' molto pericoloso perche' il progresso raggiunto nel campo scientifico potrebbe portare allo stravolgimento ed all'annullamento dell'umanita' intera.
Il secondo - che é anche quello che come biologo mi ha invogliato ad occuparmi in maniera piu' approfondita dell'origine della vita - e' che finora i 'creazionisti' hanno speso gran parte del loro tempo a cercare prove contro l'evoluzionismo e non prove a favore del creazionismo


1 Prof. George Wald, Premio Nobel

2 Domenico Ravalico: 'La Creazione non è una favola' - vedi sito internet www.fuocovivo.org con elaborazione grafica del Prof. Giorgio Nicolini e di Vittore Saladino

3 John Wilson Professore della Harvard University, oftalmologo di fama mondiale: 'Eye and Vision' (Occhio e visione)

4 opera citata

5 Rochard Young, scienziato, professore di anatomia microscopica a Los Angeles, successore del Prof. Wilson

6 G.Landolina: 'Alla ricerca del Paradiso perduto' - Cap. 17 - Ed. Segno, 1997

7 Luciano Benassi:  Cristianità, n. 05, 1983