CAP. 23

QUINTO GIORNO
(2)

LA VERITA' SCIENTIFICA E QUELLA DELLA... 'LOGICA'.

 

23.1 La seconda Creazione.

Segretario: Sentiamo però cosa dice ora F. Crombette sul quinto giorno...

F. Crombette: Arriviamo ai versetti da 20 a 23 del capitolo I della Genesi che formano un tutto relativo alla quinta generazione:

i

Traduzione col copto, coordinando questo testo:

Una seconda volta, oltre alla prima, Ehélohidjm disse:
"Farò in modo che l'argilla si moltiplichi". Egli disse: "Possano moltiplicarsi a partire dalla terra esseri che si muovono; possano camminare sulla terra, possano nuotare; abbiano la possibilità di stare in aria; gli uni che abbondano nel cielo, gli altri che abbondano sulla superficie che è sotto il cielo". 
Per effetto della Parola, la terra inviò da una parte e dall'altra creature all'acqua, alla terra e fino alle regioni del cielo; essa fece completamente le numerosissime cose ordinate dalla Parola emessa. 
Allora, Ehélohidjm emise numerose parole in virtù delle quali arrivò a produrre tutte le specie che abitano nei fiumi e che possono nuotarvi da una parte e dall'altra; quelli che sono correnti e striscianti, numerosissimi secondo le loro diverse specie, riuniti in massa sulla terra per vivervi ed abitarla; esseri capaci di muoversi e di andare camminando; e quelli che salgono nel cielo e di cui si contano numerosi tipi diversi, che sono capaci di andare più in alto degli altri.  Ehélohidjm notò giudiziosamente che queste cose erano convenienti. Saggiamente Egli li riunì per coppie allo scopo della generazione. Ehélohidjm fece le loro parti genitali ardenti, aventi la forza di produrre e di aggiungere molti rampolli che inseminano le acque (marine) ed inseminano le ramificazioni delle sorgenti (corsi d'acqua); che abitano la grande distesa del cielo; che hanno la loro abitazione scavata nella terra
Ciò che, prima che la Parola fosse pronunciata, era nascosto al principio, fu, dopo che la Parola fu pronunciata, ciò che fu visto alla fine. 
La generazione così prodotta fu la quinta.

Notiamo che, per dire "cinque" gli Ebrei utilizzavano l'immagine delle dita: quelle che sono associate nella mano.
Risulta da questo testo che gli esseri della quinta generazione furono formati, come gli altri, partendo dalle sostanze minerali della terra e non da quelle dell'acqua; tali esseri compresero i pesci, i rettili e gli uccelli secondo quanto si constata in geologia. 
E se la geologia trova già al Primario degli esseri di questo tipo, essa non contraddice Mosè che prende la precauzione di dire: "Una seconda volta oltre alla prima", indicando con ciò che vi erano stati anteriormente degli animali provvisori.  Questo è almeno il senso che si può trarre dalle lettere i e i ...

Altra osservazione di capitale importanza: il racconto mosaico ci informa che è in virtù delle numerose parole emesse da Ehélohidjm che furono creati gli esseri che nuotano, che strisciano e che volano nelle loro diverse specie. 
Ora, queste parole non furono emesse in anticipo, in una sola volta, come se Dio avesse lanciato in una sola volta, fin dall'origine, le forze che dovevano agire nella creazione e si fosse ritirato poi nell'inazione, secondo la tesi di certi teologi. 
No, ogni volta che Dio vuol passare da una specie all'altra, Egli emette una parola creatrice
Il termine di specie impiegato da Mosè non corrisponde necessariamente alle specie della nostra classificazione sistematica stabilita su delle differenze che non hanno sempre un carattere rigoroso di invariabilità, poichè noi stessi le discutiamo e le revisioniamo.  Ma, nella misura in cui esse sono irriducibili le une alle altre, sono delle vere specie. 
Dio, è forse partito dall'argilla a ogni nuova specie che creava, secondo la tesi di de Fabre, oppure ha agito sul feto ancora malleabile di un primo essere inferiore per farne nascere una nuova specie? 
Le due opinioni ci sembrano sostenibili.  Esse rischiano molto, del resto, di restare delle opinioni, giacché non sembra che gli uomini possano creare delle nuove specie vere nell'una o nell'altra maniera. 
Le differenze fondamentali che esistono fra le varie specie depongono a favore della prima opinione; la 'plasticità' degli esseri nell'ambito limitato della propria specie è una presunzione a vantaggio della seconda. 
Bisogna nondimeno rifarsi alla formazione diretta a partire dalla 'terra' per i grandi tipi di organizzazione e, pertanto, logicamente nulla si opporrebbe a che le specie stesse 'partano', direttamente dalla terra. 
In ogni modo, la chimica ha rivelato che non c'erano differenze essenziali tra composti organici e inorganici, tanto che gli esseri animati sono appunto della "terra" organizzata, animata da un principio di vita trascendente.

Segretario: Una prima riflessione mi viene spontanea dal confronto fra la decrittazione di F.Crombette ed il testo biblico...
La Genesi accenna - nel quinto giorno - ad una creazione di animali acquatici e animali che volano mentre é solo nel 6° giorno - prima della creazione dell'uomo - che essa colloca la creazione degli animali che camminano sulla terra.
F. Crombette invece decritta ponendo nel quinto giorno anche la creazione degli animali 'terrestri'.
Mi sembrerebbe più logico che tutta la creazione animale, marittima, terrestre ed ... aerea fosse stata fatta nello stesso giorno, come dice Crombette.
Dal mio punto di vista - sia che abbia ragione il testo biblico o che l'abbia il testo di Crombette - la differenza,  non mi sembra poi del tutto importante.
Non vedo una vera e propria contraddizione nella Genesi: Dio potrebbe benissimo aver creato una parte del mondo animale nel quinto giorno ed un'altra parte - quella 'terrestre',  incluso l'uomo - nel sesto.
Lo vedremo forse meglio nella sessione di domani quando affronteremo direttamente il tema della creazione del 6° giorno. Dal punto di vista della sostanza quello che a mio avviso conta è che la prima creazione animale avviene nel quinto giorno e che - secondo Crombette - tutti gli animali verrebbero creati a partire dall'elemento 'terra', vale a dire mediante l'aggregazione di molecole minerali che sono parte della terra.
Questo, per analogia, é evidentemente il metodo che Dio seguirà poi con Adamo, creandolo appunto dalla 'terra', come indica lo stesso significato del nome di 'Adamo'.
Quanto alla teoria evoluzionistica in base alla quale i primi animali sarebbero stati marini per poi trasformarsi in anfibi e divenire progressivamente terrestri, la 'Voce' - della quale tutti abbiamo ormai compreso l'autorità - ci aveva detto:1

«...Solo Dio può ordinare il caos e popolarlo delle innumeri creature che formano il Creato.
E questo potentissimo Creatore non ha avuto limitazioni nel suo creare, che fu molteplice, né nel creare creature già perfette, ognuna secondo il fine per il quale è stata creata.
E' stolto pensare che Dio abbia creato, volendo darsi un Creato, cose informi, attendendo di essere da esse glorificato quando le singole creature, e tutte le creature, avessero raggiunto, con successive evoluzioni, la perfezione della loro natura perché fossero atte al fine naturale o soprannaturale per il quale sono state create...».

Una seconda riflessione é quella relativa alla interpretazione che Crombette, sembra dare alle prime parole del suo testo coordinato: «Una seconda volta, oltre alla prima, Eheloohidjm disse: 'Farò in modo che l'argilla si moltiplichi...'».
Egli ipotizza infatti che quel 'una seconda volta' possa presupporre una seconda creazione animale dall'argilla rispetto ad una creazione animale - sempre dall'argilla - che avrebbe potuto essere precedente.
Secondo me - pur non escludendo nulla perché siamo sempre nel campo delle ipotesi - mi sembrerebbe che dove il testo decrittato da Crombette accenna genericamente ad una creazione dall'argilla per la seconda volta, non alluda necessariamente ad 'una prima volta' di un'altra precedente creazione 'animale', ma semplicemente solo ad un'altra creazione dall'argilla già avvenuta precedentemente e cioè la creazione vegetale del terzo giorno.
Nella creazione vegetale del terzo giorno lo stesso Crombette aveva infatti decrittato: 'Operando saggiamente, Ehèlohidjm  concepì di nuovo di produrre germi di specie di piante forniti a partire dalla terra...'.

Dalla 'terra' - diceva il testo - dunque dall'argilla.

 

23.2 La Parola e la doppia verità.

Un'ultima considerazione...
Nella decrittazione del testo fatta da Crombette, quando Ehélohidjm crea, è interessante leggere che Egli lo fa attraverso la 'Parola', e noi sappiamo che la Parola altri non é che il Verbo, cioè la seconda Persona della Trinità che traduce in azione realizzativa la volontà del Padre.
E' quanto sottintende la Dottrina cristiana quando si riferisce al 'ruolo' del Verbo, Parola del Padre, ed é anche quanto dice espressamente l'evangelista Giovanni nel celebre mistico Prologo del suo Vangelo quando egli - parlando della Creazione e di Gesù Cristo - scrive: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principo presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di ciò che esiste...».2
Ma anche San Paolo precisa che il Figlio diletto ‘è l’immagine del Dio invisibile… Per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla Terra. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di Lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte le cose sussistono in lui’.3
Qui ritorna il famoso concetto del 'Cristocentrismo' di cui abbiamo già trattato diffusamente ieri4 parlando della Creazione dell'Universo nonché oggi, parlando della formazione del continente unico Pangea e della posizione geografica centrale di Gerusalemme.
Forse, però, ci affanniamo troppo a voler dimostrare nei minimi particolari ed in maniera razionale come possa aver agito Dio nella sua Creazione, quasi che solo la razionalità scientifica del nostro ragionamento possa rendere credibile l'operato attribuito a Dio.
Da un punto di vista generale - indipendentemente dalle decrittazioni di F. Crombette, peraltro estremamente interessanti ma che non vanno certo intese come verità di fede - dovremmo secondo me considerare il testo biblico ufficiale non in maniera solo e strettamente letterale come fanno taluni, ma - pur tenendo ben presente la interpretazione letterale per non cadere nel trabocchetto del simbolismo e dell'allegoria che altrimenti possono farci dire tutto ed il contrario di tutto - badare alla sostanza spirituale che Dio, attraverso il profeta, ci ha voluto trasmettere.
Da questo punto di vista - anche se io stesso sono un 'razionalista' al quale, come avrete forse capito, piace spaccare il capello in quattro - mi piacerebbe poter invece dire (ma con spirito ben diverso da quello di quei cinici critici biblici ai quali avevo accennato prima) che - togli, aggiungi, rettifica ed interpreta - quello che a me veramente interessa è che 'Dio ha creato il mondo, la vita, esseri vegetali ed animali, uomo compreso, ognuno secondo la sua specie!'.
In tutti gli interventi della 'Voce' sulla Creazione voi avrete peraltro notato che non si entra specificatamente nell'ambito delle diverse ipotesi 'scientifiche' avanzate dall'uomo, che non vengono espressamente né confermate e né contraddette.
I conferenzieri - compreso F. Crombette - vengono lasciati liberi di congetturare e trarre le loro conclusioni, mentre la 'Voce' si riserva - solo quando proprio è necessario e solo per suggerirci velatamente la giusta direzione di marcia - qualche intervento di mero carattere generale, parlando dall'Alto e... volando 'alto', senza seguire la nostra razionalità e verità 'scientifica' quanto mostrando piuttosto la Verità della sua... Logica.

Luce:
Esiste una verità 'scientifica' e ne esiste una... Logica.
La prima si affanna a dimostrare delle tesi sotto forma di teorie, oppure, caso più frequente, trasforma le teorie in tesi alle quali si sforza di dare un qualche supporto 'scientifico'.
Questo è il cammino della scienza e non di rado è un cammino lineare e corretto.
'Non di rado', ho detto. Perché, nella maggior parte dei casi, della miriade di ipotesi 'scientifiche' presentate come verità da chi le propugna, solo alcune, direi poche, diventano davvero scoperte fondamentali della scienza.
Ma Dio non deve 'scoprire' niente, perché è Dio stesso che ha creato le leggi che voi cercate di scoprire ma che solo potete per ora scalfire.
Il vostro è un cammino tortuoso e faticoso che - attraverso la vostra scienza  - non porta alla Verità che è invece Sapienza.
Dio dunque - per cercare di convincervi - non usa i procedimenti della vostra scienza , ma usa quelli della 'Logica', che è superiore alla scienza perché é appunto Sapienza.
Dio è l'evidenza, e l'Evidenza non ha bisogno di dimostrazione. Chi non vuole vedere l'Evidenza non potrà nemmeno voler vedere Dio. E' quanto dissi con la parabola di Lazzaro e del ricco Epulone...
Non c'é Dio senza Sapienza, non c'è sapienza - nella scienza - senza Dio!


1 Vedi Cap. 15.3

2 Gv 1, 1-3 - La Sacra Bibbia, Edizione ufficiale della C.E.I.

3 S.Paolo: Colossesi (1, 15-17)

4 Dell'autore vedi il primo volume di questa serie di 'Genesi': Cap. 7.1: 'La creazione dell'Universo in Cristo imprime nel mondo il sigillo della 'Cristicità'. Vedi anche l'opera nel suo sito internet https://www.ilcatecumeno.net