CAP. 1
LA CREAZIONE DELL’UNIVERSO.1
1.1 La creazione dell’universo secondo la scienza…
Segretario: Nella mia qualità di Segretario di questa ‘Conferenza’ mi è stato affidato il compito di orientarne i lavori.
Proporrei pertanto di programmarli su sei giornate, tante quanto quelle della Creazione, mentre nella settima anche noi – come il Padre – ci prenderemo il nostro sacrosanto riposo, chiudendo i lavori e traendone le conclusioni.
Ecco dunque l’ordine del giorno di questa prima sessione:
Genesi
(1, 1-5)
Primo giorno
1,1. In principio Dio creò il cielo e la terra.
1,2. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.
1,3. Dio disse: « Sia la luce! ». E la luce fu.
1,4. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre
1,5. e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina: primo giorno
La scienza, oggigiorno – sulla base di un calcolo a ritroso della velocità di fuga delle galassie – pensa di poter datare l’origine dell’universo a quindici miliardi di anni fa, quando sarebbe scoppiato il famoso Big-bang che – grazie ad una misteriosa immane esplosione di Energia – avrebbe dato l’avvio, dal nulla, ai processi che hanno poi portato alla costituzione dell’Universo materiale che oggi conosciamo.
Come obbedendo ad un comando misterioso, l’Energia si è scatenata dal Nulla in una esplosione immane.
Le particelle di materia, quelle dei primi istanti, cominciarono ad allontanarsi l’una dall’altra.
Dopo un centesimo di secondo dal momento ‘zero’, si presume che il calore liberato da questa esplosione di energia dovesse aggirarsi intorno ai cento miliardi di gradi centigradi…
La ‘materia’ primordiale – secondo questa diffusa teoria anche se non da tutti condivisa – era costituita da quelle che la fisica moderna chiama ‘particelle elementari’, come gli elettroni, i positoni, i neutrini e tanti, tanti fotoni, che potremmo definire come ‘luce’, considerati particelle di massa zero che viaggiano alla velocità della luce.
Ecco però che qualcuno desidera intervenire…
Weinberg2: Una temperatura così elevata che nessun elemento della comune materia - molecole, atomi, persino nuclei di atomi - avrebbe potuto mantenere la propria coesione…
L’universo è in questa fase più semplice da descrivere di quanto non sarà mai più in seguito. É pieno di un miscuglio indifferenziato di materia e di radiazione, e ciascuna particella entra rapidissimamente in urto con le altre…, l’universo è così denso che anche i neutrini, i quali potrebbero viaggiare per anni attraverso lastre di piombo senza essere diffusi, sono mantenuti in equilibrio termodinamico con gli elettroni, i positoni, i fotoni da rapide collisioni sia con essi sia tra loro.
Hawking3: Nell'istante del Big-bang si pensa che l'universo avesse dimensioni zero e che fosse quindi infinitamente caldo. Ma all'espandersi dell'universo la temperatura della radiazione diminuì. Un secondo dopo il Big-Bang la temperatura era scesa a circa dieci miliardi di gradi. Questa è una temperatura un migliaio di volte maggiore di quella vigente al centro del Sole, ma temperature elevate come questa si raggiungono in esplosioni di bombe H... circa cento secondi dopo il Big Bang la temperatura era scesa ad un miliardo di gradi, la temperatura vigente all'interno delle stelle più calde. A questa temperatura protoni e neutroni non avevano più energia sufficiente a sottrarsi all'attrazione della forza nucleare forte, e avevano cominciato a combinarsi insieme...
Segretario: Da quanto ascoltato mi sembra di capire che quello fosse il Caos, un caos nato dal Nulla grazie ad una esplosione di Energia.
Ma cosa sarà mai questa misteriosa Energia?
La teoria cosmogonica moderna del Big-bang parla di questa misteriosa esplosione di Energia dal Nulla, a partire da un momento ‘zero’, ma non riesce a risolvere il problema fondamentale della Causa che ha messo in moto l’evento (poiché il Big-bang è evidentemente un effetto…) né tantomeno in cosa consista questa misteriosa Energia senza la quale non avrebbe potuto nascere la materia.
Quella del Big-Bang, anche se è al momento la più accreditata, non è tuttavia l’unica teoria sull’origine dell’universo.
Le teorie scientifiche sono spesso come le mode: cambiano con il passare del tempo quando – stanco magari di quella vecchia che lascia ancora aperti molti problemi che non vengono risolti da quella specifica teoria – qualche scienziato ‘creativo’ ne tira fuori un’altra che gli sembra migliore e – grazie anche al suo ascendente e alla sua ‘leadership’ scientifica – finisce per farla accettare anche a molti altri.
Fino alla successiva teoria, naturalmente…!
Hubble, nel 1929 aveva fatto una grande scoperta: le galassie si allontanano l’una dall’altra, e lo fanno con una velocità tanto più grande quanto più sono lontane. Questo si spiegherebbe se considerassimo l’universo come in espansione per cui ogni sistema stellare si allontana da ogni altro per il progressivo dilatarsi dello spazio.
Se l’universo si espande si può pensare che nel passato la sua massa dovesse essere concentrata in uno spazio minore.
A questa teoria è stata contrapposta invece quella dell’universo stazionario formulata da H. Bondi ed altri scienziati nel 1948.
La teoria del Big-bang era invece stata formulata da G. Gamov nel 1946.
Secondo quest’ultima, l’universo come noi oggi lo osserviamo doveva essere concentrato in un volume più piccolo di un atomo, con una densità pressocché infinita ed una temperatura di miliardi e miliardi di gradi. Si sarebbe trattato di un nucleo primordiale di energia pura e non sappiamo chi lo abbia formato, né il come né il perché.
All’improvviso, questa sorta di ‘uovo cosmico’ si sarebbe squarciato con una esplosione immane creando una sfera di fuoco in rapidissima espansione che, da allora, ha continuato a raffreddarsi ed a rallentare.
Proseguirà l’espansione dell’universo? L’espansione continuerà senza fine o le galassie finiranno per arrestare la loro fuga e – sotto l’effetto della forza di gravità – cominceranno a contrarsi con un aumento della temperatura fino alla disintegrazione finale ed al ritorno alla stato di energia pura, come all’inizio?
Ricordo che mi ero letto un interessante saggio scritto qualche anno fa da Jean Guitton4, considerato l'ultimo grande pensatore filosofico cristiano. Si intitola: 'Dio e la Scienza, verso il Metarealismo’. 5
Si tratta di una sorta di ‘dialogo a tre’, lui con i due scienziati Grichka Bogdanov e Igor Bogdanov, studiosi rispettivamente di fisica teorica e astrofisica, nel corso del quale – partendo da una banale chiave di ferro che si trovano fra le mani – cominciavano tutti e tre a ragionare e dialogare sulle origini remote di quel metallo di cui la chiave era fatta.
I tre partivano da un concetto, e cioè che le eccezionali scoperte della scienza contemporanea, inducevano – come aveva detto il famoso fisico Eddington – alla conclusione'che la religione è divenuta possibile, per uno scienziato ragionevole, verso il 1927'…
Desidera la parola? Certo, ah…, ma lei è Jean Guitton in persona, prego…
Jean Guitton: Il 1927 è uno degli anni più importanti della storia del pensiero contemporaneo; segna infatti il debutto della filosofia metarealista. È l'anno in cui Heisenberg enuncia il principio di indeterminazione, in cui il canonico Lemaitre formula la sua teoria sull'espansione dell'universo, in cui Einstein propone la teoria del campo unificato, in cui Teilhard de Chardin pubblica i primi elementi della sua opera. Ed è l'anno del Congresso di Copenhagen, che segna la nascita ufficiale della teoria quantistica.
Segretario: Ricordo che le domande che voi tre vi ponevate erano: da dove viene l'universo, che cosa è la materia, perché c'è qualcosa anziché il niente, e così via.
Il dialogo voleva dimostrare fra l'altro che si stava avvicinando il momento di una riconciliazione fra scienziati e filosofi, fra Scienza e Fede, come già 'annunciato' da maestri dallo 'spirito profetico' come Bergson, De Broglie, e tanti altri.
Quali sono i rapporti fra spirito e materia? Vi è spirito all'interno della materia?
Nell'impossibilità di dar corpo allo spirito e di studiarlo, la Scienza – mi ricordo che dicevate – ha finito per studiare solo la materia sfociando così in un ateismo virtuale.
Jean Guitton: Le teorie più recenti riguardanti gli inizi dell'universo fanno appello a nozioni di ordine metafisico, nel senso letterale del termine. Volete un esempio? La descrizione che il fisico John Wheeler fa di quel 'qualche cosa' che ha preceduto la creazione dell'universo: 'tutto quello che noi conosciamo trova origine in un oceano infinito di energia che assomiglia al nulla...".
Segretario: Bene, io mi dico che questo concetto di energia infinita che assomiglia al nulla mi lascia allibito.
I. Bogdanov: A questa età incredibilmente piccola l'intero universo, con tutto quello che conterrà più tardi, le galassie, i pianeti, la terra con i suoi alberi, i suoi fiori e la famosa chiave, tutto questo è contenuto in una sfera di una piccolezza inimmaginabile ossia alcuni miliardi di miliardi di miliardi di volte più piccolo del nucleo di un atomo... 6
G. Bogdanov: Tutto ciò in un universo che è molti miliardi di volte più piccolo della capocchia di uno spillo! Quest'epoca è forse la più folle della storia cosmica. Gli avvenimenti si susseguono ad un ritmo allucinante, a tal punto che succedono molte più cose in questi miliardesimi di secondo che nei miliardi di anni che seguiranno...
1.2 La creazione dell’universo secondo la Sapienza!
Segretario: Prendo atto del fatto che la scienza parla oggi di un universo creatosi dal nulla, quindici miliardi di anni fa e che la Terra verrebbe datata a 5 miliardi di anni or sono per dare origine, nelle ultime migliaia o decine di migliaia di anni, alla specie umana – l’homo sapiens-sapiens – evolutasi da una scimmia.
La Genesi se la sbriga però in un solo giorno. Come sono possibili queste incongruenze?
La scienza ipotizza che il Big-bang si sia creato da sé, anche se misteriosamente, e dal nulla. La Genesi concorda sul ‘nulla’ ma dice invece che a crearlo è stato Dio…
Luce:7
Dal nulla Dio creò l'universo.
L'unico senso all'esistenza che l'uomo conduce, l'unico senso al creato, è quello di riconoscere Dio Creatore.
Così come la scienza ritiene una legge 'valida' quando 'soddisfa' a tutte le esigenze, salvo 'annullarla' quando si contraddice, così – se la scienza fosse Scienza – dovrebbe capire che l'unica 'Teoria' che spieghi tutto, il Creato come l'Increato, è quella di Dio e soprattutto quella della Dottrina cristiana.
Con la Dottrina che Cristo venne ad insegnare, con i lumi di Sapienza che Io detti ai profeti, ogni cosa acquista un senso, tutto rientra in un ordine, non solo fisico, come quello del creato 'materiale', ma anche morale e spirituale.
Alla luce della Dottrina dello Spirito acquista un senso la creazione dell'universo, acquista un senso la creazione del regno vegetale ed animale, la creazione dell'uomo, con la sua natura essenzialmente spirituale ma dotato – all'origine – di quel tanto di 'carne equilibrata' da apprezzare santamente le bellezze di una natura integra e splendida che neppure i miei angeli, puri esseri spirituali, possono apprezzare. Ecco il dono che Io avevo fatto all'uomo: uno spirito fatto per amare Dio, un corpo fatto per amare santamente la natura. Elettroni, neutroni, protoni, fotoni, tutto quello che vuoi ma costituita, per voi, da alberi verdi, fiumi ridenti, monti imbiancati, cielo terso e azzurro, sole caldo e benefico. Tutto quello che, scientificamente, potrebbe essere per voi arido ed ostile è stato messo insieme per farvi – voi spiriti fasciati di carne – apprezzare Dio attraverso la materia a voi percepibile.
Quale inno più bello a Dio, come non può apparirti straordinaria questa natura visibile, ora che sai bene di cosa essa è composta?
Poi venne il Peccato. E con il Peccato il Dolore.
Ma, ancora una volta, 'tutto' si spiega alla luce della Dottrina dello Spirito, perché del Peccato se ne comprende l'Origine e l'effetto in termini di 'dolore' come pure il fatto che – attraverso la 'legge' del dolore – Dio ha saputo, sol che l'uomo lo voglia, trasformare in Bene anche l'effetto negativo del Peccato. Tutto rivolto al Fine ultimo.
Tutte le leggi scientifiche della Scienza di Dio rispondono e danno una spiegazione coerente a tutte le domande, ed il quadro finale che ne emerge è un quadro completo dove ogni tassello del mosaico ha un senso e completa quello che gli è attiguo.
Ecco, una riflessione che puoi fare quando studi la fisica, l'astrofisica, la chimica, la biologia, la botanica e ... l'origine dell'uomo. Tutto, tutto, proprio tutto si spiega alla Luce di Dio e del Progetto Creativo di Dio.
Parla pure di questo nel tuo apostolato, a quelli come te.
Falli riflettere, ara la zolla, metti il seme e poi lascia che il tempo faccia il suo corso.
Voi dite che ho atteso 15 miliardi di anni, potrò ben attendere la vita di un uomo. E quando sarà il momento, quando quell'uomo – forte del suo orgoglio e della sua natura traviata – avrà il suo primo attimo di debolezza che farà rompere la dura zolla, ecco Io allora verserò su quel cuore l'acqua benedetta della mia illuminazione. E nel suolo da te reso fertile, predisposto con il tuo seme, Io farò germogliare – nell'uomo non protervo e di buona volontà – quel seme lontano, il seme del dubbio che tu avrai posto con la tua sicurezza, il seme di una speranza che – al momento – la ragione, che non ragiona, respinge.
Ecco l'apostolato, figlio mio. Non trionfi, non riconoscimenti, non gratificazioni ma dissodamento faticoso della 'terra', lavoro duro, fatto in condizioni spesso ostili ma che, al momento buono, sapendo attendere, quando le circostanze lo renderanno possibile, Io farò risplendere della gloria della natura, quella spirituale. Perché tu sei il contadino che ara e semina, Io sono, sempre, il Raccoglitore che verrà a tagliare il Grano Eterno dell' Eterno Granaio del Signore: il Popolo dei Figli di Dio.
Segretario: Ecco, da questo intervento della ‘Luce’ emerge che l’universo è stato creato proprio dal nulla, e soprattutto è stato creato proprio da Dio.
Azaria:8
Il Padre si manifesta per la prima volta nella Creazione. Immensa Epifania della Potenza che, dal nulla, ha fatto tutto, perché il Tutto può fare dal nulla le cose, mentre il nulla, il non essere, non può da sé formarsi né formare.
Risposta ai superbi negatori di Dio è ciò che i loro occhi vedono, innegabilmente vedono, e l’impotenza, che la loro superbia non può che constatare, del loro non poter creare dal nulla un filo, un solo filo d’erba.
Non è creare ciò che essi fanno di strumenti, o farmaci, o incroci nuovi di metalli, di piante, di animali. Questo è lavorare su materie già esistenti.
Creare è quando dal nulla si ottiene questo tutto che vi circonda, questo firmamento con i suoi pianeti, questi mari con le loro acque, questa terra con le piante e gli animali che l’abitano, questi uomini sorti dalla polvere prima, da Dio trasformata in uomo, questo creato uomo che viene non solo vivificato di vita limitata, ma di vita eterna con lo spirito, non solo munito d’istinto ma di intelletto.
Questo è creare.
E il Creatore si è manifestato nel creare. La prima Epifania di Dio posta come un raggiante sole al principio dei tempi per non offuscarsi più, mai più.
Quale l’organismo che duri, una volta formato, in eterno?
Quale la cosa che non conosca dispersione, offuscamento, disgregazione, dimenticanza, morte? Gli astri, anche il sommo sole, un momento verrà che non saranno più. I continenti più non sono quali erano quando la terra fu creata da Dio. Le dinastie periscono. Dei grandi che furono, molte volte è ignorato il nome perché i secoli l’hanno ricoperto della polvere obliosa del tempo. Ma l’Epifania del Creatore e Padre è e sarà. Perché coi risorti dell’Ultimo Giorno resterà di questa Epifania la parte superperfetta della perfetta: ossia i Viventi, gli Uomini, gli eterni.
Resti sbalordita anima mia? Non ti pare proprio dire superperfetti i dannati? Essi saranno la perfezione del Male e testimonieranno laggiù, nel Regno del Ribelle che non volle piegare il suo spirito in adorazione del Perfettissimo, e dio volle essere al posto di Dio, ciò che può Colui che egli volle trattare da suo pari; ciò che può come Creatore, ciò che può come Giudice: fare dal nulla degli esseri non solo vitali ma eterni, non solo animali ma dotati di spirito e giudicarli con tutto il loro essere, dando a tutto ciò che fu ribelle ciò che ha meritato, mantenendoli viventi nei secoli mentre tutto quanto è stato creato conoscerà morte, e segregandoli nel regno da loro liberamente eletto per loro regno.
Segretario: Alla luce di quanto abbiamo sentito da Azaria mi dico che l’idea che fin dall’inizio emerge qui in Genesi, e cioè che sia stato Dio a dare origine all’universo, ben difficilmente possa essere considerato un racconto mitologico, come invece sostengono tanti atei assimilando il racconto di Genesi ad altri racconti cosmogonici pagani delle antiche civiltà assire e babilonesi, racconti che, secondo queste tesi sostanzialmente atee, gli antichi ebrei avrebbero copiato, spiritualizzandone tuttavia i contenuti.
Un mito sarà pure un mito, ma la complessità dei fenomeni fisici e la perfezione delle leggi, che governano la materia mi impediscono di pensare ad una nascita dell’universo dovuta al Caso, ma piuttosto ad una Causa specifica originante che io chiamo Dio.
Un mito…! Si parla sempre di ‘mito… A volte mi chiedo cosa si voglia veramente intendere con questa parola, forse una sorta di favola o di leggenda?
R. Bultmann:9 Con il concetto di ‘mito’ si intende riferirsi al racconto di un fatto o di un evento in cui intervengono forze o persone soprannaturali, sovrumane….
Il ‘pensiero mitico’ è il concetto opposto a quello di ‘pensiero scientifico’…
Il pensiero mitico attribuisce certi fenomeni ed eventi a potenze soprannaturali ‘divine’, mentre il pensiero scientifico è quello che ha a che fare con il nesso di causa ed effetto…
La differenza fra il pensiero mitico e quello scientifico è che quest’ultimo non ricerca l’origine del mondo, come fa quello mitico, in una potenza o divinità extraumana…
Per il pensiero mitico il ‘mondo’ e quanto vi avviene, come pure la vita personale dell’uomo, sono ‘aperti’ all’intervento delle forze dell’aldilà, per il pensiero scientifico il mondo è invece chiuso all’intervento di potenze ‘non mondane’.
Il mito è dunque l’espressione d’un preciso modo di comprendere l’esistenza umana, situata in una realtà del mondo diversa da quella considerata dalla scienza.
La demitizzazione vuol mettere in risalto l’autentica intenzione del mito, e cioè quella di parlare della esistenza umana, del suo essere fondata e limitata da una potenza non mondana dell’aldilà.
La demitizzazione è una critica all’immagine del mondo propria del mito.
La demitizzazione degli scritti biblici è pertanto una critica dell’immagine mitologica del mondo che è propria della Bibbia.
Il pensiero scientifico distrugge l’immagine mitologica del mondo che risulta dalla Bibbia e nel conflitto fra pensiero mitico e pensiero scientifico la vittoria è per quest’ultimo.
La critica demitizzante che investe la letteratura biblica non consiste nell’eliminare i passi di carattere ‘mitologico’, bensì nell’interpretarli per coglierne esattamente il senso.
Il mito parla quindi di una realtà ma lo fa in forma inadeguata.
La realtà è quella del mondo delle scienze e della tecnica ed è demitizzante perché prescinde dalle forze soprannaturali.
La scienza della natura non ha bisogno dell’ipotesi ‘Dio’ poiché le forze che ne determinano gli eventi sono, per essa, immanenti.
Analogamente essa elimina l’idea del miracolo come evento soprannaturale che interrompe il nesso causale dei fenomeni mondani.
Segretario: Dunque, mi sembra di comprendere che Bultmann (apprezzato da molti teologi modernisti perché noto inventore della ‘demitizzazione’ dell’Antico e del Nuovo Testamento, ritenuti appunto da lui in gran parte ‘mitici’ e non certo espressione di rivelazione divina) ritenga che l’uomo antico – considerato ignorante, ingenuo e credulone, e comunque poco ‘scientifico’ – tendesse ad attribuire ad un ‘dio’ tutti i fenomeni di cui non sapesse darsi una motivazione ‘razionale’.
Mi pare di comprendere che con Bultmann siamo dunque di fronte anche oggi ad una netta contrapposizione fra quello che egli chiama ‘pensiero scientifico’ e ‘pensiero mitico’, intendendosi per quest’ultimo quello espresso dal testo della Bibbia.
Beh…, devo ammettere che questo purtroppo è ciò che pensa oggi la scienza ‘ufficiale’ …
Luce10:
Dio e la Scienza.
Scrivi pure minuscolo, perché Scienza maiuscola è solo quella illuminata dalla Sapienza di Dio.
Dio e la scienza.
La scienza adotta il sistema empirico, quello del ragionamento, quello della dimostrazione.
Ma cosa c'è di 'empirico' in Dio? Come potete 'ragionare', voi, nella vostra dimensione umana, per giunta imperfetta perché viziata dal Peccato d'origine, su quello che deve essere, su quello che è Dio? Come potete, voi, 'dimostrare' Dio?
È già presunzione il pensarlo, è presunzione 'presumere' di poter dimostrare l'indimostrabile, perché incomprensibile alle vostre umane capacità di intendere, Dio.
Dio non può essere 'dimostrato' da voi. Dio si 'dimostra' da sé, perché Dio è!, Dio è !, Dio è!
Solo i ciechi non lo vogliono vedere, solo i sordi – di spirito – non lo vogliono ascoltare.
Dio è sotto gli occhi di ciascuno di voi, ovunque, in ogni momento.
Non ha bisogno di 'dimostrazione': Dio è l'evidenza.
E allora cosa può la scienza?
La scienza che vuol 'dimostrare' Dio mostra essa per prima di non averlo saputo riconoscere in quello che è.
La scienza che lo vuol negare è scienza che si arrampica sui vetri pur di negare l'evidenza.
E allora nessun rapporto vi può essere fra Dio e la scienza, senza Sapienza.
Ma quando c'è la Sapienza ... Quando c'è la Sapienza quante cose insegna allora la Scienza. Quanti misteri che parlano di Dio.
Dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo.
Dai miliardi di galassie all'atomo, tutto parla di Dio, tutto parla della Infinità di Dio. Infinito nel grande, infinito nel piccolo, perché Dio è l'Infinito in tutti i sensi.
Guarda il piccolo bruco: verde, tranquillo, innocuo, si nutre di foglie, si mimetizza, si riproduce. Non è perfetto nel suo essere bruco? E quando diventa farfalla? Non ti fa pensare a quando voi uomini, liberati da questo corpo terreno, volate finalmente con la vostra anima a Dio?
E dal piccolo al grande (animale): tutto egualmente perfetto!
Cellula, autogenesi, evoluzione? scienza! minuscolo!
Io ho creato il mondo, Io ho creato le condizioni per la vita animale e vegetale, Io ho creato il mondo animale e vegetale.
E per ultimo, sì per ultimo, ho creato l'uomo, che non è già più 'animale', perché da Me provvisto di anima spirituale, e quindi punto intermedio di contatto – in questo senso 'scalino' della scala ascendente della natura, ma la mia 'scala' non quella che intendete voi – fra il gradino animale e quello spirituale.
Materia - vegetale - animale - uomo - spirituale - Dio.
Ecco la scala ascensionale. Sopra tutto: Dio, sotto il Tutto: il resto.
Dio e la scienza.
Come si può dialogare con una scienza che, negando i suoi presupposti, parte già con l'idea di dimostrare a priori che non esisti? Povero uomo imbevuto di scienza.
Ecco perché, se solo mi volete, se solo alzate gli occhi a Me, Io vi mando la Sapienza. E più li alzate più ve ne mando, e così via, finché la Sapienza non vi prende in braccio e vi porta direttamente a Me, perché Io sono Colui che è!
1 Sulla creazione dell’universo, della terra e dell’uomo, vedi dell’autore: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ - Capp. 1 al 36 - Edizioni Segno, 1997 - oppure sito internet http:// www.ilcatecumeno.net
2 Steven Weinberg (Premio Nobel per la fisica, 1979): ‘I primi tre minuti - L’affascinante storia dell’origine dell’universo’ - Oscar Saggi Mondadori
3 Stephen Hawking: famoso astrofisico, già professore di matematica lucasiana a Cambrige, posto occupato un tempo da Newton - ‘Dal Big-bang ai buchi neri’ - Superpocket
4 Jean Guitton: eminente filosofo cristiano del nostro tempo, membro dell’Accademia francese, allievo di Bergson e depositario del suo pensiero.
5 Jean Guitton, Grichka e Igor Bogdanov: ‘Dio e la scienza’ - Bompiani Editore - Saggi, 1993 Vedi anche Guido Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ - Cap. 10: ‘La sconvolgente nascita dell’universo’ - Ed. Segno 1997
6 Jean Guitton - G. Bogdanov - I. Bogdanov: ‘Dio e la scienza’ - Bompiani Editore
7 Trattasi qui della stessa ‘Luce’ che parla al Catecumeno in ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ - Cap. 9 - Ed. Segno 1997 dell’autore Guido Landolina
8 Maria Valtorta: ‘Il libro di Azaria’, pagg. 150/152 - Centro Ed. valtortiano di Isola del Liri
9 Rudolph Bultmann: famoso teologo del Novecento, padre della ‘demitizzazione’ dei Testi sacri, autore fra l’altro di ‘Nuovo testamento e mitologia’ - Queriniana, Brescia - Vedi anche di G. Landolina: “I Vangeli di Matteo, Marco, Luca e del ‘piccolo’ Giovanni” - Vol. II, Introduzione - Ed. Segno, 1997
10 G. Landolina: ‘Alla ricerca del Paradiso perduto’ - Cap. 5 - Edizioni Segno, 1997