Presentazione
Certi critici hanno voluto darci negli ultimi due secoli o una immagine di Gesù visto storicamente come un uomo realmente vissuto, ma che venne successivamente mitizzato e trasformato in ‘Dio’ dalla fantasia fabulatrice delle prime comunità cristiane, oppure l’immagine di un personaggio ‘ideale’ mai esistito al quale è stata poi fittiziamente ‘incollata’, per renderlo più credibile, quella di un personaggio ‘storico’, come se il personaggio ‘ideale’ fosse veramente vissuto.
Per dirla con Jean Guitton, queste due forme di pensiero lacerano Gesù riducendolo ad un prodotto dello spirito: prodotto dell’entusiasmo che crea gli eroi nel primo caso, prodotto della mistica che crea i miti nel secondo.
Secondo questi critici positivisti – che pur tanto peso hanno avuto nella cultura teologica moderna - è infatti impossibile credere alla ‘storicità’ del Gesù dei Vangeli, cioè ad un uomo che nasce da una vergine, che risorge dopo la morte, che appare e scompare materializzandosi e smaterializzandosi nel Cenacolo davanti agli apostoli, un Gesù che infine ascende ‘fisicamente’ al Cielo.
Non parliamo poi dei miracoli, magari come quello di Lazzaro, e neppure di liberazione di indemoniati.
Secondo questi critici razionalisti è a priori impossibile violare le leggi di natura, impossibile evidentemente persino a Dio che le ha create, ammesso che le abbia create un Dio e che l’universo – come molti di loro pensano - non si sia invece autogenerato.
Da quest’opera – che si avvale delle visioni di Maria Valtorta, grande scrittrice mistica moderna, come già fatto nel mio precedente “Il Vangelo del ‘grande’ e del ‘piccolo’ Giovanni ” - emergerà invece la realtà di un uomo realmente vissuto in un preciso contesto storico-sociale e contemporaneamente anche quella di un ‘Dio’ che – per illuminare l’Umanità e condurla alla salvezza spirituale – si è realmente fatto uomo, incarnandosi.
Se ne “Il Vangelo del ‘grande’ e del ‘piccolo’ Giovanni” rifulge di più il Verbo, figlio di Dio, il Dio-Uomo, qui - ne “I Vangeli diMatteo, Marco e Luca e del ‘piccolo’ Giovanni ” (appellativo, quest’ultimo, con cui Gesù chiamava affettuosamente Maria Valtorta che trascriveva le sue visioni di vita evangelica che fanno ora parte della sua Opera principale ‘L’Evangelo come mi è stato rivelato’) vedremo emergere di più l’Uomo-Dio, ma non «l’uomo fatto successivamente ‘dio’» né il «‘dio’ fatto successivamente uomo», bensì l’Uomo nel quale coesiste la realtà di una doppia natura, umana e divina.
Talvolta – nei casi meno frequenti - scetticismo e incredulità sottintendono una implicita volontà di negare, ma più spesso derivano da una non sufficiente informazione.
‘Chi non mi ama è perché non mi conosce’, diceva una volta mesto, allargando le braccia, il Gesù dell’Opera di Maria Valtorta.
Questo vuol dunque essere un libro per aiutare quegli scettici ed increduli la cui intelligenza si dimostri aperta e disponibile ad un confronto che non sia viziato da pregiudizi.
L’autore