23. Conclusione
23.1 – Cari amici
Cari amici,
mi sembra sia passata un' eternità da quando avevo cominciato a scrivere questo libro, e invece son passati solo pochi mesi.
Poi magari non vedrà mai le stampe, ma questo è un altro discorso e lo saprete: come è andata a finire, solo se leggerete queste parole.
Ma come mai mi sembra che sia passato così tanto tempo?
Mi accorgo che aveva ragione Einstein quando parlava della relatività del tempo e dello spazio, perchè non è il tempo in senso ‘assoluto’ quello che è passato ma siamo noi che in questo libro abbiamo parlato di tantissime cose: partendo da lontano per arrivare vicino, al principio di una Nuova Era.
Avevamo parlato, all'inizio, del 'contratto editoriale' che avevo da poco sottoscritto per l' altro libro, per passare poi subito dopo all' altro Contratto: quello sull' ascesi laicale, propostomi dalla Luce che voleva Le dessi una risposta non subito ma al momento delle preghiere della sera, per darmi il tempo di 'controllare' le 'clausole' contrattuali, anche quelle scritte in piccolo, come avevo voluto fare io con l' Editore.
Fu uno shock!, ma poi avevo detto: Accetto.
Roba da piangere e Lui, cioè Lei, cioè la Luce, mi aveva ripetuto quello che mi aveva già detto un' altra volta: 'Perchè piangi? Non sei forse felice di essere al mio servizio?''..
Poi avevamo parlato del titolo di questo libro: 'Alla scoperta del Paradiso perduto'. Vi ricordate?
Mi ero svegliato sognando queste precise parole e vedendomele in sogno come se fossero due 'fotogrammi', come quelle insegne al neon che lampeggiano. E subito dopo - mentre preparavo il caffè a mio figlio - sentivo quella parola… 'paralipomeni', che mi girava per la testa, e non sapevo cosa significasse per cui – cercando sul vocabolario – avevo trovato:
'composizione letteraria che è continuazione e compimento di un' altra'
Inoltre, quella melodia, sempre nella testa, cioè l' aria di quella dolce Romanza del tenore Andrea Bocelli:
'Con te partirò... paesi che non ho mai veduto e vissuto, con te... adesso sì li vedrò.... con te partirò su navi e per mari...'.
E poi L'intervista…: un sacco di pagine!
Roba da megalomani, altro che apprendisti asceti che devono coltivare l’umiltà!
E poi - appunto per impararla, l’ umiltà – la ricerca del significato della parola ‘Ascesi’ sul 'Dizionario del Cristianesimo' dello Zoffoli. Ricerca…? Sì…, insomma quella cosa che avevano fatto insieme – rimbeccandosi – la testa di destra e quella di sinistra, ricordate?
E poi nella prospettiva dell' ascesi, l' importanza della Preghiera e meditazione, altrimenti non si ‘ascende’.
E poi, non sul 'Dizionario', ma su 'Il Cristianesimo: corso di teologia cattolica', però sempre dello Zoffoli, lo studio più approfondito di come si fa l’ ascesi.
E ci siam allora tirati giù Il manuale dell' asceta..., autodidatta e ‘laicale’, naturalmente. Sì…, laicale: quello che – volendo - potreste fare anche voi, che fa bene alla salute spirituale, fa risparmiare e fa bene anche alla 'linea' corporale.
E poi la lettera Cara amica mia..., a quella mia amica, quella dove le parlavo del 'dolore' e le spiegavo che le disgrazie ‘non è Dio che le manda’...
E poi - poichè una ciliegia tira l' altra e per rimaner nel tema delle 'disgrazie’: cioè del 'dolore' – si è parlato del Libro di Giobbe, quello che io non avevo mai voluto leggere perchè il dolore mi fa paura solo a sentirne parlare.
E poi mi ero fatto L'agenda giornaliera per l' ascesi, con l' aiuto solerte dell' Electronic Organizer, ricordate?
Tutti gli 'impegni' scadenzati e programmati dalle 06.00: col gallo, alle 23.30: preghiera della notte.
E poi la meditazione su La pazienza di Giobbe e la Legge della Prova sempre sul tema del dolore e sul significato delle prove della vita , perchè è da quando l' uomo esiste che si chiede perchè mai ci sia il ‘dolore’, quale ne sia il significato profondo e perchè si debba tanto soffrire se Dio è così buono come dicono.
Qui era però finita che mi ero distratto leggendo il giornale e avevo parlato invece della Bioetica, del controllo delle nascite, dell' ingegneria genetica, dell' aborto, ecc., con quel battibecco che ancora una volta era venuto fuori fra la mia testa di destra e quella di sinistra la quale ultima- rimasta a corto d' argomenti - aveva mandato quella di destra a spigolare...
Ma finalmente avevamo cominciato a leggere il libro di Giobbe e avevamo veramente parlato questa volta de La Pazienza di Giobbe e La Legge della Prova: accettazione del dolore e legge spirituale di prova che Dio vuole da noi tutti, come la volle appunto da quel sant' uomo di Giobbe il quale dimostrò accettazione e sopportazione, non solo verso il 'dolore', ma - dico io - anche verso gli amici e La moglie di Giobbe…, moglie?, sì, insomma…, quella che una volta gli aveva gridato dietro:’Perseveri ancora nella tua semplicità? Benedici Dio e muori…!’
E poi avevamo parlato del Combattimento spirituale di Giobbe, quello che lui faceva - senza neanche accorgersene come succede anche a noi nella nostra piccola realtà quotidiana - contro Satana, il quale si accaniva su di lui, senza rendersi a sua volta conto che così facendo contribuiva alla maggior Gloria di Dio e... dello stesso Giobbe.
E poi... L'esame di coscienza settimanale, quello che – così come era suggerito sul libro dello Zoffoli - dovrebbe costituire la 'revisione strategica' e periodica sullo stato di ‘avanzamento’- si fa per dire - dell ascesi.
Era finito male – il mio esame di coscienza - perchè qui la mia ‘Luce’ aveva perso un poco la pazienza e mi aveva fatto garbatamente capire che stavo tergiversando e temporeggiando, e che l'ascesi doveva essere fatta più seriamente: distacco, preghiera, digiuno, confessione, eucarestia… distacco, preghiera, digiuno, confessione, eucarestia… e così via, con in più l'abbandono al Signore, per far entrare la Fede, la Speranza e la Carità che - insieme all'altra virtù che pure mi manca, quella dell'Ascolto:del Signore, del mio Prossimo e della Creazione! - avrebbero completato il quadro.Trauma!
E poi, L’esame di coscienza che ancora continua…? Altro trauma!
E poi, sempre parlando del dolore di questa terra, che è un purgatorio dei vivi, abbiamo parlato del Purgatorio vero: quello dei morti, che però se sono in 'purgatorio' in Cielo vuol dire che sono spiritualmente vivi, perchè già 'salvi', mentre noi che siamo materialmente vivi nel purgatorio in terra potremmo essere spiritualmente morti: cioè ancora da salvare.
Due interi capitoli sul Purgatorio, che continuava anche quello: come l’esame di coscienza. Di più non si poteva…, ma bisognava far capire che le preghiere per 'loro' servono, eccome, e che poi 'loro' ricambiano, eccome!
Poi avevamo parlato della Coscienza collettiva e dell'inconscio collettivo, quello di Carl Gustav Jung, e della possibilità - attraverso la concentrazione e la meditazione - di entrare in contatto, come dicono gli asceti ed i contemplativi orientali - con il livello superiore della 'Conoscenza', oppure - come dicono i nostri 'contemplativi'- con Dio.
Poi, sempre parlando di Giobbe e di tutto quello che lui aveva passato, si era concluso il discorso del dolore - tema centrale di questo libro - spiegando come La vita è tutta un combattimento...
E infatti il capitolo cominciava con alcune riflessioni sulla mia personale ‘ascesi’e concludeva con la cosiderazione che veramente la nostra vita è combattimento contro gli affanni e il dolore, e tutto per colpa del Peccato Originale, anzi dell' Altro.
E poi ... Training Autogeno e…meditazione.
Ricordate la spiegazione di come funziona il ‘training’ ? E poi il Rosario con quei cinque Misteri gaudiosi (più un ‘primo mistero glorioso’ che era fuori programma, e che poteva anche essere considerato il ‘primo mistero doloroso’ ma che fu invece il ‘primo mistero d’amore’?) tutti detti e meditati in 'training'?
E infine l'ultimo capitolo, quello della Parusia intermedia, cioè la Nuova Venuta, l'Era della Pace, quella dello Spirito, la Nuova Evangelizzazione: quella di ora, che è già iniziata!
23.2 – Stop…! Torna indietro
Ma adesso che la fatica è terminata, tiro un sospiro di sollievo.
Finalmente ho finito. Mi rimane solo un problema: quello di trovare chi me lo pubblichi e chi lo legga.
Ma questo è un ‘problema’ dell’ Editore, o no?
Mi prende però l’ansia di aver scritto per niente.
Ho bisogno di rilassarmi..., non ci riesco.
Allora decido di farmi un bel 'training autogeno', quello che vi avevo suppergiù già raccontato e descritto ma che voi non dovete assolutamente ripetere perchè per imparare non bisogna farlo da soli e neppure con i libri e manuali che vendono nelle librerie: potrebbe essere pericoloso!
Qui non è come quelle ‘medicine’ che comprate in farmacia, qui ci vuole proprio il controllo di un medico, anzi, di uno specialista!
Mi sdraio sul divano.
Rifletto e opto per uin esercizio di ‘training’ abbreviato a commutazione
rapida.
Faccio due respiri profondi e poi procedo con i ‘comandi’ mentali:
- induzione del senso di peso corporeo=rilassamento muscolare
- induzione del senso del calore corporeo=vasodilatazione arteriosa
- regolarizzazione del ritmo respiro=ossigenazione del sangue
- normalizzazione del battito del cuore=induzione senso di calma
- rilassamento del plesso solare=tonificazione organi addominali
- induzione fresco alla fronte= lucidità mentale...
E… hop!, in tre soli minuti galleggio sulle nuvole…!
Non sento più il mio corpo e neanche i rumori esterni: sono solo 'pensiero' e posso concentrarmi in profondità.
Esamino con cura il lavoro fin qui svolto con questo libro e cerco di mettere a fuoco quel senso di 'insoddisfazione' che vi avevo detto di aver provato alla fine, come se mi mancasse ancora qualcosa, come un ‘tocco’ finale. Avevo poi creduto che fosse stato quello della ‘Parusia intermedia’ ma ora che sono in ‘training’ capisco che quella situazione di ‘incompletezza’ rimane ancora adesso.
Con l’occhio della mente ‘visualizzo’ allora e ripercorro lentamente al rallentatore, come in un filmato ‘replay’, i capitoli del libro, uno per uno, per vedere cosa manca.
Arrivo a ritroso fino alle fasi iniziali, risento la musica del Bocelli... rivedo nell' occhio della mente quei due fotogrammi lampeggianti de 'Alla scoperta del Paradiso perduto'...
Stop! Ferma quell’ immagine…! Torna indietro.
La guardo pensoso… ‘Alla scoperta…’
Mi obietto che se il primo libro si intitolava 'Alla ricerca', e questo invece 'Alla scoperta', in quel che ho scritto fin qui non mi sembra però di aver 'scoperto' niente, a parte la Nuova Era, la Nuova evangelizzazione, la Parusia intermedia.
Ah...! (lampadina!)
Ecco il perché di quel mio senso di insoddisfazione, come se mi ‘mancasse’ qualcosa…
Era la ‘scoperta’ quella che mi mancava… certo! Cioè quel ‘tocco’ finale che non sapevo individuare… mancava la scoperta di quello che ora potete leggere come ‘sottotitolo’ sulla copertina di questo libro: ovvero il Dio interiore.
Riguardo ancora - con l’occhio della mente in training autogeno - tutti e due quei fotogrammi di cui vi avevo raccontato all’ inizio del libro.
Li rivedo, lampeggiare in sequenza uno dopo l' altro, come li avevo visti la prima volta. Ma non noto niente di strano. Niente!
Eppure una vocina interiore sembra mi avverta di guardare meglio, come fanno quei medici ipnotisti che, per psicanalizzare il paziente e scoprire le cause recondite del malanno, invitano il soggetto ipnotizzato ad andare indietro nel tempo: 'regresso' ipnotico!, e lo spingono a scoprire certi particolari lontani, già ‘visti’ dal suo subconscio ma che il suo 'io' cosciente non aveva messo a fuoco o aveva dimenticato.
Cerco allora di mettere bene a fuoco il primo fotogramma:
Metto allora a fuoco il secondo:
Non mi dice niente neanche questo. Ma... un momento! Vedo…, sotto e al centro , una specie di puntino... non riesco a capire cos'è.
Con l'occhio della mente del training autogeno faccio un zoom sul puntino, lo ingrandisco: o o o o o o 2
Ora si vede bene…, ma il ‘puntino’ è in realtà un 2 !
Ecco perchè prima mi mancava qualcosa! Mi ci è voluto il Training autogeno con la meditazione, e la visualizzazione, e lo z o o m, per capirlo, anzi, per 'leggerlo'...
Quel qualcosa che mi 'mancava' era dunque un secondo volume!
Ora capisco, finalmente, perchè - come raccontavo all' inizio di questo libro - avevo visto in quel mio sogno, come un 'lampeggiare', quei due fotogrammi. Mi avevano dato l' idea di certe insegne al neon come quelle delle farmacie con la luce della 'croce' che si accende e si spegne o cambia di colore: invece il primo lampeggio, stava a significare che si trattava del primo volume, il secondo significava che ce ne sarebbe stato un successivo.
Significato dei 'simboli' e delle ‘allegorie’:
- Il titolo che ‘lampeggia due volte’…: avrei dovuto scrivere due volumi!
- La parola ‘paralipomeni’… : i due volumi sarebbero stati una
‘ulteriore composizione letteraria a continuazione e compimento
dell’opera precedente’!
- La musica e le parole di ‘Romanza’: beh, decidete voi cosa vuol dire!
Dialogo
E' proprio vero che quel Freud era un asso, Il Subconscio Creativo si esprime davvero per 'simboli', come nei 'sogni'!
Ma… un secondo volume? Ancora uno? Via..., se l' avessi capito subito non mi ci sarei messo neanche con questo che è il primo.
Però…!, il 'Subconscio creativo'...! Farà mica il 'furbo', ora? Vorrà mica andare davvero alla 'scoperta' del Paradiso perduto?
Rimango incerto, pensieroso e... timoroso.
Ho paura.
Paura di che?
Paura di quello che posso 'scoprire'.
Ti spaventi di niente.
Sai, quando uno si scotta con l'acqua calda poi ha paura anche della fredda.
Ma quale acqua calda! Avevi bisogno di un buon bagno, no? Non ti senti più 'leggero', ora? Che so, più 'spirituale'? Insomma l'Ascesi!
Già, bella roba: l'ascesi, il distacco, la preghiera, le messe, i digiuni, la confessione, l'eucarestia. E poi ancora le tre virtù: fede speranza, carità, l'ascolto, il silenzio, la meditazione, l'Altro, l'Anticristo, la Parusia intermedia, ci mancava anche questa!, il training autogeno, il puntino, lo zoom, lo z o o m : un altro volume ! Non ne posso più. Chissà cosa mi capita, se tanto mi dà tanto, nel secondo volume...
E cosa vuoi che ti capiti? La 'scoperta', no?
Mah, non son più tanto curioso.
Ma son curiosi gli altri che leggono.
Beh, quelli possono anche aspettare. E' la mia pelle quella in discussione.
Già, hai detto bene. E' proprio la tua 'pelle'. Pensaci bene.
Chi vivrà... vedrà.
Bravo, anche a questo pensaci bene.
Ma insomma, non avevi detto che qui siam tutti liberi, noi e ‘Lui’?
Appunto: chi vivrà vedra?
Che fai, il terrorismo? Minacci, ora?
Ahò! Quando ce vò, ce vò...! Perché… - se io minaccio - tu 'tenti', no?
E la testa di sinistra - nel training autogeno, in un lampeggio, come al neon - si eclissò.