10. L' agenda
10.1 – L’Organizer
Anche oggi è una bellissima giornata di febbraio.
Temperatura, in tarda mattinata, 7 gradi. Non è certo caldo, ma all'aperto, sotto il sole, si sta a meraviglia.
Oggi, dopo che avrò pranzato, voglio proprio cominciare a dare una potatina a quegli alberelli da frutto che avevo piantato 4 anni fa. Sono già alti tre metri e hanno bisogno di una sforbiciatina di qua e di una di là... Ve l' ho già spiegato, no? Si fa come con l' ascesi.
Sento le gazze che 'ciurlano' allegre sugli alberi. Sette anni fa erano una coppia, poi divennero una famiglia, ora sono una tribù e dividono il territorio con un' altra tribù di ...tortore. Insomma, più che un parco mi sembra una voliera. Però mi fanno felice e ci tengono compagnia.
Le gazze, che sono più audaci delle tortore, vanno a rubare il mangiare nelle ciotole dei cani. Succede infatti che ogni tanto quelli mollano le ciotole in cui stanno mangiando per andare a fare 'cagnara' contro qualcuno che passa rasente alla cancellata, e loro - le gazze - zac!
Arrivano in planata frenando con le ali, la coda bassa e le zampe in giù come un 'caccia' che tiri fuori il carrello d'atterraggio, colpo di becco e via... a 10 metri di distanza, ad ingollarsi e pronte ad un nuovo 'raid'.
Osservando gli uccelli intorno a me si imparano un sacco di cose sul loro modo di vivere e sulla loro psicologia. Se io nella mia vita avessi imparato ad osservare il comportamento e le reazioni degli uomini come mi piace fare con gli animali, avrei imparato a vivere e... lasciar vivere meglio.
Scrivo queste cose che mi passano per la testa perchè non so cosa scrivere e aspetto che mi venga l' idea buona, insomma l'ispirazione.
Mi considero - a modo mio - come un 'artista', in erba finchè volete ma come'un 'artista', e allora ho bisogno anch' io di trovare l' ispirazione, e so per esperienza che quando meno me l' aspetto, zac!, anch' io come le gazze, becco e vado...
Sul mio tavolo ho una bella agenda di quelle in pelle rossa. Me l' ha regalata mia moglie, per marcare le mie cose. Solo che è sempre lì, vuota. Ce la tengo per figura. Praticamente non me ne faccio niente.
E pensare che, quando lavoravo, senza agenda ero perduto.
Per maggior sicurezza, specie per quando viaggiavo e non avevo la mia agenda da tavolo con me, me ne portavo dietro una di quelle 'elettroniche'.
La chiamano 'Organizer', cioè 'Organizzatore', perchè era 'Lei' che, come tutte le brave mogli che si rispettano e che ti 'organizzano' la vita, dal colore delle scarpe, alla camicia, alla cravatta, non parliamo di quel vestito che è stropicciato e della... cintura che 'se tu fossi senza di Me te la dimenticheresti ogni giorno e perderesti sempre le 'brache'...', era lei, l'Agenda elettronica, quella che 'organizzava' la mia vita.
Dormiva accanto a me, sul mio comodino, perchè cominciava la sua giornata con il darmi il 'bip-bip' come fosse stata una sveglia e sul 'display', cioè sullo schermo, mi apparivano subito dopo anche gli impegni più importanti del giorno, non escluso il compleanno od anomastico di qualcuno che mi stava a cuore.
Ho sempre fatto dei figuroni, quando poi non me ne dimenticavo cammin facendo.
Marcavo tutto, riunioni e telefonate e le tante cose da fare. Tutte scandite secondo orari precisi dove ogni impegno era programmato, a volte con varie settimane e mesi di anticipo, programmato e calendariato. E ad ogni appuntamento o impegno, dieci minuti prima, 'Lei' me lo ricordava con il suo segnale acustico.
Quanti treni ed aerei sono riuscito a non perdere. Tutta una vita professionale vissuta con l' agenda.
L'agenda da tavolo, invece, era la prima cosa che guardavo appena arrivavo il mattino in ufficio, per vedere cosa non ero riuscito a fare il giorno precedente e rimetterlo in nota insieme agli altri impegni del giorno corrente.
Voi direte che doveva essere una schiavitù...
Forse sì, ma senza quella agenda che doveva scandire i ritmi di lavoro, tutta l'efficienza - che si basa sul fare quelle cose non quando piace ma quando lì c' è scritto che vanno fatte - se ne va a pallino.
Certo era anche un sacrificio l'imporsi il rispetto di quella tabella di marcia. Ma senza quel rispetto niente efficienza, senza efficienza, niente risultati, senza risultati niente carriera...
Veramente, a ben pensarci, non l'ho mai fatto per il fine a se stesso del risultato o della 'carriera'. Posso infatti dire di aver sempre lavorato per il 'gusto' del lavorare, perchè mi piaceva. E l'efficienza mi 'appagava', non so se mi capite.
In un rotocalco, nella rubrica dello 'psicologo', avevo letto una volta (facevano la radiografia delle 'frustrazioni' proprie delle varie attività professionali) che l' attività cosiddetta direttiva era di per se stessa appagante... E che le mogli si sapessero regolare.
E la volevo - l' efficienza - anche dagli altri. Nella mia vita - e certo avrò sbagliato - ho sempre giudicato le persone dal loro grado di 'efficienza'. Sono efficienti? E allora sono 'buoni'. Non sono 'efficienti'? Pollice verso. Vi sembra brutale? Lo è. Però è una regola che cercavo di imporre anche a me stesso.
Anche i miei figli li ho allevati con il mito dell' efficienza, ma non è detto che la 'tecnica' funzioni sempre...
Ad ogni azione - nella vita - deve corrispondere un obiettivo, anzi un 'risultato'...
A mio figlio dicevo: 'Vuoi aver successo?' Considera sempre l' azienda del tuo Padrone come se fosse la tua. Se è furbo, anzichè darti un calcio nel sedere ti terrà stretto e ti farà fare carriera. E se non è furbo è meglio che cambi tu stesso...'.
Probabilmente ho sbagliato tutto - non dico per mio figlio ma per me - perchè, ora che sono un poco più saggio perchè medito un poco di più prima di parlare, mi domando fino a che punto questo modo di ragionare non ci privi di ogni libertà, di ogni fantasia, non ci privi della possibilità di 'aprirci' agli altri senza essere condizionati dalle 'cose da fare', e, soprattutto, non ci impedisca di 'ascoltare' il prossimo, viverne i problemi, aiutarlo.
Ora, dunque, la mia agenda è vuota. Cosa ci scrivo?
Giovedì sera riunione di 'catechesi' dal Parroco? Lunedì e Venerdi sera filmetto televisivo? Ore 21 zuppa ai cani? Tagliare l'erba del parco, arare il vigneto e domenica mattina la messa? Sono tutte cose che mi ricordo benissimo anche senza agenda, perchè c' è poco ormai da scrivere. Perchè la vecchia 'pacchia', quelle di tutte quelle cose scritte sull'agenda, quelle cose scritte ma che poi - assolutamente- erano da fare, è ormai finita.
10.2 – L’ascesi con l’agenda
Un' ora fa mi ha telefonato un amico di 'lavoro'. Mi voleva salutare e poi mi ha anche chiesto, visto che c'eravamo e in nome dei vecchi tempi, un paio di 'consulenze' professionali. Gliele ho date, e mi è sembrato soddisfatto.
E io anche. Perchè ho riscoperto la vecchia grinta e 'autorevolezza' (scusate la 'presunzione') dei vecchi tempi. E il mio amico - e ho capito che un po' lo pensava sul serio perchè me lo hanno ripetuto anche altri - mi ha detto che il giorno che avessi voluto smettere di fare l'eremita (e, non lo ha detto ma certamente lo avrà pensato, se avessi smesso di perdere tempo a cercare di mettere il sale - come si suol dire - sulla coda degli uccellini...) un posto di 'consulente' per la sua azienda lo avrei subito trovato.
Mi ha fatto piacere, ma ormai 'il dado è tratto'. Le mie scelte le ho fatte, non me ne pento, anzi - a proposito - ci vorrebbe più 'efficienza'.
Più 'efficienza'? Più efficienza! Sì perchè sono un pò dispersivo, insomma me la prendo comoda, il ritmo ne risente e va a finire che poi manca la 'tensione'. Ma come fare?
L' Agenda!
Ecco, con l' agenda! L'ascesi con l' agenda.
Cosa aveva detto - più o meno - lo Zoffoli, nel suo 'manuale'? Ve lo sintetizzo:
* Il miglior 'metodo' per fare ascesi non è tanto quello di 'inventarsi' un metodo teorico, pianificato a tavolino, ma di utilizzare come 'spunto' di esercitazione le occasioni offerte dal proprio 'essere' e dalle molteplici circostanze della vita.
* La vita ci offre infatti ogni giorno circostanze per esercitare l' ascesi: occasioni determinate dal genere di lavoro, dal proprio temperamento, da disturbi di salute, rapporti famigliari, infortuni, ecc.
* L' ascesi più conforme allo spirito del Vangelo è quella che valorizza le forme di 'ascetismo' che sono immanenti, cioè insite nella vita comune: accettandole, compiacendosene e 'benedicendole' in quanto occasione, opportunità, mezzo di 'esercizio', per un cammino di miglioramento spirituale.
* L' esercizio dell' ascesi - con la preghiera - comporta poi anche l' autocontrollo attraverso l' esame di coscienza per una revisione 'strategica' della propria 'strategia ascetica'.
* In questo quadro di elevazione spirituale diventa fondamentale la riflessione sui grandi temi della vita umana, sulle verità eterne, sugli attributi di Dio, sui misteri della Redenzione, sulle vicende della storia. Il tutto per arrivare così alla Meditazione, la quale, avviata e nutrita dalla lettura, segue e riflette il grado di addestramento delle facoltà. La meditazione raggiunge il suo più alto livello quando arriva a sopprimere il metodo discorsivo di procedere e sublimarsi in uno sguardo intuitivo sempre più prolungato e profondo.
Rifletto.
Di che tipo è la mia 'ascesi'? Laicale, no? E che cosa è l' ascesi laicale? Quella che si può fare anche vivendo da 'laico'. Cosa diceva infatti la Luce?
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Luce:
'L'ascesi laicale è diversa da quella dei consacrati perchè ti permette, figlio, di vivere in questa Umanità, di lavorare in questa Umanità, ma ti da anche la capacità di elevare la tua mente ed il tuo cuore alle Verità eterne.
Ascendere significa 'staccarsi' per elevarsi.
L' elevazione, che sembra ben difficile, è più semplice dello 'staccarsi'. Ma ciò che è difficile per voi uomini è staccarsi da ciò che è 'materiale': orgoglio, stima di se stessi, superbia.
Se un uomo si stacca da ciò comincia la sua elevazione, la sua ascesi.
Per un laico è più difficile elevarsi, in confronto al 'consacrato'. Ma ad essi è data una Grazia particolare: la Grazia della Misericordia infinita.
Con questa Grazia i laici potranno impegnarsi a far conoscere il mio Regno, a desiderarlo, a viverci.
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Ecco - mi dico - l'ascesi del laico è quella che 'ti permette di vivere in questa Umanità, di lavorare in questa Umanità...' !
Dice 'vivere', 'lavorare'... non 'morire'. Qua l' agenda!
La apro. E' di quelle che piacciono a me. Ogni giorno c'è una pagina intera dove ci puoi mettere tutto quello che vuoi.
Organizziamo dal Lunedi al Venerdi, salvo eccezioni o imprevisti:
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06.00 Sveglia col gallo, preghiera del mattino in due (con la moglie, non col gallo), accendere e far andare in pressione al piano terra la macchinetta del caffè, intanto lavarsi e farsi la barba
06.30 Caffè a letto alla dolce 'metà' e contemporaneamente 'telegiornale', da letto
06.45 La moglie va giù a preparare la colazione e io 'mi crogiolo' sotto le coperte quindici minuti
07.00 Colpo 'convenzionale' di citofono:
- uno squillo: 'è pronto'
- due squilli : 'ti sei riaddormentato?'
07.05 Colazione: latte, marmellata, pane biscottato, burro e la prima vera ‘conversazione’ mattutina con la moglie, per iniziar bene la giornata.
07.30 Rifacimento del letto: tocca a me, mentre 'Lei' si rifà il trucco
07.45 Lei sale in auto e va a lavorare: due squilli di clacson se ho dimenticato di spegnere i lampioni del viale, con quello che costa. Un solo squillo per salutarmi.
08.00 Gironzolo e perdo tempo
08.15 Continuo a perdere tempo ma intanto accendo il computer: non si sa mai che mi venga l' ispirazione. Correggo le 'bozze' del giorno precedente e 'salvo' su un 'dischetto' di riserva quello che avevo già scritto.
08.30 Vado nella casa a fianco, seguito da Jara, la canaglia, a prelevare la 'canaglietta': la mia furbissima nipotina Chiara.
08.45 Partenza per il Nido, dalle suore ( e mi pareva ovvio con una figlia
come la mia...: quella della 'preghiera'). Viaggio di andata con conversazioni varie da salotto, in auto, io davanti e 'lei' di dietro. Ma è come se fosse avanti: 'nonno, nonnino: vai piano'.
09.15 Rientro, e 15 minuti di 'pausa giornale': escluso cronaca e cultura.
09.30 2° caffè e inizio Lettura e Meditazione Libri Sacri , grandi temi della vita umana e quanto altro occorra.
12.00 Preparare tavola in sala da pranzo mentre la 'nonna' novantareenne cucina (alla grande: pasta fresca, ragù, cotolette alla milanese, etc.).
12.30 Pranzo 'condito' di contenimento ascetico: meno pasta, una sola cotoletta anzichè due, mezzo bicchiere di vino (bevuto in tre piccoli sorsi separati e distinti, per farlo durare) anzichè un bicchiere intero da cucina. Terzo caffè, rinunciando all' ultimo goccetto in fondo, il migliore, per 'ascesi'.
13.00 Vado fuori all' aperto per un' ora di giardinaggio, tempo permettendo. Oppure do man forte ai caloriferi e accendo la grande stufa a legna, quella a caminetto, se fa troppo freddo.
14.00 Lettura, meditazione e scrittura al computer, proprio come sto facendo ora.
16.30 Mezz' ora di Meditazione in Torretta: un Rosario - sforzandomi un po' - per tenermi 'buona' la 'Mamma', tutto per via dell' ascesi, cioè dell'aiuto.
17.00 Vado a riprendere la 'canaglietta' che cinguetta e ciarla come un uccellino per tutto il viaggio di ritorno: non riesco a sentire neanche la radio e sono costretto a spegnere e 'ciarlare' anch' io.
17.30 Lettura e Meditazione Libri Sacri. Scrittura di quello che mi passa per mente, come al solito.
19.30 Stampo quello che ho scritto: è sempre un disastro con questa stampante lenta. 'Bisogna che la cambi', mi dico sempre. Ma si sa che da 'pensionati bisogna stare attenti a tutte le spese superflue.
19.35 Arriva la 'Padrona', chè Lei sì che invece è andata a 'guadagnarsi' la giornata, arriva stanca e in più deve mettersi a cucinare. Ma le piace.
20.00 Cena
20.30 Telegiornale e filmetto serale, sul divano, giusto per stare tutti in compagnia con la nonna e Jara che, intanto, si è infilata di soppiatto in casa - lei che è freddolosa - e si è andata a nascondere dietro la grande stufa, dove coabita con la gatta, il che è tutto dire.
Negli intervalli pubblicitari: dare veloce la 'zuppa' ai cani che si arrabbiano e danno delle zampate contro la porta a vetri del salone per ricordare che 'ci sono anche loro, a questo mondo'!
Inoltre - sempre negli intervalli che sommati raggiungono la lunghezza del film - conversazione famigliare sugli eventi della giornata, telefonata al figlio che lavora fuori sede, controllare la lavapiatti, convincere con le buone Jara - che si mette pancia all' aria - ad uscire, e varie.
23.00 A nanna, con mezz' ora di lettura giornali o libri, a letto.
23.30 Preghiera (in due) della notte.
Nella giornata, poi, fra una occupazione e l' altra, una 'toccatina' all' orgoglio, una sforbiciatina alla stima di se stessi, una cimatura alla vanità, una compressione alla pazienza... così, come capita, sulla base delle contingenze quotidiane, come quando mia figlia si 'attacca' al cicalino del citofono...
Sabato e Domenica
Sabato : in libertà: per commissioni varie, tanto per stare in compagnia della moglie il mattino e fare insieme passeggiate in campagna o giardinaggio al sole nel pomeriggio
Domenica: niente, perché é...Festa. Non è forse il giorno del Signore?
Ho dimenticato qualcosa?
Ah, mi pareva...: l'esame di coscienza!
Dò un'occhiata soddisfatto alla mia agenda: caspita, una pagina non basta. Mi pare di stare 'lavorando' il doppio di quando - in attività - credevo di lavorare sul serio. Allora riuscivo a far tutto in una sola pagina.
Ora..., sette ore di lavoro 'meditativo e scritturale' più gli 'optionals'. E chi l'ha detto che i pensionati non fanno niente?
Ho proprio l' impressione, con tutti questi orari da ricordare, che dovrò mettere tutto nelle mani di Lei, l' Organizer, che almeno mi dà la 'sveglia'...e, ora come allora, ricomincerà a programmarmi la vita.