(M.Valtorta: 'Il Poema dell' Uomo-Dio', Vol. I, Cap. 33, pagg. 138/141)
- Centro Editoriale Valtortiano -

84. Tutto detto di Me, secoli e secoli prima della mia venuta... ma il mio 'popolo' non mi volle riconoscere.
E per amore dissi al Padre...

In questa scena del 'Poema' Maria SS. è a colloquio con Elisabetta, che se non ricordo male era una sua parente, moglie del sacerdote Zaccaria.
Elisabetta, già sterile, aspetta ora il Battista, Giovanni Battista, il Precursore. Maria è in casa di Elisabetta e la assiste in attesa della nascita di Giovanni.
Elisabetta era quella che, nel vedere Maria (la quale era andata a trovarla dopo che l' Angelo dell' Annunciazione l' aveva informata del fatto  che Elisabetta, detta la sterile, avrebbe avuto un figlio), l' aveva salutata - ispirata dallo Spirito Santo - dicendole 'Benedetta fra tutte le donne, benedetto il frutto del seno tuo...'
Elisabetta , pur non sapendo che Maria fosse 'in attesa' del Figlio di Dio, aveva 'profetizzato', aveva profetizzato senza neanche rendersene  quasi conto perchè 'santificata' dalla vicinanza di Gesù nel seno di Maria.
Dunque, Maria ed Elisabetta colloquiano e Maria, parlando del suo piccolo, parlandone rapita, si lascia scappare che lo chiamerà 'Gesù': che vuol dire Salvatore.
Elisabetta dice che il nome del Figlio di Dio: Salvatore, è bello. Ma Maria, fattasi improvvisamente mesta, in ansia, afferra le mani della cugina e - ricordandosi che essa aveva già 'profetizzato', cioè rivelato il fatto che Maria avesse in seno il Figlio di Dio, cosa che nessuno, nemmeno Giuseppe, sapeva - le chiede angosciata:

'...Dimmi: che dovrà fare per salvare il mondo la mia Creatura? I Profeti... Oh i Profeti che dicono del Salvatore! Isaia... ricordi Isaia?  'Egli è l' Uomo dei dolori. Per le sue lividure noi siamo sanati. Egli è trafitto e piagato per le nostre scelleratezze...Il Signore volle consumarlo coi patimenti... Dopo la condanna fu innalzato...'

Luce:
Questo chiedeva mia Mamma angosciata ad Elisabetta sperando che, profetando, essa la tranquillizzasse.
Prendiamo ora il Profeta:

'Giubilate, cantate insieme, o rovine di Gerusalemme, perchè il Signore ha pietà del suo Popolo, egli riscatta Gerusalemme.Il Signore rivela il suo braccio agli occhi di tutti i popoli, e le regioni di tutta la terra vedranno la salvezza del nostro Dio...'

Isaia, 52.9/10

'Ecco, il mio Servo prospererà, sarà onorato, esaltato, e diventerà grande. E se molti si erano spaventati nel vederlo tanto il suo aspetto era sfigurato, - non aveva più l' aspetto di un uomo - si meraviglieranno di lui molte genti, i re al suo cospetto chiuderanno la bocca, perchè vedranno un avvenimento non annunziato, e osserveranno un fatto inaudito...'

Isaia, 52.13/15

'Disprezzato, rifiuto dell' umanità, uomo dei dolori, assuefatto alla sofferenza, come uno davanti al quale ci si copre il volto, disprezzato, così che non l' abbiamo stimato. Veramente egli si è addossato i nostri mali, si è caricato dei nostri dolori. Noi lo credevamo trafitto, percosso da Dio e umiliato, mentre egli fu piagato per le nostre iniquità, fu calpestato per i nostri peccati. Il Castigo, che è pace per noi, pesò su di lui e le sue piaghe ci hanno guarito...S'egli offre la sua vita in espiazione, avrà una discendenza e ciò che vuole il Signore riuscirà per mezzo suo. Dopo le sofferenze dell' anima sua egli vedrà la luce e tale visione lo ricolmerà di gioia. Il giusto, mio servo, con le sue pene giustificherà delle moltitudini e prenderà su di sè le loro iniquità. Perciò gli darò in eredità i popoli e riceverà come bottino genti infinite, perchè consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato fra i malfattori, egli che tolse i peccati di molti e si fece intercessore per i peccatori...'

Isaia, 53

Vedi? Tutto detto di me, secoli e secoli prima della mia venuta. Ma Satana è Odio e l' odio acceca. E il mio popolo (non perchè 'mio', non perchè 'prediletto', ma perchè da me 'scelto' a divenire il depositario della mia eredità e della mia venuta come Adamo ed Eva erano, dovevano essere i depositari del Paradiso Terrestre in attesa di quello Celeste, e mi tradirono), così il mio popolo - 'mio', questo sì, perchè da esso Io umanamente nacqui - mi tradì, perchè accecato dall' odio, perchè vi è Odio dove non vi è Amore, e, reso quindi incapace di leggere le Scritture con l'occhio dello Spirito, interpretandole alla luce, che luce non è ma tenebre, dell' umano, la luce del Lucifero - che tutto interpreta umanamente, perchè l' umanità è carne e la carne, corrotta dal Peccato, è figlia sua - il mio popolo, dicevo, si attendeva un Re della Carne, un Re terreno che ambisse a potenza, onori e glorie terrene, Re di conquiste, Re di sopraffazione. Essi aspettavano infatti il Re che loro - di proprio - si erano scelti in cuore: l'Altro. E non mi compresero, non mi riconobbero. Anzi odiarono le mie parole, troppo diverse, troppo deludenti rispetto ai loro sentimenti: anzi istinti, chè belluini essi erano tornati, e quindi mi crocifissero. E ancora oggi non mi vogliono riconoscere, perchè sarebbe ammettere la colpa dei loro padri, che essi sentono come la loro e quindi continuano a negare per tranquillità della propria coscienza.
Ma forse non siete tutti così, voi uomini? Non mi negate tutti per tranquillità della vostra coscienza?
Ebrei loro? Negatori loro?
Ebrei voi, negatori voi.
Voi peggio di loro, voi peggio di loro, chè cristiani siete, cristiani, cioè del Cristo che fin da bambini vi hanno insegnato, e che invece mi ripudiate perchè anche voi preferite seguire la voce del vostro istinto, questo sì animale, questo sì, che negli animali è salvezza ma che nella vostra psiche è corrotto dal Peccato d' origine: Psiche in cui lo Spirito è sgabello, cioè sottomesso, all'Io.
Ma Io, riscattare dovevo: quelli di prima, quelli di allora, quelli di adesso, i futuri. E sono venuto comunque. Perchè insegnarvi la dottrina, dopo le luci dei Profeti, era giusto ma più giusto ancora era il riscattarvi per liberarvi del Peccato, quello primo, per consentirvi l' accesso al Regno di Dio: quello Mio.
E così venni.
L'umana sofferenza, quella morale, quella fisica, che è l'unica che di norma anche i migliori di voi considerano, fu nulla, rispetto alla visione immane, che solo Io come Dio potevo vedere e concepire, della catena d'odio intrecciata dall'Umanità, catena satanica che vi teneva legati a Satana e che Io ero venuto a Spezzare.
Come, con l'odio ? Quello è di Satana!
No, con l'Amore, l'Amore che è di Dio.
E per Amore dissi al Padre:

Ecco, Padre, questo è il tuo popolo. Guarda come è ridotto, guarda come è ridotta l'Umanità. Non colpa sua, Padre, colpa dell' Altro.
I due Primi, perfetti, in un mondo perfetto, sbagliarono. Cosa potranno, cosa possono questi mai opporre alla Potenza dell'Altro, intossicati, indeboliti come sono dal Peccato!
Padre, guarda. Non sanno neanche di essere figli tuoi. Anche se tu lo hai detto ai Profeti, loro i Profeti non li hanno potuti ascoltare, perchè malati, sordi ormai alle parole dello Spirito.
Padre, che colpa hanno? Malati, malati sono. Tu sai...
Perdona loro, guariscili. Dà loro, come Padre buono, la tua Medicina e quando usciranno dal torpore della febbre, quando smetteranno di delirare, quando apriranno gli occhi sulla verità della mia Dottrina, dà anche a loro, a quelli che vorranno: perchè Dio di Libertà Tu sei, il dono di udire ancora con l' orecchio spirituale il senso delle tue parole, quello che hanno sempre sentito nel loro cuore ma che, malati, hanno sempre scambiato per 'rumore': fastidioso, da rimuovere.
Perdona loro, Padre. Tu sei Amore.
Non hai detto Tu che il massimo dell'Amore è perdonare ai propri Nemici ?
Io l'ho detto ?...
Ma Io Figlio tuo, sono. Tu me l' hai insegnato...
Perdona quindi a questi nemici e vedrai che il Perdono, unito al Riscatto che Io per Amore ti chiedo e che tu, Padre, per Amore mi devi dare, vedrai che il perdono ce li renderà amici, più che amici: Figli di Dio in terra, Popolo di Dio in Cielo.

E il Padre, commosso - anche se Lui ab-initio sapeva di ciò che sarebbe successo, anche del perdono - non seppe resistere, per Amore, nonostante tutte le efferatezze compiute dall' uomo, nonostante le sue empietà, le sue iniquità: il Padre non seppe resistere alla Forza dell'Amore, chè l'Amore sempre opera  anche nel Padre, che con l'Amore e col Figlio è Uno e Trino.
E venne il perdono, perdono...Ma per quelli di buona volontà!
Perchè - come ti dissi - il Padre, buono, ma non stolto è.