(M.Valtorta: 'Il Poema dell' Uomo-Dio', Vol. II, Cap. 62, pagg. 357/363)
(M.Valtorta: 'Il Poema dell' Uomo-Dio', Vol. II, Cap. 79, pag.  476)
- Centro Ed. Valtortiano -

79. Io sono il Liberatore: dal Peccato

 

Gesù - nella visione della Valtorta - è a Betsaida mentre, da sopra una  barca arenata sulla riva, parla alla gente che l'ascolta sulla spiaggia.
Egli esprime un concetto: l'uomo è un essere libero e lui è venuto a liberarlo ancora di più, dal peccato.
'Una sfida - dice Gesù - è corsa da secoli fra l' Eterno e Satana. Satana, inorgoglito dalla prima vittoria sull'uomo, ha detto a Dio: ' I tuoi creati saranno per sempre miei. Nulla, neppure il castigo, neppure la Legge che loro vuoi dare, li farà capaci di guadagnarsi il Cielo, e questa tua Dimora da cui mi hai cacciato, cacciato me, l'unico intelligente fra i tuoi creati, ti rimarrà vuota, inutile, triste come tutte le cose inutili' e l' Eterno rispose al Maledetto: 'Questo ancora potrai sinchè il tuo veleno è solo a regnare nell' uomo. Ma io manderò il mio Verbo e la sua parola neutralizzerà il tuo veleno, sanerà i cuori, li guarirà dalla demenza di cui li hai insatanassati, ed essi torneranno a Me...'

Luce:
Io sono il Liberatore: dal Peccato. L'uomo è peccatore, peccatore perchè avvelenato - in un con la 'mela' - dal veleno di Satana. L' uomo morde ogni giorno al pomo del peccato ed ogni giorno sugge un succo avvelenato che ne intossica i pensieri. E, con i pensieri intossicati, l' uomo sbaglia e pecca. Diventa peccatore. E, quale peccatore figlio del Peccato d' origine, peccatore di proprio con i suoi peccati, egli gradatamente modifica la sua personalità che diventa personalità di peccato, personalità ad immagine e somiglianza di Satana, anche se non ancora propriamente 'figlio di Satana'. Ed ecco allora la missione del Cristo: insegnare all' uomo la Dottrina, quella dell' Amore, insegnare all' uomo la strada, quella del Cielo, insegnare all' uomo il vero Padre: Dio.
Cristo è dunque venuto per affrancare l'uomo dalla schiavitù del Peccato, per affrancarlo dal suo Dominatore: Satana, per ridargli - spezzando la catena del Peccato - la libertà di tornare a Dio dal cui seno l'Anima è uscita.

Rimango un bel po' assorto a meditare su questo concetto, profondo anche dal punto di vista psicanalitico: quello dell'uomo che, poco alla volta, di peccato in peccato, si 'insatanassa' fino a diventare - nei casi estremi - un 'alter ego' dell'Altro.
Questo è un concetto che ritrovo, espresso in altro modo,  in un altra pagina del II° Volume del 'Poema', dove Gesù spiega a Marta, la quale  gli ha confidato il suo dolore per la vita libertina della sorella Maddalena (Maria di Magdala), che la sorella è una malata, una folle alla quale bisogna perdonare. Marta gli replica che è invece una indemoniata, e Gesù le risponde che la possessione diabolica altro non è se non una  malattia dello spirito contagiato da Satana al punto di snaturarsi in un essere spirituale diabolico, fatto questo - continua Gesù - che spiega il perchè di certe perversioni dell' uomo che lo rendono più feroce delle belve feroci, più libidinoso di una scimmia in lussuria, e così via, facendone un ibrido in cui sono fusi uomo, animale e demonio.
Ora  - mi dico io -  quando si legge sui giornali di quelle serie di assassinii efferati compiuti da quelli che vengono chiamati 'serial killers' psicopatici, fino a che punto - mi domando - saranno atti di pura follìa o fino a che punto in questa follìa assurda, direi demoniaca, non si inserisce anche una qualche forma di possessione? Questo aspetto della personalità di noi uomini mi spaventa e mi colpisce. Mi sembra di potermi immaginare l' uomo come una carta assorbente che aspira il veleno del demonio assumendone  colore e sostanza  venefica pur rimanendo essa una carta assorbente.  Padre Gabriele Amorth - del quale ho già parlato e che è l'esorcista della Diocesi di Roma - ha scritto vari libri: 'Un esorcista racconta', 'Nuovi racconti di un esorcista', 'Esorcisti e psichiatri' , ma dalla loro lettura mi ero sempre fatto della 'possessione' l'idea di un fatto violento, esterno, contro la volontà del violentato. Qui invece capisco che vi è un tipo molto più comune e subdolo di 'possessione', vale a dire quella che si realizza di fatto in una persona che - cedendo liberamente e gradatamente ai propri istinti peggiori, senza neanche accorgersene - finisce per cambiare lentamente personalità pur restando se stessa, come appunto la carta assorbente che, rimanendo carta assorbente, assume però il colore del liquido che assorbe. E più lo spirito, cioè la psiche, rimane intossicato e più è difficile reagire - come  succede allo stesso corpo umano che tanto meno reagisce agli stimoli quanto più è debilitato - al punto che quanto più uno si 'assimila' alla personalità 'satanica' più tiene alla stessa e rifiuta di essere 'curato', o 'convertito', in un certo senso con un comportamento analogo a quello di tanti che assumono delle droghe e poi non riescono più a farne a meno, che sia assuefazione o 'dipendenza' poco importa.