(M.Valtorta: " I Quaderni del  '44",  3.6.44, pagg.  408/414 )
- Centro Editoriale Valtortiano -

76. Quando si soffre con amore e per amore, sofferenza non è.

 

La Valtorta era solita meditare la 'Passione' di Gesù rileggendo la narrazione di visioni e dettati da lei precedentemente avuti.
La Madonna le dice però che nel ripercorrere le varie 'tappe' della Passione fra il Venerdì e il Sabato vi è una 'carenza' che Maria stessa le colma raccontandole la sua grandissima sofferenza dal momento in cui Gesù fu rinchiuso nel sepolcro - lui dentro e lei fuori aggrappata al pietrone di chiusura - e quindi via via fino al suo ritorno alla casa del Cenacolo.
E' questo il racconto straziante di una madre che rivive, con grande acutezza di introspezione psicologica, il dolore provato per la morte del figlio. Maria invita dunque la mistica a fare tutti i sabati - quando 'rivive' la Passione - l'Ora della Desolata, meditando anche su queste sofferenze che le sono state raccontate.

Luce:
L'Ora della Desolata. La Mamma mia Desolata fu perchè sempre visse nel pensiero -  con la prescienza -  delle mie sofferenze e morte.
Morte atroce di Croce, morte spirituale, intesa come offese mortali allo Spirito ed al Cuore mio.
Tutta la sua vita fu una vita di Desolata, e se Lei ti disse che la sua vita - prima dei tre anni di vita pubblica - vita serena fu, fu perchè nel suo Amore essa seppe soffrire con Amore e quando si soffre con amore e per amore la sofferenza non è, e la vita serena è, perchè è vita di sofferenza ma sofferenza in Dio e con Dio.
Ed Io ero ben Dio...

Questa è una riflessione che ti volevo far fare.
Non sei anima vittima, non temere, ma devi almeno capire - e qui insisto - che le Vittime sono vittime d’Amore e nella Sofferenza trovano conforti tanto soprannaturali che la sofferenza non è più tale ma anzi diventa gioia, gioia spirituale.
Le vittime -  da questo punto di vista - non sono più 'vittime' ma anime privilegiate - baciate dal privilegio di Dio -  che, come tali,  vivono una anticipazione "umana", e perciò piccola ma grande allo stesso tempo, di quella che sarà invece la vera gioia eterna.
Vere vittime sono invece gli altri, quelli che non sono vittime, perchè perdono il privilegio e devono vivere nella dimensione dell'umano.
Eccoti un chiarimento importante che completa, per te, il ciclo che ti ho fatto leggere sulle anime vittime.
Come ti dissi, non vittima devi essere, perchè diversa è la tua missione. Missione di apostolo che deve trovare il consenso della tua volontà.
Ma è bene, ma è stato bene che ti fosse ben chiarito il ruolo e la sorte delle vere vittime perchè così le difficoltà che incontrerai nella tua missione di apostolo ti sembreranno ben poco, quasi una gratificazione di Dio alla tua debolezza , e ringrazierai il Signore di averti - nella sua misericordia che tiene conto della tua pochezza di forze - di averti chiesto così poca cosa. E tu allora opererai con gioia...