(M.Valtorta:'I Quaderni del 1943', 18.12.43, pag. 675 - Centro Ed.Valtortiano)
75. Nacque in una stalla, morì su un palo di Croce. Ecco il 'mistero glorioso' più grande:
quello del dolore... e dell'Amore.
Mi sono 'rituffato' in una rilettura dei 'Quaderni '43'.
E' un dettato alla mistica di Maria SS. e noto che si tratta di un suo personalissimo 'commento' al 3° Mistero Glorioso, quello che contempla la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli nel Cenacolo. Non me lo ricordavo più, questo commento, e allora dò un' occhiata alle pagine successive e vedo che ci sono anche i 'commenti' al quarto e quinto mistero glorioso.
Leggo nuovamente. Molto belli.
Allora risfoglio le pagine precedenti per leggermi anche il primo ed il secondo. Vedo il secondo ma non il primo.
Mi dico che ho guardato male. Risfoglio più attentamente. Niente.
Decido di guardare l'indice perchè so che nei Quaderni spesso i 'dettati' non sempre rispettano un ordine rigorosamente cronologico o logico ma 'saltano' perchè vengono dati anche in funzione di particolari necessità spirituali del momento sia della Valtorta che di quelli che l'assistono.
Nell'indice della descrizione sommaria dei capitoli vi trovo ben evidenziati solo i 'commenti' dal secondo al quinto Mistero.
Mi dico che 'non è possibile' che manchi il commento al 'primo' Mistero glorioso, quello in cui si contempla la 'Resurrezione' di Gesù. L'opera è troppo precisa...
Evidentemente devo essere stanco e non sono stato abbastanza attento a meno che - come ho appreso leggendo certe spiegazioni della Valtorta - non sia uno di quei dettati che il Signore dava con rivelazioni ad uso esclusivo della mistica decidendo talvolta, per particolari ragioni, di 'secretarli', come si dice in gergo, cioè di mantenerli segreti dicendole di toglierli da quelli che avrebbero dovuto essere 'pubblicati'. Però, non riesco a darmi pace... Mi deve proprio esser sfuggito.
Luce:
A commento del primo mistero glorioso.
Gesù è nato. E' nella sua grotta al freddo e al gelo. Così narra la tradizione. Ma quanto soffrire, quante pene...
Niente fu quella sofferenza fisica calata su un infante che non poteva comprendere, con solo un impercettibile barlume di coscienza umana.
Le pene e le sofferenze sono venute dopo, man mano che egli, mio figlio, aumentava in scienza e sapienza, come dicono i miei "testimoni" nel loro "Vangelo".
Buona Novella. Certo. Ma mai "buona novella" doveva essere così male accolta. Con il freddo e il gelo ci fu pure l' amore dei pastori, degli umili...ma poi, ma poi quando dai Magi si seppe chi doveva essere nato..., quale tragedia !
Fu quella la prima persecuzione, la prima strage degli innocenti. Perchè il Male odia l'innocenza delle anime, simbolo dell'innocenza di Dio, e sopratutto del Figlio di Dio che aveva assunto umana carne.
E quanta sofferenza in questo annichilimento!
'Mistero doloroso' doveva essere, non fosse stato per l' amore di Dio che ha voluto trasformare il dolore in gloria.
Il resto della vita, prima di quella pubblica, non conta perchè - a parte gli affanni della fuga, l'ansia del ritorno - fu solo vita di ristrettezze peraltro serena perchè vissuta in Dio e con Dio fra noi.
Ma dopo ...nei tre anni e fino al patibolo... non gloria ma disamore!
Tutto della vita di mio Figlio è stato non all' insegna della gloria ma del dolore.
Nacque in una stalla, morì su un palo di croce: crocifisso come farfalla, con le sue ali aperte in segno di amore e di abbraccio filiale...
Ecco il mistero glorioso più grande: quello del dolore.
Dolore soltanto attraverso il quale - per amore - si poteva, Dio poteva, riscattare il genere umano.
Tu non sei anima vittima ma devi almeno capire la generosità delle altre anime che vittime si danno, mostrando un coraggio, anzi una abnegazione che tu umanamente non hai.
Così ti sentirai più sollevato pensando al fatto che il Signore, per la tua debolezza, non ti chiede di più.
Ma quello che devi fare, quello che "puoi" fare, fallo bene.
Anche questo, in un certo senso, è amore di vittima.
Non olocausto, non "vittima", ma "amore" di vittima sì perchè sempre chi ama Dio e obbedisce ai suoi comandi soffre su questa terra ed è vittima del mondo che non comprende e spesso odia.
Dolore e amore.
Questo è il "ritornello" che il Padre vuole che noi cantiamo con gioia, questa è la musica suonata dal Figlio mio, armonia celeste da troppi non compresa, questo è l' esempio che - con la sua nascita, la sua vita, la sua morte - egli , Fratello, ha voluto dare ai suoi Figli dei quali era contemporaneamente Padre.
Fratello, Figli, Padre: è l'altro triangolo dell'Amore Trinitario, dove Egli - Figlio del Padre, Padre del Figlio - è Fratello degli altri figli del Padre.
Questa è la ragione della comunione dei santi.
Questo è il circolo chiuso dell'Amore, "chiuso" perchè nulla si crea e nulla si distrugge in eterno, in un principio che non ha fine con una fine che non ha principio.
Prova dunque a pensare al 'primo mistero glorioso' come al primo mistero doloroso sapendo che però è stato il primo mistero d'amore di mio figlio, che è vostro Fratello e Padre nell'unità con lo Spirito Santo, mio divinissimo Sposo.
Devo confessare che una delle cose che frenano di più il mio 'abbandono', cioè i miei timidi tentativi verso la 'fede' cristiana, tentativi solo 'intellettuali’ di avvicinarmi ad essa, è proprio tutto questo fatto del 'dolore'.
Le altre 'filosofie' promettono o si propongono lo scopo, di perseguire il 'distacco' o la 'serenità', questa invece vuole il 'dolore'.
Ma chi l' ha detto!.. e perchè?! Io, sui 'Vangeli', tutto questo discorso sul dolore non ce lo trovo.
Certo, tante cose non si ritrovano, apparentemente, ma poi - srotolando il 'gomitolo' - ti accorgi che 'in nuce' erano dette...
A volte, nella mia immaginazione quasi inconscia 'percepisco' Cristo come una sorta di Moloc che voglia il sacrificio umano, un Dio che si è voluto - lui - immolare e che ora vuole - da noi - che facciamo la stessa cosa.
So che è assurdo, so che non è così, ma tutto questo insistere martellante sul 'dolore' mi sembra a volte un aspetto masochistico della religione cristiana, oppure un aspetto che era sì presente ma non al livello psicanaliticamente 'autolesionistico' al quale lo vogliono portare certi mistici che vogliono ad ogni costo soffrire, come quelli che - si suol dire -vogliono essere più ‘realisti’ del Re...
'Beh - mi dico - più del Re no, perchè 'Quello' si è proprio fatto mettere in croce...'
Sfido poi che, quando gli psicologi vengono spediti a visitare tutti questi 'santi' - come la Chiesa fece con lo stesso Padre Pio - la prima domanda che si fanno è se non si trovino di fronte a qualche tipologia di malattia mentale, del tipo 'isterico', per capirci.
Isterico? Cos'è che vuol dire più, esattamente? Cos'è che ne dicevano Charcot e Freud ?
Sfilo dalla libreria l'Enciclopedia della Scienza, lettera 'I', cerco 'Isteria' e trovo:
' ... nell'antichità greca e romana l'isteria fu attribuita ad una peregrinazione dell' utero nel corpo alla ricerca di liquidi dei quali avevano bisogno, in giovani donne prive di rapporti sessuali...
Lasciamo perdere!
'... nel medioevo europeo l' isteria fu considerata come la manifestazione di una possessione demoniaca e fu pertanto energicamente perseguitata...'
Di male in peggio !
'... finalmente il moderno sviluppo della medicina, proprio del XIX secolo, favorì le prime vedute scientifiche dell' isteria... Breuer e Freud, introducendo per la prima volta il concetto di inconscio nella psichiatria ne attribuirono la genesi ad un trauma psichico collegato a disturbi della sessualità (Ah, rieccolo Freud con la sua sessualità dappertutto...) ... è proprio dell'isterico copiare senza neanche accorgersene qualunque altra persona o qualunque altra malattia che gli offra il modo di esteriorizzare le proprie pulsioni fornendo ad esse una adeguata mascheratura... il contenuto del sintomo isterico si dimostra infatti in qualche modo collegato con una proibita soddisfazione della sessualità...... ora quando le forze difensive che giocano nel conflitto sono valide, il compromesso viene raggiunto mediante la somatizzazione... più specificatamente vi appartengono quei tratti bene articolati di comportamento 'sessualizzato' , provocante, seducente, che il Reich ha compendiato nella civetteria della donna e nell'effeminatezza, mascherata da un 'dongiovannismo' ad oltranza , nell'uomo...'
Vi risparmio il resto...
Dunque, secondo 'quelli', Gesù Cristo non doveva essere del tutto normale, e neanche i martiri e santi che han cercato di imitarlo, tutti vittime di complessi sessuali:questo naturalmente, a livello inconscio.
Francamente - con rispetto parlando - mi sembravano più convincenti le ipotesi dell' antichità e del medioevo. Qui mi sembra invece che con la storia dell' inconscio (che tanto è 'sotto' e quindi nessuno lo può 'toccare' nè 'vedere'') uno possa teorizzare tutto e il contrario di tutto... così da farti diffidare persino delle 'grazie' femminili e dei 'dongiovanni'.
Mah, a me sembra che qualche 'problema' debbano forse averlo avuto - naturalmente nell'inconscio- anche Freud ed il Reich...
Va a finire così che - dopo questa 'ripassata' psicanalitica - 'assolvo' la dottrina cristiana e mi riconcilio con la 'teoria del dolore', che mi sembra ora 'mentalmente' molto più sana.
Trovo semplicemente 'logico' che santi e martiri vogliano imitare il loro Maestro e - a parte certi casi di patologia isterica che non si possono escludere in talune persone - trovo anche 'logico' (sempre che si voglia accettare l' ipotesi religiosa e spirituale) che le 'stigmate' - come quelle ad esempio di San Francesco o di Padre Pio - siano in realtà un 'dono' di sofferenza con il quale Cristo imprime il suo personalissimo 'sigillo' di 'certificazione' su chi lo ama fino alla completa identificazione con lui stesso... nel dolore.