(M. Valtorta: 'Il Poema dell 'Uomo-Dio', Vol. IV, Cap. 122, pagg. 849/859)

58. Ma poichè era scritto che il Cristo, compiuta la sua missione, dovesse ritornare al Cielo, Egli - dopo aver lasciato la sua Dottrina come Testamento spirituale - lasciò anche gli 'aiuti': lo Spirito Santo e i sette Sacramenti...

 

Sono ancora qui che ripenso alla 'Grazia' e non riesco ancora ad accettare, a ‘famigliarizzarmi’ con  questo concetto.
Intanto leggo un altro brano della Valtorta la quale - sempre in visione - vede Gesù che lascia il pianoro del Monte Carmelo dove si era recato, in solitudine, con l'apostolo Giacomo d'Alfeo (suo cugino, e fratello dell'apostolo Giuda Taddeo, quest' ultimo da non confondere con l'altro Giuda, il traditore,  detto l'Iscariota) per aver l'opportunità di preannunciargli - in segreto - il futuro martirio di entrambi.
Camminando  Gesù discorre - è un bellissimo colloquio - con il cugino al quale,  in intimità spirituale, parla delle funzioni della futura Chiesa e dei 'mezzi' soprannaturali e spirituali - applicati anche con 'mezzi' materiali affinchè gli uomini si persuadano che il sacerdote fa 'realmente' qualcosa - che Egli lascerà loro.
In sostanza Gesù parla a Giacomo dei sette Sacramenti: Battesimo, Eucarestia, Cresima ed Unzione degli Infermi, Confessione, Matrimonio e Sacerdozio spiegandone contenuti e significato.
Devo dire che è una spiegazione molto interessante e bella che, per la prima volta, mi riconcilia con quell'insieme di norme aride che mi sembrano - senza offesa - quelle del 'catechismo' ufficiale e sempre per la prima volta mi convince della ragion d'essere e della reale possibilità di efficacia di quelli che - sotto sotto - avevo sempre interpretato come delle simbologie liturgiche, dei ritualismi per dare un certo ruolo 'esoterico' ai sacerdoti, per dare insomma dei 'segni' esteriori che - di fronte all'occhio della gente  - dessero un senso di mistero alla impalcatura ecclesiastica e religiosa.
In fondo, mi sono sempre detto, tutte le religioni hanno bisogno di reggersi su liturgie e simboli, come anche gli eserciti che hanno bisogno di fanfare e bandiere, sennò come fa la gente, se non si esalta un poco, ad andare a farsi ammazzare come carne da cannone?
Quello che ora leggo sulla Valtorta, però, mi convince, convince anche uno come me, mi convince pienamente non per 'imposizione dogmatica' ma su di un piano di assoluta razionalità.  Leggere per credere.

Luce:
L'uomo primo aveva la Grazia. La Grazia era uno stato di amicizia con Dio. La Grazia era anche Amore perchè essere in amicizia con Dio significa amarlo ed esserne amati.
Poi l'uomo perse la Grazia, cioè lo stato di amicizia, perchè peccò, e peccare è sempre andare contro la volontà di Dio, mancare di rispetto e di amore a Dio.
Lo stato di grazia, cioè di amicizia con Dio, faceva l' uomo - l' uomo 'essere umano' ma essenzialmente, attraverso l'anima, 'entità spirituale' rivestita di carne - pieno di doni: quelli dello Spirito Santo, perchè dove è Dio nella sua pienezza di Grazia, cioè di amicizia, così vi è pienezza di perfezione, con i limiti che vengono posti al Creato rispetto all' Increato.
Persa la Grazia, cioè l'amicizia,  perso l'equilibrio dell' Anima che non viveva più in Dio, ecco che sono derivate le depravazioni spirituali, morali, e le degenerazioni fisiche.
L' uomo, quasi uomo-Dio, diventa un 'bruto', perchè animale con l'anima morta a Dio.
E allora la 'Promessa': la promessa di inviare Uno che avrebbe sottomesso il Malvagio, insegnando all' uomo di buona volontà, cioè all' uomo che ne avesse la 'voglia', il modo, la strada per tornare a Dio attraverso la rivelazione della Verità, attraverso l' insegnamento della Dottrina.
Chi meglio di un Dio poteva riparare alla serie immensa dei peccati, non solo quello primo, ma tutti gli altri già commessi e che sarebbero stati commessi dal genere umano?
Non certo un uomo! Quindi un Dio. Meglio: un Uomo-Dio che con la duplice natura di Dio e di Uomo possedesse i doni della Divina Sapienza per insegnare la Verità, e la capacità - come uomo - di 'comunicarla' agli uomini, dando l'esempio e facendo capire che per seguire la strada indicata non era necessario essere 'dèi' ma bastava essere uomini: di buona volontà.
Cristo riscattò dunque il Peccato di origine per l'Umanità passata e futura, lo riscattò con il Sacrificio di Dio incatenato in una natura umana, di per sè avvilente per un Dio, e lo riscattò con il sacrificio sulla Croce.
Ma quale uomo riscattò? Quello di mala volontà?
E perchè mai salvare uno che 'non vuole' essere salvato, posto che Dio è Dio di Libertà?
Dio dunque venne per salvare tutti gli uomini ben sapendo però che non tutti gli uomini - per loro libera scelta, per loro libero arbitrio - avrebbero voluto essere salvati.
Ma poichè era scritto che il Cristo, compiuta la sua missione, dovesse tornare in Cielo, Egli - dopo aver lasciato la sua Dottrina come testamento spirituale - lasciò anche gli 'aiuti'.
L'uomo, infatti, era stato guarito della sua ferita del Peccato d'origine, ma la dolente cicatrice, grave cicatrice, era rimasta: i fomiti, la debolezza fisica, spirituale e morale.
L'uomo di buona volontà poteva accedere al Cielo ma - debole come era ormai a causa della grave malattia contratta - aveva bisogno di 'sostegni'.
E Gesù dette doni e sostegni.
Innanzitutto inviò lo Spirito Santo a dare forza ed illuminare le menti, sempre a quelli di buona volontà. Poi istituì i Sacramenti, cioè mezzi soprannaturali somministrati con forme 'umane', che avevano lo scopo di sorreggere l'uomo debole nel corso della sua vita: dalla nascita alla morte.
Il Battesimo, con il quale il battezzato diventa 'cristiano'  ed acquista il diritto - se di buona volontà e se si comporterà bene secondo la legge dei dieci comandi - di accedere al Paradiso, o al Purgatorio per la preventiva purificazione, subito dopo la sua morte fisica anzichè al momento del Giudizio Universale.
L'Eucarestia, dono grandissimo che certifica la presenza del Cristo nell'uomo, la sua unione con l' uomo.
I due ministeri di unzione che ti consacrano cristiano o ti detergono dai peccati prima di presentarti a Dio.
La Confessione con l' assoluzione che - grazie al pentimento - ti ridona l'amicizia di Dio.
Il Matrimonio, che è la benedizione che Dio dà alla Famiglia di quelli di buona volontà perchè si uniscano con spirito santo di procreazione e non di libidine.
Infine il Sacerdozio, per somministrare i Sacramenti di Dio con mani e spirito santi.