(Sac. Dolindo Ruotolo: 'La Sacra Scrittura' (La Genesi), Cap. IV, Par. 2, pag. 84)
- Gravina di Puglia . Seminario vescovile 1937 -
47. Lo stato dell' anima dei genitori influisce sulla procreazione dei figli.
Don Dolindo Ruotolo, il sacerdote carismatico che molti considerano in 'odor di santità', ha scritto la sua imponente opera di commento spirituale e psicologico a tutti i testi della Bibbia.
Nel commentare appunto il brano della Genesi che parla dell'unione fra Adamo ed Eva, la quale concepì prima Caino e poi Abele, espone una serie di interessanti considerazioni sulla differenze fra i due primi figli che i Primogenitori ebbero inizialmente, uno del tutto perverso e l'altro invece buono, e così conclude:
'... Due figli nati dagli stessi genitori, eppure uno buono e l'altro cattivo! Oh se i genitori ponderassero quanto può influire sulla procreazione dei figli lo stato dell'anima loro...'
Qui mi fermo a riflettere, perchè questo concetto - che mi sembra sia stato pubblicato in un suo libro del 1936, come risulta dalla copertina - si trova pure, ma trattato in maniera molto più ampia, nell'opera della Valtorta...circa dieci anni dopo.
Rimango un po' soprapensiero...
Mi dico: ma possibile che la 'mistica' l' abbia letto, ricopiato e sviluppato di sua iniziativa?
Questo porrebbe un interrogativo sulla reale 'origine' soprannaturale dell'opera valtortiana.
Basta però una rapida riflessione per capire che non può essere, perchè questa di Don Dolindo è una semplice affermazione, un embrione di idea, quella dell'opera valtortiana è invece una 'tesi' sviluppata a fondo, anzi non una tesi ma una ‘dimostrazione’ con gran dovizia di considerazioni, per spiegare quale tipo di danno il Peccato originale dei progenitori produsse su tutta la successiva progenie, e quale ulteriore danno continua a produrre il normale stato di peccato vissuto ordinariamente dagli uomini, per via della influenza che l’anima in stato di peccato esercita sul corpo.
Ed in ogni caso l'opera della Valtorta è così originale e grandiosa da non poter far sospettare alcun 'plagio' nei confronti dell'opera di chicchessia.
'Sistemato' questo sospetto mi dico che però è dura da accettare e sopratutto far capire agli 'altri', senza farli ridere, che lo stato di peccato dei genitori incide addirittura sul carattere dei figli, se non sullo stato fisico.
Penso un momento ai 'miei' di figli ..., se la prenderanno ora con me?
Bene, me ne scuso, ma questo concetto non riesco a prenderlo troppo sul serio, anche se devo ammettere che esso ‘collima’ con la ‘logica’ fin qui emersa nelle spiegazioni della ‘Luce’.
Luce:
Abbiamo detto che l'anima è 'Psiche' in senso lato e che la Psiche è un 'poliedro' composto da tanti lati aventi nome: capacità intellettiva. istinti buoni, cattivi, volontà, libero arbitrio, ecc. ecc..
Abbiamo anche detto che fra anima-psiche e corpo vi è un rapporto 'psicosomatico' perchè i due si influenzano a vicenda.
Orbene nella procreazione dei figli un' anima in disordine produrrà disordine nel proprio corpo e quindi anche in quello di un figlio. Infatti i 'geni' instabili possono essere snaturati o indeboliti.
Le medicine prese durante una gravidanza da una madre provocano nel suo corpo alterazioni che si ripercuotono sui figli. Gli stati d' ansia o di tensione (e quindi gli stati che attengono a quella che chiamiamo la sfera della psiche, cioè dell' anima), si ripercuotono sui figli.
Non deve quindi meravigliare che il primo frutto del Peccato originale: Caino (frutto di un disordine dell' anima non temperato dal pentimento) fosse stato un 'frutto' amaro :coltivatore della terra - perchè 'terra' e spiritualmente 'basso' come la terra, ‘attaccato’ alla 'terra', cioè avido ed egoista.
Il secondo frutto, frutto lavato dalle lacrime del primo pentimento, fu frutto dolce: Abele, segno dei futuri pastori di anime, dolci e spesso vittime dei 'caini' di questa terra.