34. Continuando il viaggio nel passato...
Continuando il viaggio dal passato nel libro di Piero e Alberto Angela si ripercorre, come dicevo, la cosiddetta 'evoluzione'.
Dopo l'australopithecus, ma prima dell'uomo moderno, si incontrano delle razze di 'ominidi' che hanno uno sviluppo cerebrale notevole e fanno già uso di strumenti ed utensili di vario genere.
Questi ominidi, sempre più 'evoluti', vengono gratificati dai paleoantropologi con il prestigioso appellativo di 'Homo' e vengono chiamati, in successione temporale, homo habilis, poi homo erectus, homo sapiens, homo di Neanderthal e infine homo sapiens sapiens, cioè noi.
Comunque fra un 'homo' e l'altro ci sarebbero notevoli differenze strutturali e anche notevoli differenze di peso nella massa cerebrale.
Chi verrà a questo punto dopo di noi? Siamo anche noi destinati a scomparire evolvendoci verso qualche nuova forma fisica ed intellettuale per cui noi ai nostri discendenti appariremo come dei ‘mostri’ tipo quegli ominidi che ci avrebbero preceduti?
'Il vero enigma però - dicono i due autori - rimane la scomparsa ovunque nel mondo, dei Neandertal. Verso i 35.000 anni fa infatti i reperti neandertaliani svaniscono quasi improvvisamente. Un pò come i dinosauri, subentra una loro brusca ed inspiegabile fine. Negli strati superiori di terreno, a partire da quel periodo, si trovano ormai soltanto resti di homo sapiens sapiens. Cioè dei nostri diretti antenati, che ci assomigliavano in tutto e per tutto. E che poco dopo dovevano lasciarci (a partire da 30 mila anni fa) opere d'arte raffinate, come statuette e pitture rupestri. In pratica quegli uomini eravamo noi...' .
E ancora, dicono i due Angela : 'Quest'uomo nuovo... arriva dall' Africa... e arriva in Europa proprio nel momento in cui, 35 mila anni fa, il clima freddo che aveva attanagliato il nostro continente per 20 mila anni sta scomparendo per lasciare il posto ad un periodo di caldo (è il cosiddetto 'interglaciale' fra il Wurm II e il Wurm III). Forse aiutato nella sua migrazione da sud verso nord da questo cambiamento climatico, il sapiens sapiens nel giro di un periodo relativamente breve occupa tutte le regioni che erano prima del Neanderthal e diventa dominatore assoluto della scena. Come in un film, si verifica quella che si chiama una 'dissolvenza incrociata'. Un' immagine sparisce mentre un' altra affiora contemporaneamente...'
A questo punto i due autori, per cercare di spiegare l'enigma della improvvisa 'scomparsa' dei Neanderthal, ipotizzano:
a) uno scontro diretto fra i Neanderthal ed i Sapiens Sapiens che ha portato alla eliminazione dei primi.
b) dissoluzione dei Neanderthal per 'interbreeding' cioè per incroci dovuti a sempre più numerosi matrimoni misti con i Sapiens Sapiens i quali avrebbero poco alla volta assorbito e diluito i caratteri genetici del Neanderthal
c) malattie mortali portate dai Sapiens Sapiens
d) arretramento forzato dei Neanderthal - sotto la spinta dei S. Sapiens -
verso regioni più marginali e loro successiva estinzione
e) sottrazione diretta di alcune risorse cruciali ( come ad esempio lo
sterminio dei bisonti per gli indiani di America) da parte dei nuovi
venuti
Vengono esaminate anche altre ipotesi come ad esempio quella che gli accoppiamenti incrociati fra Neanderthal e Sapiens Sapiens avessero creato una prole sterile, come avviene oggi fra due specie affini ma diverse, cosicchè i Neanderthal avrebbero potuto rimanere privi di discendenza.
Ad esempio – rifletto io – succede nel caso del mulo, prole ibrida e sterile prodotta dall’incrocio fra un asino e un cavallo.
Quello che comunque mi colpisce maggiormente, in tutte queste ipotesi, è il fatto che due studiosi 'non sospetti' come i due Angela ed altri paleontologi abbiano:
1°) dato per scontata la coesistenza temporale delle due razze
2°) preso in seria considerazione l'eventualità di incroci, cioè di
ibridazioni, fra i Neanderthal e i Sapiens Sapiens, cioè gli
uomini attuali.
Questi due aspetti mi tranquillizzano perchè dimostrano che anche la Scienza ha riconosciuto la coesistenza delle due razze e la possibilità che vi siano stati incroci promisqui, cioè figli ibridi fra le due razze, confermando così indirettamente la possibilità che il racconto biblico del Capo 6° della Genesi corrisponda a realtà laddove - ripetiamo - dice:
'... E avendo cominciato gli uomini a moltiplicarsi sulla terra e avendo avuto delle figliole i figli di Dio, o figli di Set, videro che le figliole degli uomini (figlie di Caino) erano belle e sposarono quelle che fra tutte a loro piacquero... Ora dunque, dopo che i figli di Dio si congiunsero con le figlie degli uomini e queste partorirono, ne vennero fuori degli uomini potenti, famosi nei secoli.'
Alla luce di quanto precede il racconto biblico del Diluvio, per distruggere l'umanità corrotta (e cioè i discendenti di Caino frutto del suo incrocio con animali-bruti, e quindi 'ominidi' senz'anima, nonchè i discendenti dell' ulteriore incrocio fra i figli di questi ultimi ed i figli di Dio, dal quale incrocio nacquero a loro volta gli 'uomini potenti famosi nei secoli', ricordati anche in altre 'leggende' dell'antichità) diventa un'ipotesi da prendere quantomeno in seria considerazione.
Inoltre - ultimo ragionamento - spiega bene quell'enigma che non da pace ai due studiosi ed agli altri paleontologi i qauli, non conoscendo o non sapendo interpretare quel passo della Bibbia, non riescono a capire come mai, come mai, quei benedetti Neanderthal siano improvvisamente scomparsi come fossero stati spazzati via da un fiume in piena.
Semplice, ora che si conosce la chiave di lettura: i Sapiens-sapiens e i Neanderthal sono stati tutti spazzati via dal Diluvio, tranne il sapiens-sapiens Noè e la sua famiglia, i cui discendenti hanno ripopolato la terra facendo apparire a noi uomini di oggi che i Sapiens sapiens siano stati i soli sopravvissuti o vincitori di un ipotetico 'scontro' con i Neanderthal.
Sì proprio come in film tipo 'The Day after...', solo che si chiamava 'Diluvio' e non 'interbreeding'...
Altro che 'dissolvenza incrociata'...
Catastrofe fantascientifica!
Ma non è tutta fantascientifica la creazione di questo Universo e di questa Razza umana creata da Dio per diventare figlia di Dio?
Sì, ora ne sono proprio convinto, la razza umana dei Sapiens Sapiens, che risulta sopravvisse ai Neanderthal non è altro che la nuova razza riformatasi dalla discendenza di Noè e dei suoi figli salvatisi con l'Arca di cui parla ancora la Genesi.
Lo stesso Diluvio, se vogliamo ad ogni costo trovargli una spiegazione 'razionale', potrebbe – ipotesi per ipotesi, a questo punto ci metto anche la mia - essersi verificato nel corso dell'ultimo scioglimento di ghiacci circa 10/12000 anni fa, se non prima ancora fra la seconda e la terza glaciazione Wurm, dove potrebbero magari essersi verificate - in un clima molto più instabile di quello odierno - delle perturbazioni talmente colossali da provocare un vero e proprio diluvio sulle terre allora abitate da quella ristretta porzione di Umanità.
Sono infatti gli stessi due Angela che ricordano che l'ultima glaciazione dell'Europa, cominciata 80-90 mila anni fa e protrattasi sin verso gli 11 mila anni fa, ebbe due brevi fasi di ritorno a temperature più calde: la prima fra i 60 e 55 mila anni fa, la seconda tra 35 e 32 mila anni fa.
E in questo periodo sembra si possa collocare la scomparsa improvvisa dei Neanderthal i quali, come dimostrato dai reperti, avevano vissuto insieme ai Sapiens-Sapiens, cioè ai discendenti - ‘di ‘razza pura’ - di Adamo ed Eva.
Luce:
Batteri, pesci, rettili, mammiferi, primati non sono evoluzione uno dall' altro ma distinti gradini della scala evolutiva che per specifiche creazioni adatte ad ogni specifico ambiente porta all' Homo Sapiens Sapiens, cioè Adamo, e quindi all' uomo- spirituale attraverso Cristo, per concludersi nello 'spirito' (vivo) per mezzo e per i meriti di Cristo.
L' Homo 'erectus' era in realtà non un 'uomo' ma uno 'scimmioide': una scimmia molto evoluta qualche 'gradino' più in sù. Qualche gradino più in giù dell' homo sapiens sapiens, cioè dell' uomo.
Nulla può autorizzare a chiamare l' erectus: 'Homo', se non la proterva convinzione di essere discendenti di animali, posto che l' uomo non accetta l' idea di essere - per l' anima infusa - figlio di Dio. E così si è inventata la discendenza dalla scimmia.
Ed in effetti questi 'uomini', o ominidi come voi li chiamate, erano molto più simili alle scimmie, sia pur molto più intelligenti, che non all' uomo che - pur appartenendo, dal punto di vista dell' anatomia animale, alla stessa, diciamo , 'specie' - rappresentava la perfezione della scala evolutiva della stessa: perfezione in termini di intelligenza, fantasia, iniziativa, manualità, bellezza fisica, nobiltà di lineamenti e, infine, possesso dell' anima, cioè di quel complesso psichico particolare dato da Dio che non ha niente a vedere con l' intelligenza, con il 'complesso psichico' dell' animale, privo quest' ultimo di quella luce particolare ( la vedi negli occhi) che contraddistingue la presenza dello 'spirito' di Dio, cioè dell' anima spirituale, immortale, e non meramente 'animale', cioè principio intellettivo vitale dato da Dio a tutti i viventi anche in questo caso seguendo una scala evolutiva che altro non è se non l'ordine di Dio, quello stesso ordine che, per 'epoche' intermedie, ha portato dal Big-Bang, alle galassie, al mondo terrestre attuale.
Se ti guardi intorno vedrai che tutto si è evoluto con un ordine arcano che è l' ordine della mente di Dio, l' ordine dello Spirito
Santo, Supremo Ordinatore dell' universo e dello stesso uomo per aiutarlo, se in grazia, a spiritualizzarsi in vita, a diventare spirito vivo in morte.
E con il ‘figlio di Dio' la scala evolutiva si completa e il tutto ritorna al Tutto. L' uomo-spirituale, frutto ultimo della scala evolutiva di tutta la creazione, torna a Dio - attraverso l' aiuto di Cristo - ed in Dio finisce per riassumersi, per cui tutto viene da Dio e tutto ritorna a Dio.
Poveri evoluzionisti, vittime di una scienza sbagliata che non prende in considerazione neanche per un istante, neanche per scartarla dopo averci ragionato su, l' ipotesi 'scientifica' che Dio possa 'entrarci' per qualcosa.
Non è una scienza che 'non sa vedere' ma che 'non vuole' vedere, sentire nè tantomeno parlare: la scienza, questa sì, delle 'tre scimmiette' che si chiude così in se stessa ma sopratutto si chiude alla Luce dello Spirito Santo, contenta di vivere nelle sue tenebre, paurosa quindi della Luce.