(J. Guitton - G. Bogdanov -I. Bogdanov: 'Dio e la Scienza', Bompiani Editore)
15. Lascia perdere tutte queste teorie... Dio è inconoscibile per l'uomo che cerca di scoprirlo.
D'accordo, mi dico, la scienza porterà al nulla, però c'era un'altra 'speculazione' di J.Guitton che mi aveva affascinato.
Egli si domandava: 'E se il nostro universo non fosse il solo universo possibile?'.
'Esistono a fianco del nostro - si chiedeva - altri universi 'paralleli' che ci saranno sempre inaccessibili?'
Egli diceva più in particolare: ‘Abbiamo appena constatato che l'esistenza e l' evoluzione dell' universo dipendono dalla precisione rigorosa con cui le condizioni iniziali e le grandi costanti che ne derivano sono state fissate. Sembra dunque che abitiamo il migliore dei mondi. E se, appunto, il nostro non fosse il solo universo possibile? Detto in altri termini: esistono, a fianco del nostro, altri universi 'paralleli' che ci saranno sempre inaccessibili? E dunque: se il nostro universo è solo una versione tra le altre, in una quantità infinita di universi possibili, la meravigliosa precisione della regolazione delle condizioni iniziali e delle costanti fisiche non è più così sorprendente. Eppure siamo costretti ad ammettere che la nozione di universi multipli non si basa su alcun fondamento scientifico controllabile...'
Mi dico che questa teoria degli universi 'paralleli' mi ricorda quando - ragazzo - leggevo uno dopo l'altro romanzi di 'fantascienza', i romanzi di 'Urania', che parlavano di viaggi nello spazio, indietro e avanti nel tempo, in mondi appartenenti ad altre 'dimensioni'. Credevo che gli scrittori si fossero abbandonati alla pura fantasia ma invece apprendo ora - continuando la lettura del 'saggio' di J. Guitton - che c’era per lo meno una qualche base 'teorica' di verità perchè vi sono stati infatti fior di scienziati che, partendo da alcune interpretazioni teoriche della meccanica quantistica, hanno studiato questa eventualità salvo poi abbandonarla, come il teorico americano John Wheeler che - dice Guitton - interrogato nel corso di un convegno dedicato ad Albert Einstein su cosa pensasse della molteplicità dei mondi rispose: 'Confesso che ho dovuto abbandonare, pur controvoglia, questa ipotesi, a dispetto del vigore con cui l'avevo sostenuta sin dall'inizio, in quanto temo che le sue implicazioni metafisiche ci portino troppo lontano...'
Luce:
Lascia perdere tutte queste teorie: suggestive quanto vuoi ma straordinariamente lontane dalla realtà di Dio. Credono, sperano di potersi avvicinare alla comprensione di Dio ma, anche nei pensatori umanamente migliori esse finiscono per diventare una scommessa inconscia, un atto inconscio di superbia dove l' uomo pretende di arrivare a conoscere Dio: l' Inconoscibile, finchè l'uomo vive sulla terra, il 'tutto conosciuto' se l' uomo saprà guadagnarsi la vista di Dio, in Cielo.
Il Dio che cercano, quello che cercano di 'dimostrare', non è 'Dio'.
E' una loro idea di Dio: la 'loro' idea di Dio, quella della loro povera mente. Neanche loro si abbandonano. E cercano di scoprire l'Assoluto per soddisfare il 'relativo': cioè il loro 'io'.
Conoscere queste teorie, teorie come tantissime altre teorie della scienza, non serve ad altro - per te - che a spiegare meglio (facendo capire la complessità dell' universo e della materia) quanto invece sia molto più semplice abbandonarsi.
Credere alle cose per come si vedono. Perchè sono Io che le ho fatte così perchè voi le vedeste così.
Credere a Me per come Io sono, perchè Io sono così: Amore.
Non 'Principio freddo', non 'Mente astratta', non 'Mente grigia' che al di sopra dell' universo detta regole su un teatro d' azione dove voi siete marionette.
Voi siete spiriti, voi siete figli miei.
Però avete anche carne ed il 'mondo' è in funzione della vostra 'carne', perchè il mondo, bello com'è, bello come era, tale Io l' ho creato per voi.
Ecco non vi è più niente da dire. Non vi era neanche prima, ma questa conclusione non necessaria per Me, lo era per il tuo 'io', ed Io te l' ho data.