(M.Valtorta: 'Il Poema dell' Uomo-Dio', Vol. IV, Cap. 121, pagg. 839/848)
- Centro Editoriale Valtortiano -

122. Hai paura? Non voglio da te la morte della'carne-animale' ma dello spirito vecchio...

 

'Amare perfettamente per essere capo santamente' è il titolo di questo bellissimo brano del 'Poema dell' Uomo-Dio'.
Gesù - descrive in visione la Mistica - ha voluto condurre suo cugino Giacomo d'Alfeo sul Monte Carmelo - in solitudine - per fargli una rivelazione: quella della sua missione futura.
Egli dice dunque a Giacomo che mentre tutti gli altri apostoli verranno 'dispersi', lui rimarrà a Gerusalemme - Capo della nascente Chiesa locale - per testimoniare il Cristo di fronte agli Ebrei che -  pentiti in parte di averlo ucciso o lasciato uccidere - cercheranno in lui, parente stretto di Gesù, il punto di riferimento in Cristo sperando così di poter placare un po’ la loro coscienza.
Gesù affida dunque questa missione al futuro Capo della Chiesa di Gerusalemme e - in una sorta di testamento spirituale - prospetta al cugino tutte le difficoltà ed i segreti dell'apostolato.
Ed a Giacomo che, spaventato, dice di aver paura e di essere incapace e indegno di svolgere questa missione, che sarà - lo si capisce - anche di 'martirio', ma non è il martirio che preoccupa Giacomo, Gesù risponde che, poichè a Dio tutto è possibile, Dio accenderà e consumerà tutta la materialità dell' uomo-Giacomo per farne un 'Giacomo-fuoco di Dio' perchè possa egli 'perpetuare' il Verbo di Dio nel predicare il Vangelo.
Ed alla domanda di Giacomo del perchè mai non potesse rimanere Gesù a 'perpetuare' - con la sua Parola di Verbo di Dio - sè stesso, Gesù risponde ancora che Egli è Verbo e Carne e con il Verbo deve istruire e con la Carne redimere.
Ed alla insistente domanda di Giacomo che chiede ansioso come farà Gesù a 'redimere', ritenendo egli il 'martirio' di cui parlano i profeti una sorta di allegoria non fatta di reale realtà, Gesù risponde - dopo aver detto a Giacomo che poi lo avrebbe 'smemorato' di questa 'rivelazione'- che Egli sarebbe stato: accusato, tradito, preso, torturato, posto a morte di croce.
All'orrore di Giacomo, Gesù - prima di smemorarlo - risponde tranquillizzandolo e promettendogli che, dopo la gloriosa Risurrezione, Egli sarebbe venuto con il suo Spirito a guidarlo.

Medito perplesso con un senso di inquietudine che mi dà poi un certo senso di paura.
E' come se avvertissi confusamente che questo episodio voglia significare qualcosa anche per me che leggo.
So che Giacomo finirà martirizzato. Mi dico che non è certo questo il mio caso, ai tempi d'oggi. Però mi interrogo, mi sembra quasi che la missione difficile di apostolato di Giacomo possa, in qualche modo che non afferro bene, riferirsi anche a me. Come se il Signore volesse servirsi dell'episodio letto per farmi intuire e 'prepararmi' a qualcosa.
Mi sento inquieto. Escluso il martirio fisico - non sono un 'eroe' - penso a quello spirituale o morale. Mi viene da piangere a pensare che l'essere, l'accettare di essere di Dio mi faccia allentare i legami con il Mondo, con le cose belle, con i figli, con mia moglie.
Mi sembra quasi di dover morire. Mi viene da piangere, chiedo a Gesù di darmi almeno la forza di affrontare tutto, perchè ho paura. Ho paura!

Luce:
Hai paura?
Gesù dovette morire perchè 'doveva' redimere dopo aver - come Verbo -  istruito.
Tu dovrai 'redimere' dopo essere 'morto' allo spirito vecchio ed essere rinato nel nuovo: che è Amore.
E' questa la 'Morte' che voglio da te, quella della Carne: cioè dello spirito vecchio, non quella della 'carne-animale': morte che è meno dolorosa perchè dura un attimo mentre l'altra dura una vita.
Perchè sempre chi segue Me mi segue nel 'sacrificio', e tu lo sai.
Ma non ti mancheranno i conforti, spirituali ed umani, perchè Io sono Carità, cioè Amore, e tengo conto della tua umanità. Ma l' apostolato dura fatica è, talvolta ingrata.
Io dovetti morire perchè dovevo - con il Sacrificio della Carne - redimere la 'Carne', cioè l'umanità dell'Umanità.
Ma come Io, prima di morire, ho insegnato - Io Verbo - la Dottrina Santa, così tu, prima di morire nella carne, cioè nel corpo, insegnerai a lungo la dottrina mia, 'perpetuando' nel tuo tempo il mio insegnamento per far sì che i figli dell'uomo divengano figli di Dio.