CAP. 3

LE PRIME FASI DELLA CREAZIONE.
(2)

IL SECONDO GIORNO.

 

3.1 La separazione delle acque dell'alto e del basso, l'anello acqueo di Emmanuel Kant e la formazione dell'asciutto. 

Segretario: Abbiamo poc'anzi sintetizzato alcuni dei temi trattati nel corso della prima sessione della Conferenza in relazione alla formazione dell'Universo e del globo terrestre ancora informe.
Ora riassumeremo alcune altre tematiche della seconda sessione, ma con maggiori particolari, avendo essa trattato ben quattro 'giorni' creativi nel corso dei quali sono avvenute una serie di trasformazioni grazie alle quali il nostro pianeta é stato predisposto all'azione del sesto 'giorno', che è quello della comparsa dell'uomo sulla terra.
 Quando le parole dell'ebraico antico della Genesi vengono tradotte nella nostra lingua con il termine di 'giorno' bisogna fare attenzione ai significati di quelle parole in quella specifica lingua.
Nel nostro 'vocabolario' non di rado una parola possiede significati diversi a seconda di come essa viene utilizzata.
Non parliamo poi di quelle greche o latine che a scuola molti di noi si sono affannati a tradurre nel modo più corretto.
Gli esperti di lingue antiche dicono dunque che il termine ebraico tradotto con la parola 'giorno' poteva avere più significati volti ad indicare un periodo di tempo più o meno determinato.

Il 'giorno' della Creazione non è quindi necessariamente da intendere come un 'giorno di 24 ore' - come fanno taluni - né tantomeno come un 'giorno solare di 12 ore' - come fanno altri.
Piuttosto, come una indefinita 'unità di tempo' o - come preferirebbe F. Crombette - come una 'azione creativa' di Dio indipendentemente da quello che nella nostra categoria di pensiero spazio-temporale consideriamo il 'fattore tempo'.
Dio, che è fuori del Tempo, crea infatti indipendentemente dal 'nostro' tempo.

Nel secondo 'giorno' del racconto biblico si parla dunque di una azione di Dio che attua una misteriosa separazione e suddivisione delle acque.
Queste - che all'inizio ricoprivano il pianeta terracqueo - vengono suddivise lasciandone una parte sotto al firmamento, e cioè sulla Terra, e ponendone un'altra parte sopra al firmamento.
Come mai, dopo il primo fondamentale momento della creazione del Cosmo e poi del globo terraqueo informe, Dio avrebbe subito dopo dedicato un intero 'giorno' a questa separazione di acque che pare oggi francamente incredibile?
Poc'anzi abbiamo analizzato e chiarito per brevi cenni l'altro aspetto apparentemente incredibile di una 'luce' creata nel  primo giorno per separare il giorno dalla notte a  fronte di un Sole che - sempre in Genesi - viene creato invece per lo stesso scopo solo nel quarto giorno.
Con la separazione delle acque siamo però di fronte ad    un'altra incongruenza che ha portato ulteriore acqua al mulino di quei 'critici' che - ben decisi a sostenere l'origine umana del racconto biblico - hanno visto in questo aspetto una conferma di quella che altro non sarebbe stata che una concezione cosmogonica puerile di quella 'Umanità' ancora infantile.
In effetti, non si può negare che quelle popolazioni (babilonesi, sumeri, egizi...) - in realtà tutt'altro che infantili - avessero una concezione cosmogonica sbagliata.
Da secoli noi esploriamo con cannocchiali e scandagliamo con telescopi le immensità del cielo e possiamo dire con sicurezza che al di fuori delle acque 'di sotto' - e cioè quelle dei nostri mari, laghi e fiumi - non vi é la minima traccia di altre acque che siano situate al di 'sopra' del firmamento.
Tuttavia con la distruzione dell'Umanità a seguito del Diluvio universale e più ancora con la successiva dispersione delle genti dopo la Torre di Babele, le antiche memorie sulle Origini tramandate di generazione in generazione si erano in parte disperse ed in parte molto paganizzate assumendo la caratteristica di veri e propri miti.
Miti, dunque ma..., ma con un fondo di verità, Verità che la Genesi scritta da Mosé - Capo del 'popolo eletto' dal quale sarebbe venuto un giorno il Messia e quindi di un  popolo non paganizzato che avrebbe saputo mantenere intatta la Tradizione originaria - ha invece sostanzialmente conservato solo che la si sappia interpretare nella maniera giusta.
Come mai, allora, questa incongruenza delle acque di sopra e di quelle di sotto?
Anche in questo caso ci ha però soccorso F. Crombette.
Egli si era infatti ricordato che Emmanuel Kant1 - nel meditare su questo misterioso aspetto del racconto biblico e  per darsi una spiegazione sulla provenienza di tutta l'acqua del Diluvio universale - si era chiesto se per caso la Terra, nei suoi primordi, non avesse anch'essa avuto in orbita un 'anello acqueo' come quelli che ruotano come satelliti intorno al pianeta Saturno, anello che secondo Kant, avrebbe potuto essere stato fatto successivamente precipitare da Dio per punire ed estirpare l'Umanità che si era completamente corrotta.
Kant non aveva in realtà creduto più di tanto ad una ipotesi del genere, l'aveva solo considerata un'idea come tante che gli era balenata nella testa, ma F. Crombette - avendo deciso di analizzare a fondo con il suo metodo questi versetti di Genesi - approfondì nelle sue decrittazioni copte questo aspetto e si accorse che quella che Kant si era prospettata come una semplice ipotesi di studio trovava invece conferma nelle sue decrittazioni.
Quella di Kant era dunque stata una fulminante intuizione di una Verità della quale il fisico-filosofo, a livello cosciente, non si era neanche reso conto. E' noto infatti che sovente le grandi scoperte dei geni nascono a seguito di idee folgoranti (ed è spesso questo fatto che ce li fa considerare 'geni') avute talvolta quando essi nemmeno pensano all'argomento oggetto dell'ispirazione.
Dei vari giorni della creazione, quella dell'anello acqueo ma soprattutto del suo ruolo è stata la scoperta forse più sorprendente delle decrittazioni e delle analisi scientifiche di F. Crombette.
Da esse è infatti emersa con estrema chiarezza l'effettiva esistenza di questo anello, non un anello acqueo in senso proprio ma di vapore acqueo, che avvolgeva la Terra con un maggior spessore sulle fasce equatoriali - più esposte all'irraggiamento solare - e che le ruotava intorno come vediamo fare alla Luna.
Esso avrebbe avuto lo scopo di proteggere la Terra filtrando le radiazioni solari più nocive e sarebbe servito in seguito ad assicurare a tutta la superficie della Terra ed alla futura Umanità un clima mite ed uniformemente temperato: quello dell'Eden.
Prima ancora l'anello avrebbe però dovuto svolgere un ruolo fondamentale nella trasformazione della faccia della Terra, ruolo talmente importante da giustificare - da solo - una specifica azione creativa nel secondo giorno.
Dio se ne sarebbe infatti servito non tanto per poter punire in seguito l'Umanità con il Diluvio universale - come intuito da Kant e come poi in effetti Dio fece - quanto per 'arare' ai primordi la Terra trasformandola esteticamente nell'aspetto e renderla atta alla nascita della vegetazione, a quella degli animali che si sarebbero inizialmente nutriti di vegetali ed infine a quella dell'uomo che si sarebbe nutrito di animali e vegetali.
Ebbene, secondo le decrittazioni di Crombette, Dio rallentava periodicamente la velocità di rotazione in orbita dell'anello di vapore acqueo fino a farlo abbassare, quindi condensare in acqua e infine precipitare in massa da altezze stratosferiche colpendo  la superficie rocciosa con la forza di un maglio tremendo.
La superficie terrestre in tal modo veniva prima grossolanamente  frantumata e poi 'triturata', infine - con la ripetizione di questa operazione - veniva sciolta sempre più dall'acqua e con il caldo e il gelo veniva trasformata con il tempo in quella che noi chiamiamo 'terra', cioè terra malleabile.
Per quanto - detta così e in sintesi - la cosa possa lasciare stupefatti, invito chi non fosse stato presente alla sessione di ieri a documentarsi più approfonditamente con gli Atti della Conferenza disponibili presso la nostra Segreteria.2
Dio - padrone delle leggi della fisica e della materia, cioè delle leggi che mantengono in vita l'Universo intero - così come ha fissato le leggi e le velocità di movimento delle galassie sospese nel vuoto, le leggi di rotazione della Terra intorno a se stessa e di rivoluzione intorno al Sole o quelle della Luna intorno alla Terra e comunque tutte le altre leggi che vengono chiamate dai fisici 'leggi fondamentali' - poteva ben influire sulle forze che regolavano il mantenimento in orbita dell'anello acqueo o il suo precipitare secondo le circostanze.
Successivamente alla caduta dell'anello, Crombette ha prima decrittato e poi spiegato con argomenti scientifici che Dio aumentava gradualmente fino ad una precisa misura la velocità di rotazione su se stessa della Terra.
Per effetto di ciò, aumentava anche il valore della forza centrifuga e veniva ad un certo punto superato il punto critico di equilibrio fra forza centripeta e forza centrifuga.
Conseguentemente la metà delle acque che occupavano la superficie terrestre, non più trattenute dalla forza di gravità, cominciavano a partire... per la tangente staccandosi dall'oceano universale per andare a riposizionarsi in orbita, pronte per una 'caduta' successiva.
Il livello dell'oceano, in un primo tempo raddoppiato dalla caduta dell'anello, alla risalita in orbita di quest'ultimo tornava a dimezzarsi e le acque che si abbassavano lasciavano così scoperte abbondanti porzioni di terra.
L'esperimento della 'messa in orbita' è stato riprodotto in laboratorio da Plateau e dall'ingegnere belga Lenicque con una simulazione della velocità di rotazione della Terra necessaria a produrre questo risultato...3

Fernand Crombette: Avevo già avuto occasione di dire, ma ora qui lo ripeto, che tutti conoscono l'esperimento del fisico belga Plateau. Questo studioso mise una piccola sfera pastosa in sospensione in un vaso pieno d'acqua addizionata ad alcool; attraversò questa sfera con un ago verticale al quale impresse un movimento di rotazione; girando, l'ago trascina la sfera che si appiattisce ai poli; il che, nel pensiero di Plateau, dimostrava che doveva essere lo stesso per la terra.  Ma se si attivava la rotazione dell'ago, si formava un rigonfiamento all'equatore e, a partire da una certa velocità, questo si staccava dalla sfera sotto forma di un anello rotante.
Plateau ha fatto, senza saperlo, ciò che Dio aveva fatto per la terra, benchè senza l'aiuto di un meccanismo. 
La terra era allora interamente avviluppata dalle "acque profonde" della pantalassa.  Dio fece girare rapidamente la terra e le acque si accumularono in rigonfiamento all'equatore, "sollevandosi come della pasta", dice Mosè.  Le acque "si elevarono salendo finchè il movimento le ebbe allargate e liberate proiettandole".

 

3.2 La scala stratigrafica e la cronologia ufficiale dei tempi geologici e della Terra sono da rivedere?

La creazione dell'anello acqueo, con la conseguente separazione delle acque, e le modalità del suo utilizzo da parte di Dio sono dunque un fatto che ci lascia allibiti.
Ma cosa è che non ci lascia allibiti se ci guardiamo intorno e osserviamo con occhio aperto i misteri della vita e della natura?
Questa idea dell'anello che sale e che scende ci stupisce anche perché noi - oggi - osserviamo un mondo che non cambia in niente.
Al contrario tutto l'Universo e la stessa Terra portano le tracce di colossali trasformazioni.
Quello dei primordi era un mondo in formazione, dove la vita non esisteva ancora e dove Dio poteva operare a proprio piacimento senza 'far danni'.
Egli era come un Artista che plasma a volontà una massa informe di creta grezza per ricavarne poi una statua ben modellata e perfetta in ogni suo tratto.
Non ci mancano davvero motivi per stupirci se guardiamo all'Universo e alle leggi che lo regolano, se osserviamo la natura, se solo riflettiamo un istante sul misterioso principio vitale di animali e vegetali, se guardiamo infine a noi stessi - esseri pensanti - e se osserviamo con il microscopio elettronico la struttura interna ed il ruolo svolto da una sola dei sessantamila miliardi di cellule che compongono il nostro corpo.
Ogni cellula - da sola - è una vera e propria fabbrica cibernetica, capace di ripararsi e riprodursi fino a comporre i singoli organi con loro specifiche funzioni, coordinati a loro volta con altri organi.
Niente ci può veramente stupire, dunque, se non la nostra incapacità di credere ai 'miracoli', proprio quando ne siamo circondati ed immersi.
L'anello sarebbe dunque servito a 'triturare' la superficie terrestre, creando le sedimentazioni di terra che - grazie a spinte tangenziali successive nel tempo - si sarebbero 'accavallate' e avrebbero dato vita all'orogenesi.
 L'orogenesi è quel processo di corrugamento della crosta terrestre che conduce alla formazione delle catene montuose.
Chi di noi non ha mai osservato, in montagna, quelle sezioni di terra o roccia stratificate e sovente ondulate? Prima di diventare colline o monti, quelle cime erano evidentemente pianure con depositi sedimentari orizzontali.
Le spinte trasversali che hanno provocato il corrugamento si ritiene siano state generate primariamente dal movimento di convergenza tra zolle litosferiche.
Solo Dio avrebbe potuto però utilizzare scientemente e in maniera così 'finalizzata' quel fenomeno naturale, che noi con linguaggio 'geologico' definiamo 'tettonica delle placche', per plasmare e rendere variegata la Terra.
Non il Caso o spinte tangenziali avvenute alla cieca, ma Dio ha fatto volutamente sorgere vette meravigliose coperte di neve, montagne e colline con lussureggiante vegetazione, valli attraversate da fiumi che avrebbero irrigato la terra dissodabile dei fondovalle per poi defluire nei mari salati, veri e propri bacini di vita ma anche di disinfezione, per evaporare e tornare allo stato di nuvole con piogge benefiche in un circuito vitale senza fine.
Dagli esperimenti di laboratorio riprodotti da taluni scienziati4 é emerso che gli immani depositi di fango conseguenti alle 'triturazioni' della superficie terrestre e al raddoppio acqueo provocato dall'anello precipitato, decantavano e si depositavano, assumendo ad ogni caduta l'apparenza di strati sovrapposti dando così l'impressione che le stratificazioni fossero avvenute in fasi successive.
Le stratificazioni sedimentarie ricoprono quasi tutta la superficie terrestre  ma i nostri geologi - che non credono affatto alle Verità divine della Genesi e rifiutano a priori la realtà del Diluvio universale considerandola un racconto mitico - le ritengono l'effetto di un deposito di terra e detriti prodottosi nel tempo a causa di pioggia, erosione delle montagne  e gelo.
Anche se molti geofisici hanno argomentato l'impossibilità pratica che una ipotesi del genere possa aver prodotto queste sedimentazioni, profonde anche chilometri, ciò non di meno questo 'Atto di Fede' della Geologia moderna resiste ancora oggi perché è l'unico che - se si vuole escludere il Diluvio universale e comunque l'intervento di Dio - sembra poter dare una qualche spiegazione ad una cosa altrimenti inspiegabile.
Fatto sta che - per essersi queste imponenti sedimentazioni stratigrafiche  realizzate ai ritmi oggi constatabili, ritmi che oggi sono quasi impercettibili - i geologi, per spiegarsi come ciò possa essere avvenuto, hanno dovuto ricorrere al 'Dio Tempo' che sistema tutte le cose e hanno conseguentemente immaginato che ciò possa essere accaduto nel corso di miliardi di anni.
Questa è infatti la teoria degli 'attualisti', i geologi seguaci di James Hutton e soprattutto di Charles Lyell, i due ideatori ottocenteschi di questa ipotesi oggi comunemente ma acriticamente accettata.
Al contrario - come invece è stato non 'teorizzato' ma dimostrato scientificamente con esperimenti di laboratorio - le stratificazioni si possono formare istantaneamente per un semplice effetto di decantazione.
Introducendo infatti in vasche trasparenti di vetro acqua mista a  campioni di terra, prelevati da più strati sedimentari terrestri friabili, é stato osservato5 che si riproduce istantaneamente non solo una suddivisione per strati ma addirittura una stratificazione che conserva l'ordine sedimentario dei campioni che erano stati precedentemente prevelati 'carotando' - come si dice in gergo geologico - il terreno.
Gli esperimenti in vasca hanno dimostrato che quella stratificazione non è stata il risultato di una successione di strati, ma di una ridistribuzione o riclassificazione granulometrica subitanea delle particelle di grossezza variabile che forniva solo l'apparenza di una stratificazione per fasi temporali successive.
Gli scienziati moderni criticano l'Astronomia degli Antichi fondata sulla apparenza della rotazione degli astri intorno alla Terra, mentre è la Terra che ruota su se stessa, ma la Geologia storica è stata fondata sulla apparenza mostrata dai depositi sedimentari delle stratificazioni.
Che poi le stratificazioni sulla Terra avvenissero su una superficie terrestre 'bagnata', anzi, letteralmente inzuppata, è reso particolarmente evidente anche dalla seguente fotografia sulla quale vi invito a riflettere:

i

Possiamo facilmente constatare di trovarci di fronte a delle stratificazioni sedimentarie, divenute con il tempo 'rocciose' così come lo divengono - a puro titolo di esempio - gli impasti di calcestruzzo che utilizziamo nell'edilizia e che poi cristallizzano e solidificano del tutto.
É possibile inoltre constatare che le stratificazioni della foto seguono curvature quasi a 360° ed anche angolazioni brusche a 90° senza alcuna rottura.
Il semplice buon senso ci dice che la ragione plausibile per cui queste curvature possono essersi formate senza che gli strati rocciosi si frantumassero, non può essere dovuto ad una sedimentazione dal ritmo impercettibile per cui ogni strato si sarebbe prodotto, solidificandosi, nel corso di milioni di anni.
Se così fosse stato, gli strati - ormai 'cristallizzati'- ad una spinta orizzontale si sarebbero frantumati come un piattino di ceramica stretto e compresso in una morsa.
La realtà è invece che le sedimentazioni - originariamente formatesi in pianura ed in maniera orizzontale - si sono deformate a causa di improvvise spinte tangenziali che le hanno innalzate in colline e montagne facendole plissettare a fisarmonica mentre esse erano ancora bagnate e pertanto malleabili.
La funzione dell'anello acqueo con le relative sedimentazioni stratificate ha rimesso dunque in discussione i postulati attualisti di Charles Lyell su cui poggiano oggi le teorie stratigrafiche della geologia, come pure - cosa molto importante - le datazioni sull'età della terra e delle varie forme di vita stabilite sulla base di detti postulati che si sono rivelati in laboratorio errati.
Le ere geologiche ipotizzate fino ad oggi - basandosi su di un principio di stratificazioni sedimentarie non catastrofiche e per lunghissimi tempi successivi - non sarebbero state in realtà così enormemente lunghe ma dovettero avvenire in periodi più brevi,
La Geologia e le altre discipline connesse, come ad esempio la paleontologia, dovranno dunque rivedere i tre 'principi della stratigrafia' sulla cui base - negando il Diluvio universale della Genesi e la possibilità che delle stratificazioni si possano essere prodotte a seguito dello stesso - queste discipline hanno tentato di spiegare i processi di trasformazione della Terra.
 Dovranno soprattutto essere riviste le epoche e l'ordine di apparizione di vegetali ed animali, determinati principalmente sulla base della profondità di interramento dei reperti fossili nelle stratificazioni. In effetti - nell'ottica del deposito alluvionale rapido - non è affatto detto che lo strato più profondo sia più antico di quello superiore.
La Terra e la vita vegetale ed animale sono dunque in realtà molto più giovani di quanto non si pensi e lo stesso dicasi per l'uomo la cui comparsa sulla faccia della terra non risale a dieci/ventimila/trentamila o centomila anni fa, come da più parti supposto a seconda dei punti di vista dei vari studiosi, ma - come dice la Bibbia - solo a circa seimila anni fa .
Non è un caso se le più antiche civilizzazioni appaiono già tutte 'formate' contemporaneamente circa quattromila anni fa, e prima di quel periodo non si trovano più apprezzabili tracce di precedenti stadi di civiltà. Ciò vale per la storia egizia e quella di altre civiltà come la sumera, la babilonese, la cinese, l'azteca, etc., che appaiono relativamente 'perfette' sin dai loro albori senza che si trovi però traccia di una loro lenta 'evoluzione' da una fase meno civile precedente, come sarebbe stato logico aspettarsi.
Prima della apparizione di quelle civiltà c'era stato infatti il Diluvio universale - che la Genesi fa risalire a poco più di 4000 anni fa - ed il Diluvio ha distrutto e sepolto tutte le tracce precedenti, ora parzialmente rintracciabili solo negli scavi di alcuni strati sedimentari.


1 Emmanuel Kant (Konigsberg, 1724-1804) celebre filosofo  tedesco, accademico dell'Università di Konigsberg, libero docente di matematica, fisica e filosofia.

2 Dell'autore, 'La Genesi biblica ...' - Vol. II, Cap. 3 e seguenti - vedi anche sito internet www.ilcatecumeno.net

3 Dell'autore, Opera citata, Vol. I, Cap. 3.1 Ed. Segno 2005 o anche in versione elettronica integrale in www.ilcatecumeno.net
Gli esperimenti del fisico belga Plateau sono stati riprodotti in laboratorio dall'ingegnere minerario Lenicque ( 'Geologia nuova', pag. 202 e segg. - Hermann e Figli, Parigi, 1910) con un esperimento che non era stato tuttavia ben compreso e del quale non erano state quindi valutate tutte le possibili implicazioni. Vedi inoltre di Fernand Crombette: 'Galileo aveva torto o ragione?', Vol. I, 42.33 e Vol. II 42.34 in sito internet Ceshe-Italia, http://digilander.libero.it/crombette

4 G.Landolina: 'La Genesi...', Volume II, Capp. 8/10 - 2006, oppure sito internet www.ilcatecumeno.net

5 Vedere al riguardo gli esperimenti dell'americano Edwin McKee e del francese Guy Berthault.
Guy Berthault: 'Illusions et vérité' - 'experiences de stratifications' - pagg. 29 e segg. da Les Cahiers du Ceshe - Série scientificque - Ceshe France